Caro Eugenio, temo sempre che le discussioni tra giornalisti risultino stucchevoli presso il pubblico dei lettori. Per questo, solitamente esprimo la mia opinione e la chiudo lì, lasciando il campo libero al sacrosanto diritto di replica. Ti chiedo scusa se rompo la tradizione, ma è solo per un paio di cose sulle quali proprio non posso sorvolare. Tranquillo, non la faccio lunga, è uno sforzo che non richiede troppi watt e neppure rabbocchi di Epo.
Prima di tutto: al mio “predicozzo” replichi con la paternale del doveroso sospetto. Mi ripeti che dopo gli ultimi vent’anni di ciclismo è doveroso dubitare. Credimi: non mi devi convincere. Non è questo che ti ho imputato. Dubitare, dopo vent’anni di porcherie, è un dovere civile. Ma il mio intervento riguardava tutta un’altra cosa: semplicemente, il metodo.
Caro Eugenio, lo dico a te e a tutti i tuoi ultrà: occhio, è tremendo e disumano buttare lì espressioni del tipo «qualcuno avrebbe detto di aver visto il tizio a casa di caio». Tu mi dici che è fare bene il proprio dovere, io continuerò a considerarla una pura e semplice barbarie. Ma non per difendere dopati e malviventi: quelli, che il diavolo se li porti. E’ solo per tenere in piedi un minimo di rispetto, della dignità e delle persone. Se passa il tuo metodo, chiunque potrà insinuare qualsiasi cosa su qualunque soggetto. Anche su di me, il che, se permetti, mi spaventa e mi atterrisce. Non ho studiato Socrate, Seneca, Voltaire per farne trippa: da questi maestri dell’umanesimo ho imparato quattro cose che considero inviolabili. Le persone si rispettano, fino a prova contraria. Se hai elementi anche contro Kittel, fai come hai sempre fatto: li espliciti e tutti ti ringrazieremo per un’altra verità scoperta. Ma se gli elementi che hai in mano sono questi, aspetta. Tieniteli per te. Non tritare umanità con il furore di un semidio onnipotente. Perché da giusti si diventa ingiusti. Non ho difficoltà ad ammetterlo: io sono tra quelli che preferiscono un colpevole libero a un innocente in galera. Non so tu, sappimi dire.
Prima di chiudere, solo un’ultima aggiunta. Mi rinfacci con retrogusto insinuante (ancora una volta insinuante) la mia amicizia con il professor Conconi. Non ti affaticare, se ti rende felice non ho problemi a fare outing pubblico: certo, sono amico da tanti anni del Prof. Ma soprattutto sono felice di esserlo, come sono felice di tutti gli amici che ho. Non sto qui a rendere pubblici i motivi, perché sono miei e li custodisco gelosamente. Credo comunque, visti i tuoi metodi, tu abbia materiale in abbondanza per scrivere che pure Gatti è un dopato.
Caro Sig. Gatti, forse, è meglio dire Dott. Gatti,
13 maggio 2014 17:22Fra74
questo "teatrino-diatriba" è, in parte, divertente, poichè alimenta ancora una volta il fatto che il ciclismo di oggi, ahimè, è più seguito per effetto delle vicende di doping che per i risultati conseguiti dai vari ciclisti. Bene, precisato ciò, stimo il giornalista Capodacqua, come già fatto in passato, così come ho apprezzato Suoi articoli-interventi, e non posso far altro che leggerVi, non contestarVi, nè criticarVi, ma, un punto non mi convince: Lei si professa amico del "famoso" Prof. Conconi, ma non ne rende pubblici i motivi. E perchè? Per quale motivo vuole nascondere tali e detti motivi? A parte la Sua privacy, una volta che Ella ha apertamente e pubblicamente scritto di avere una amicizia con detto Professore, non vedo perchè non debba fare outing anche in relazione ai motivi per cui stima il Prof. di cui sopra. Grato di una Sua spiegazione, non replica, che credo non arriverà, saluto Lei e pure il Dott. Eugenio.
Cordialità.
Francesco Conti-Jesi (AN).
Da un "ultrà di Capodacqua"
13 maggio 2014 17:53Bartoli64
Bella questa: “ultrà di Capodacqua”! Ci mancava proprio!! (pur sempre meglio che blogger-vermi).
Per il Dr. Gatti saranno certamente meglio quei blogger che fanno chiacchiere da lavandaia (con tutto il rispetto delle lavandaie che sono meglio di certa gente), nonché tutti quelli (e in questo blog sono ancora molti) che rimpiangono, neppure tanto velatamente, il caro vecchio “sistema” che nel ciclismo imperava e che (forse) impera ancora.
In ogni caso non si preoccupi, il “teatrino” (che però ha messo su Lei) sino ad ora è stato proprio divertente, però temo sia proprio Lei ad interpretare il Pulcinella o l’Arlecchino di turno :-(
Quanto alla Sua amicizia con il Prof. Conconi non mi pare che Capodacqua abbia obbiettato alcunché al riguardo, giacché ognuno ha il sacrosanto diritto di scegliersi le amicizie che crede, però il fatto di aver sostenuto (e da giornalista è bene ricordarlo) una figura come quella del mefistofelico luminare di Ferrara è cosa che non può essere sottaciuta quando si sta poi a cavillare su questioni di etica professionale.
Dia retta me egregio Dr. Gatti, la prossima volta le notizie le cerchi sulla strada e non tra le righe degli articoli dei colleghi più anziani che in questa professione, com’è evidente, Le danno ancora scuola e dopo-scuola.
Bartoli64
fra74 e bartoli64
13 maggio 2014 21:09enricocasi
quando c'è da parlare di doping nel ciclismo ecco che spuntano i due scribacchini. ma ci capite qualcosa di ciclismo pedalato???
13 maggio 2014 21:58angelofrancini
Se uno sputa per terra dove sta per passare Capodacqua, interviene il mitico Bartoli64 ad asciugare la strada.
Caro Bartoli64 mi sembri la Bocassini con il Cavalierre.
Ma lascia che ci pensi Capodacqua a rispondere a Gatti, anche perché é più piacevole da leggere.
E comunque é meglio essere blogger-vermi che blogger-stronzi!
x francini
14 maggio 2014 02:06SoCarlo
in passato ho molto apprezzato gli interventi di francini, spesso caratterizzati da non comune conoscenza degli argomenti trattati.
interventi ragionati e dal tono condivisibile.
Oggi scopro un'altra persona, mah.
x SoCarlo
14 maggio 2014 09:00angelofrancini
La persona é sempre la stessa, in ogni caso.
Ma non capisco perché il solito blogger debba assumersi sempre la "parte" di difensore di Capodacqua, manco fosse il suo portavoce: se così è lo espliciti.
E quando dico che Capodacqua é più piacevole, lo dico non per ironizzare, ma perché é un fatto conclamato: ognuno poi é libero di condividerne o meno i concetti, ma questo è un'altro discorso.
E concludendo ritengo non abbia bisogno del "mitico" che lo difenda ad ogni piè sospinto.
A presto. ciao
Caro enricocasi, mi vuoi insegnare tu qualcosa di ciclismo pedalato? Caspita, ma chi “caso” sei?
Ad angelofrancini rispondo, nella seconda categoria di blogger da te indicata farai certamente parte tu (e tutti i tuoi accoliti dai doppio/triplo nickname).
Se poi decido io di intervenire con in post su un articolo di Gatti (cosa perfettamente consentita) sono sempre “casi” miei (gli stessi “casi” di cui parlo sopra) e che a te proprio non riguardano.
A Socarlo invece dico perché meravigliarsi? L’avere una buona conoscenza di certi argomenti non nasconde certo quale sia la “fazione” alla quale appartieni, e l’arroganza becera di certa gente viene sempre fuori quando la pungi sul vivo dei rimpianti del caro vecchio “sistema”.
Ma io non me ne curo, perché è la storia (altre ai fatti) ad averli già annientati.
Bartoli64
al "mitico".
14 maggio 2014 09:42angelofrancini
Di accoliti io non ne ho alcuno, amici molti come sicuramente "contrari", mai nemici.
E per essere lineare da molto tempo ho abbandonato il nickname, che anni orsono usavo, firmandomi sempre con il mio nome e cognome.
Se tu che continui a stare celato dietro al tuo nick: non hai il coraggio di esprimere le tue opinioni firmandoti con il tuo nome e cognome?
Il problema é il tuo, non degli altri.
Se poi a te é consentito intervenire sui "casi" di Gatti, agli altri deve essere proibito?
ciao
EnricoCasi-Angelo Francini
14 maggio 2014 10:21Fra74
Buondì, il termine "scribacchino" mi piace molto, seriamente, lo apprezzo e lo prendo come un complimento, grazie. Di "ciclismo pedalato" non saprei proprio come rispondere: sono un appassionato, non un tecnico nè uno che pretende di dare lezioni, mi piace scrivere, si,lo ammetto, mi piace essere uno scribacchino. Per il Sig. Angelo Francini, mi spiace, anche se non riguarda il sottoscritto, e non voglio fare il difensore di Bartoli64, ma l'utilizzo di certi termini mi pare poco educato e civile: va bene il confronto, la polemica, la discussione, ma mai scendere nel volgare e/o nella offesa gratuita. Ciò non significa che, comunque, certi Suoi interventi, approfonditi, siano da me apprezzati, sicuramente.
Cordialità.
Francesco Conti-Jesi (AN).
P.S.: Dott. Gatti, il Dott. Stagi una volta, signorilmente, ebbe modo di rispondere qui, Ella,ad oggi, ancora....
Vuoi che ti faccia un disegnino angelofrancini?
14 maggio 2014 11:27Bartoli64
Caro Francini,
vedi, forse ti sfugge in piccolo particolare, se Cristiano Gatti (che di mestiere fa il giornalista) pubblica un suo scritto (peraltro su un blog) ci sta perfettamente che poi qualcuno lo commenti, così come ci sta che le sue amicizie diventino poi di dominio pubblico.
Pensi di averlo capito capito o ti debbo fare un disegnino?
Quanto al fatto di utilizzare un nick al posto del proprio nome e cognome a te non debbo proprio dare nessuna spiegazione (anche perché l’ho già scritto decine di volte).
A te basti solo considerare che l’uso di un nick è cosa assolutamente consentita su ogni blog giri su internet, ed il fatto che tu indichi le tue generalità non dà affatto forza alle tue (pallosissime) tesi.
Per me, infatti, eri, sei e sarai sempre un perfetto “signor nessuno”.
Stai bene così…
Bartoli64
Lasciamo scrivere solo loro
14 maggio 2014 11:59ruotone
Io credo che sia giusto lasciare questo spazio definitivamente a Bartoli 64 alias Eugenio Capodacqua e due suoi sfigatissimi replicatori e trolloni da strapazzo ormai attemati per DIFFAMARE sistematicamente le persone e che un organo inquirente poi faccia una bella visita a Tuttobici per verificare chi sta dietro a queste squallide campagne organizzate. La scrittura è evidente che sia sempre la stessa e certamente non di soggetti quarantenni o più giovani.
Quando Eugenio (e i suoi?) avranno definitivamente OCCUPATO il blog, forse si assisterà ad un intervento moderatorio.
Adesso lasciamo spazio a questi/questo predicatore-vendicatore.
Non alimentiamo questa gentaglia.
Il "cantante del varesotto" torna in hit parade!
14 maggio 2014 19:34Bartoli64
Toh, chi si rivede il “cantante” del varesotto, il blogger dai mille nick (beh, non esageriamo al momento ne sono stati accerati solo due... BBBUUUUUU)!!
Di la verità, ti ha chiamato il tuo amico Francini a darti manforte oppure ti ha avvisato “Romario” che poi è l’altro nick con il quale (scorrettissimanentre e molto subdolamente) ti firmi?
Com’è che dici? Campagna moderatrice? Guarda che se facessero una cosa simile il primo a farne le spese sarebbe proprio il tuo “colto” amico, che prima si ripromette di non commentare i miei post e poi, senza essere minimamente chiamato in causa, mi appella come i blogger della sua fazione (“blogger-str*nzi” per l’esatezza).
E quali sarebbero poi gli organi inquirenti che dovrebbero indagare per presunte diffamazioni (quelle che vedi solo tu perchè di diritto non capisci nemmeno una sega... come di tante altre cose del resto)?
Dai menestrello, sto ancora aspettando che i tuoi 007 mi stanino e che tu mi trascini in Tribunale, ma ce l’hai un minimo di dignità per evitare di quste figure e capire che sei davvero patetico oltre che ridicolo?
"Campagne organizzate"... hai più fantasia ti di un 16enne segaiol* che si immagina di stare con Belen!
Bartoli64
P.S. Fai attenzione poi ad affiancare il nome di Capodacqua ad aggettivi che, invece, si confacciono perfettamente a te (e gentaglia come te); perchè quello in Tribunale ti ci porta davvero, mica a chiacchiere come fai tu... T’È CAPÌ? TESTINA!!
Eugenio stavolta l'hai fatta fuori del vaso
14 maggio 2014 20:54ruotone
Il tempo è galantuomo. :)
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