![](/bundles/tuttobici/images/classiche_menu.jpg)
Partiamo ovviamente dalla maglia gialla, l'algerino Youcef Reguigui, che si è prima distinto negli sprint e poi ha trionfato a sorpresa in cima a Fraser's Hill con una progressione di potenza, decisiva per il ranking finale:
«É la prima corsa professionistica che ho vinto, quando sono venuto qui la prima settimana ho trovato un clima troppo caldo perché sono arrivato dal fresco dell'Europa ai 40 gradi e per me era difficile stare in bici tutto il giorno. Ma tappa dopo tappa sono migliorato, ho fatto buoni sprint e ieri ho visto che il nostro scalatore, Natnael Berhane, non stava bene ho deciso di provarci ed é andata bene. Oggi la squadra ha controllato la corsa tutto il giorno e nel finale la Orica ha deciso di prendere i fuggitivi. Non ho provato la volata, mi sono limitato a controllare senza strafare per proteggere la maglia».
Caleb Ewan (leggi l'intervista) ha accarezzato il sogno di trionfare nella classifica generale, ma la salita di Fraser's Hill l'ha respinto, pur essendo più dolce di quella di Genting Highlands. L'australiano-coreano è però sorridente e sereno nella sua maglia blu della classifica a punti:
«Siamo venuti qui per vincere una tappa e ne abbiamo vinte due con tanto di maglia blu finale quindi sono molto felice perché siamo andati oltre ogni più rosea aspettativa. La mia prossima gara sarà in Catalogna settimana prossima e sono molto fiducioso perché la condizione é super».
Vi abbiamo già raccontato da vicino Kiel Reijnen (leggi l'intervista), che ha trionfato nella classifica della maglia rossa del gran premio della montagna. L'americano si è preso subito la maglia e l'ha difesa per tutta la settimana, incrementando il vantaggio con fughe mirate e sprint anche sui cavalcavia (che per la cronaca qui erano considerati 4a categoria).
«Volevo ringraziare la squadra che mi ha sempre supportato per la maglia e sono motlo felice di averla mantenuta dall'inizio fino alla fine. É stato molto difficile e impegnativo, ma anche molto soddisfacente».
Il giapponese Tomohiro Hayakawa è il vincitore della speciale classifica dedicata ai corridori asiatici caratterizzata dalla maglia bianca. Nato nel 1990, corre per la Aisan Racing Team e due anni fa aveva militato anche nella Nippo De Rosa (CT). Si limita a una breve frase, tradotta, visto che parla solo la propria lingua:
«Questa maglia é una delle migliori opportunità per la mia carriera e spero di poter sfruttare questo traguardo per puntare a nuovi obiettivi».
È stata anche un'occasione per parlare un'ultima volta con Andrea Guardini, che ha vinto quattro frazioni e ha indossato sia la maglia da leader sia quella dei punti senza purtroppo portarsene a casa nemmeno una. L'Astana può essere contenta dei propri ragazzi, dato che Agnoli è salito sul secondo gradino del podio con un'azione molto sagace, conquistando il primo sprint:
«Oggi é stata una prova perfetta della squadra con vittoria mia e secondo posto generale di Agnoli. Mi ha aiutato tanto e oggi l'ho aiutato io nello sprint per gli abbuoni. Mi é venuto vicino e siamo però partiti un troppo presto. Gli ho fatto notare che mancava ancora circa un km gli ho detto che era troppo presto ma per fortuna ce l'abbiamo fatta».
Ritornerai al Tour de Langkawi l'anno prossimo?
«Non so se tornerò l'anno prossimo, certo mi farebbe piacere ora che ho il record di vittorie di tappa e anche perché mi trovo molto bene qui, il pubblico mi ama e mi fa sentire a casa. Ma oggi come oggi non so nemmeno quale sarà la mia squadra l'anno prossimo. Forse sarà l'Astana forse no. Deciderò presto anche perché sono in scadenza di contratto».
Da Kuala Lumpur, Diego Barbera.
Se sei giá nostro utente esegui il login altrimenti registrati.