Bramati, tre metri sopra il cielo

FIGURE E FIGURINE | 23/05/2014 | 17:10
di Angelo Costa     -

Non è certo per la vittoria di Uran nella crono che Davide Bramati merita un titolo speciale: in Giro si sa da anni che il tecnico dell’Omega è il signore del tempo. Inteso come meteo: non c’è corrente ascensionale o variazione climatica che possa sorprenderlo. E’ un’abilità che ha sviluppato negli anni: prima in forma artigianale, piazzandosi sui balconi degli alberghi a braccia larghe per capire da dove arrivasse il vento, poi allestendo un servizio di intelligence, che gli permette di conoscere in tempo reale che tempo farà a Barolo oppure a Timbuctu. In ammiraglia non è soltanto bravo: è soprattutto previdente.

Di questa sua peculiarità, Bramati si è accorto fin da corridore: i suoi tecnici lo rimproveravano spesso di aver la testa fra le nuvole. Capace di scattare come una saetta, se trovava la giornata giusta poteva fare più danni della grandine. Quando non faceva il suo dovere di gregario erano tuoni e fulmini: sono i momenti che ricorda più volentieri. In squadra gli hanno sempre voluto bene perché era capace di farsi perdonare in un lampo. Anche quando la sua passione per la musica lo spingeva ad ascoltare gli artisti della tromba: ovviamente d’aria. Gli unici problemi li sollevava all’inizio di stagione: al momento della consegna della bici, ha sempre chiesto un ciclone.

Da direttore sportivo, Bramati ha raggiunto livelli elevatissimi: oltre a ciò che succede sulla strada, sa leggere cosa succede in cielo. E’ un po’ il Fazio del ciclismo: grazie al suo personalissimo ‘Che tempo che fa’, anche lui è arrivato a Sanremo. Nelle riunioni prima della tappa, motiva i corridori parlando di vortice polare e di circolazione artica: gli stranieri, pensando a tattiche straordinarie, lo considerano un fenomeno. Atmosferico. Sull’ammiraglia non gli manca nulla: chi viaggia con lui deve farsi spazio fra barometri, anemometri, igrometri e pluviometri. Non lascia nulla al caso: tutto puoi dire di uno così, ma non che sia imprevedibile.

E dire che un Giro così bagnato lo stava mettendo in difficoltà: annunciare acqua sulla corsa stava diventando un gioco facile per tutti, dai commentatori sulle moto Rai alle ragazze della carovana pubblicitaria. E’ bastato che riapparisse il sole per far la differenza: a Savona, quando gli è stata chiesta una previsione sulla crono, Bramati ha detto che tendeva al brutto. Una volta tanto non parlava del meteo, ma di Uran.
 
La frase del giorno. «Ora vado a lavorare, mica come voi giornalisti». (Luca Scinto, direttore sportivo Neri Sottoli, conferma di avere uno spiccato senso dell’umorismo).

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