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Tra i numerosi argomenti discussi ci interessa porre l'accento su una proposta avanzata dall'Assocorridori Italiana agli altri sindacati nazionali riguardante le situazioni climatiche estreme affrontate dal gruppo per cui attualmente non è prevista una normativa adeguata. In seguito a casi di gelo e neve come quelli che gli atleti hanno dovuto affrontare al Giro d'Italia degli ultimi due anni o alla Milano-Sanremo 2013 e, all'opposto, a temperature decisamente elevate come quelle incontrate al Giro di California 2013 (ricordate Mauro Da Dalto, ustionatosi il gluteo cadendo sull'asfalto bollente?), l'ACCPI ha chiesto al CPA di sviluppare uno studio sulle temperature massime e minime (tenendo presente località, altitudini, umidità e condizioni metereologiche in genere) che potrebbero comportare ai corridori un disagio o addirittura un rischio per la salute nello svolgere la propria attività agonistica.
La nostra associazione al riguardo aveva già richiesto informazioni e dettagli all'Associazione Nazionale dei Medici Sportivi (AIMEC) presieduta dal dottor Roberto Corsetti del Team Cannondale, che organizzerà il 18 novembre 2014, una seduta congiunta di tutte le associazioni, organizzatori e altri invitati, dedicata alla pratica del ciclismo agonistico in condizioni climatiche estreme. In tale sessione gli esperti presenteranno le loro deduzioni e l'ACCPI concluderà con la presentazione di un documento di sintesi che diventerà anche richiesta ufficiale di modifica dei regolamenti vigenti.
Questo tema è stato preso in considerazione anche da parte di altri sport. L'Assocalciatori Internazionale (F.I.F Pro) e la FIFA / UEFA, per esempio, hanno modificato il regolamento per i Campionati Mondiali 2014 in Brasile e per la prossima Champions League, dove una commissione tecnica deciderà e applicherà durante la competizione un time out temporaneo di 5' per far riposare gli atleti e fornir loro le "cure" necessarie per svolgere al meglio l’attività agonistica.
«Senza snaturare il nostro sport, che è fatto di imprese e atleti di grande spessore, il problema va analizzato. Abbiamo chiesto alle altre associazioni le loro eventuali proposte e allla CPA di inviare a firma congiunta una proposta all’Unione Ciclistica Internazionale (UCI) per migliorare e modificare al meglio l’articolo 2.2.029 ed evitare in futuro applicazioni soggettive da parte di ogni singolo organizzatore» spiega Salvato. «I regolamenti in materia purtroppo sono obsoleti, la decisione se correre o annullare la corsa è a discrezione dell'organizzatore e della giuria che a questo proposito non hanno delle indicazioni precise da seguire. A nostro avviso il regolamento dovrebbe prevedere dei parametri di massima che tutelino gli atleti e la loro incolumità oltre che chi si impegna per allestire la gara in prima persona».
Salvato e gli altri rappresentanti dei corridori accorsi alla riunione hanno inoltre ribadito la loro preoccupazione riguardo alla sempre più imminente Riforma del Ciclismo, che se non verrà modificata porterà tanti corridori a perdere il proprio posto di lavoro.
All'ordine del giorno anche le novità riguardanti l'accordo paritario, in materia di sicurezza e assicurazioni, l'ampliamento del CPA alla neonata Associazione Nord Americana e la privacy riguardo ai dati sensibili (dati medici, AUT...) dei corridori.
Concluso l'incontro il presidente Salvato ha colto l'occasione per assistere a La Course by Le Tour de France, a cui hanno preso parte molte atlete italiane, e alla tappa conclusiva della 101a edizione della Grande Boucle, alzando il calice al cielo per la nuova bellissima maglia gialla.