Mont Saint Michel, le voci dei protagonisti

TOUR DE FRANCE | 10/07/2013 | 19:34
Ecco una carrellata di reazioni dopo la crono odierna del Tour.

TONY MARTIN. «Quando ho visto che Froome avev afatto meglio di me nei primi due intertempi, ho temuto di non riuscire a vincere. E mi veniva da piangere, perché sapevo di aver dato il massimo e credevo molto in questa vittoria. Non è stato facile tenere duro dopo la caduta del primo giorno, ho sofferto tantissimo e alla fine un pizzico di fortuna mi ha consentito di centrare un successo che per me vale molto».


CHRIS FROOME. «Il mio obiettivo principale era quello di guadagnare altro terreno sui miei avversari in vista delle montagne e ci sono riuscito. Confermo che Valverde in questo momento mi sembra il rivale più pericoloso. Sono molto contento di quello che sono riuscito a fare. sono convinto che mi servirà ognuno dei singoli secondi che ho guadagnato finora. È stata una delle crono migliori della mia carriera, anche se negli ultimi due chilomeri ho dovuto fare i conti con il vento contrario».

ALEJANDRO VALVERDE. «Il distacco pagato è quello che avevo messo in preventico, quindi posso essere soddisfatto. Sono partito regolare e chilometro dopo chilometro mi sono sentito sempre più a mio agio, ho davero superato un test importante per me. Adesso devo attaccare: ho il terreno per farlo e per guadagnare, ma c’è anche il rischio di perdere amcora secondi...».

ALBERO CONTADOR. «Sono arrivato abbastanza lontano... Speravo di perdere meno terreno, complimenti a Froome che è andato davvero forte. Adesso? Qualcosa ci dobbiamo inventare».

NAIRO QUINTANA. «Non sono certo uno specialista delle cronometro e penso di essermi difeso abbastanza bene. Adesso ho davanti a me il mio terreno preferito, la montagna».

JOAQUIN RODRIGUEZ. «È ovvio che in questo momento Froome è il più forte di tutto, va forte sia in montagna che a cronometro. Ma la strada è ancora lunga e dura per tutti. Spero di arrivare all’ultima settimana nelle condizioni migliori. Sapete tutti che la crono non è il mio terreno, ma avevo buone sensazioni. Mi aspettavo una crono più lenta, così mi era sembrata qiuando l’avevo provata in aprile. E comunque sono soddisfatto, se pensate che ho pedalato a 50 all’ora».
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