PROFESSIONISTI | 09/07/2013 | 17:55 Dopo quanto scritto ieri sulla vicenda degli evidenti conflitti d’interesse che albergano in molti studi di molti nostri qualificati medici (il bello è che Simonetto può avere tutti gli incarichi che vuole, ma in compenso da quest’anno chiede ai medici di team professionisti di scegliere: o squadre pro o team dilettantistici e amatoriali), sorgono spontanee alcune domande – alcuni perché - che noi giriamo al nostro presidente Renato Di Rocco.
A. Perché il dott. Pierluigi Fiorella continua ad essere inserito nella Commissione Tutela della Salute della FCI, presieduta dal dott. Luigi Simonetto, quando invece lo stesso Fiorella, indagato nell’indagine relativa alla vicenda Schwazer della Procura di Bolzano che ha portato all’apertura di un fascicolo da parte della stessa Procura Antidoping del CONI, si è autosospeso da ogni incarico (medico federale, medico della nazionale del mezzofondo, fondo e marcia, etc.) in ambito Federatletica?
B. Perché il Centro Medico Polispecialistico Olympus di Ravenna nel quale lavora Fiorella in qualità di direttore sanitario è ancora tranquillamente inserito nel sito della Federazione Ciclistica Italiana tra i Centri Acreditati dalla Commissione Tutela della Salute nonostante nella normativa è chiaramente riportato che uno dei "requisiti ritenuti essenziali per l’accredito è l'assenza di situazioni di incompatibilità del personale sanitario operante presso il centro per sanzioni o accertamenti in corso in tema di doping"?
C. Perchè negli ultimi otto mesi (per vicende legate al doping, vicende legate all’inserimento dei dati nel software bc.k, vicende legate ad alcune positività durante il recente Giro d’Italia) la Commissione Tutela della Salute, presieduta da Luigi Simonetto, ha denunciato alla Procura Federale della FCI 57 medici del ciclismo e la stessa Procura (ieri li ha tutti deferiti) ha deciso di aprire autonomamente fascicoli d’indagine contro alcuni medici e dirigenti di società e sponsor mentre nulla è stato fatto, nè dalla CTS della FCI nè dalla stessa Procura Federale, nei confronti del Dott. Fiorella?
D. Perché il dottor Giovanni Posabella, che fino al 2008 faceva parte della CTS della Federciclismo, inibito permanentemente dalle attività in ambito federale e Coni il 24 ottobre 2012, inibito per quattro anni dal Coni, ad oggi non figura nel “CASELLARIO SANZIONATI” (come Michele Ferrari, per anni, fino a quando noi di tuttobiciweb.it non l’abbiamo denunciato)?
Di Posabella possiamo anche dire che, nonostante sia stato squalificato, continua a rilasciare certificati di idoneità. E la stessa Federciclismo, che si dimentica di inserire nel casellario Michele Ferrari e il dottor Posabella, ha già provveduto a inserire Santambrogio, Di Luca e Alberati, che sono attualmente sospesi ma non squalificati.
Quattro Perché, che necessitano di quattro semplici risposte.
Pier Augusto Stagi, direttore di tuttoBICI e tuttobiciweb.it
Complimenti direttore perché ci vuole coraggio a fare informazione su questi argomenti.
Come altri molti lettori, forse, mi chiedo cosa succederà ora, cosa dobbiamo aspettarci.
Leggendo questi documenti mi è sorto un feroce dubbio:
non è che il doping debba rimanere di competenza esclusiva dello Stato?
Non parlo dei controlli, parlo proprio del doping.
Non è che tutta l’attenzione dedicata al ciclismo sia un diversivo per distogliere l’attenzione da chi col doping deve averci a che fare liberamente perché figlio di un dxo maggiore?
Cosa è cambiato dal Coni che affidava incarichi ai “ferraresi” di Conconi?
In Francia un personaggio come Ferrari avrebbe già probabilmente conosciuto le patrie galere, qua viene descritto come un mostro dai narratori ufficiali del doping, ma continua stimato ed ammirato perversamente da alcuni ad operare nell’ombra.
Per conto di chi?
Possibile che nessuno a Roma sapesse delle frequentazioni del marciatore?
Possibile che nessun dirigente sapesse, gli stessi dirigenti delle federazioni che mandano i loro atleti in raduno a Sankt Moritz?!
Siamo di fronte ad un rito, l’antidoping di stato, che:
- sottrae enormi risorse (A SPESE DEL CONTRIBUENTE) per studi inutili sul doping che finanziano ricercatori amici
- alza fumo parlando di passaporto biologico per tutti gli sportivi agonisti ed amatori (qualche anno fa)
- propaganda una sterile etica di lotta al doping con onerose campagne pubblicitarie e testimonial famosi
- risparmia sugli effettivi e fondamentali controlli antidoping ai campionati italiani
- sanziona atleti e medici fuori dal giro Coni
- dimentica i peccati dei medici all’interno del giro Coni
- CHIUDE (come minimo) UN OCCHIO SUL DOPING DEGLI ATLETI DI INTERESSE OLIMPICO, ma il dubbio forte è che avvenga ben altro.
Sarà il Coni della gestione Malagò come quelli precedenti?
Difficile, ormai il pentolone è scoperchiato e mi auguro che si faccia chiarezza su tutto.
Stavolta non ci potranno raccontare la solita storiella del doping nel cattivo ciclismo e vendere per l’ennesima volta i libri dei soliti narratori antidoping con l’esclusiva.
Del doping e dei vizi del ciclismo sappiamo tutto.
Adesso lo Stato che ci impone un’etica sportiva e le sue regole, le faccia valere anche per i suoi collaboratori al Coni e nelle federazioni.
Lo Stato non può dopare i suoi migliori atleti e contemporaneamente creare un diversivo martirizzando un solo sport, pur con le tante brutte abitudini che ha!
Lo Stato Coni.
Lo Stato Magistratura dovrebbe intervenire.
Lo Stato Politica dovrebbe tagliare i cordoni della borsa e ridurre il carrozzone Coni.
Quei soldi devono andare allo sport ed ai veri controlli antidoping.
Romario...
9 luglio 2013 21:06DarkSide
Meeh, ROMARIO. Quale è il tuo tornaconto? Certo che ne spendi di tempo a scrivere... per cosa? PER CONTO DI CHI? Eccone un altro che vuole i riflettori.
COMPLIMENTI
9 luglio 2013 21:13sergio1958
Complimenti direttore lei é uno dei pochi che pubblica le cose come stanno cosa dire una vera schifezza continui cosi lei é un grande giornalista
Il mio tornaconto
10 luglio 2013 07:43Romario
Il mio tornaconto?
Dopo avere letto quello che avrai letto pure tu, viene difficile mettersi il salame agli occhi o fare lo struzzo.
Per lo sport il tempo lo spendo volentieri, è un piacere.
Perdonami il post lungo, era una osservazione buttata giù di getto.
Non cerco riflettori, torno volentieri nell'ombra al tuo fianco.
I riflettori penso che li metteranno altri che ne hanno titolo.
voliamo basso
10 luglio 2013 08:51ruotone
Secondo mio modesto parere il Coni non c'entra proprio nulla in questa cosa.
Volerei più basso Romario.
Anzi l'impressione di queste primi mesi della nuova giunta è che Malagò voglia fare pulizia nelle federazioni, tanto che ha fatto sbarrare la strada a Di Rocco in giunta non fidandosi del Baffino, il genero della suocera antidoping.
Nelle federazioni ci sono dei poltronosauri a tutti i livelli, dai dirigenti ai medici. E' lì che si trovano le situazioni più incresciose, come quelle elencate nel file che hai postato.
Non ne ho la certezza, ma penso che Malagò sia un alleato di questo processo di pulizia. E' appena stato eletto, non ha nulla a che fare con i burosauri del periodo Petrucci, quindi non è pazzo di fare intortare dagli scheletri del suo predecessore e dei suoi presidenti-dipendenti.
Pardon non sono un politico
10 luglio 2013 09:24Romario
Ok ok voi la sapete certamente più lunga di me.
Dico solo una cosa, nessuno di voi che è dentro le cose aveva avuto prima il coraggio di parlare di queste cose.
Io giocavo a calcio per cui di ciclismo non ne sapevo nulla, ma adesso capisco perché il ciclismo viene usato così.
C'è troppa litigiosità oltre ad assenza totale di etica collettiva e spirito collaborativo.
E' un tutti contro tutti ed i furbi fanno ciò che vogliono a tutti i livelli.
Negli sport maggiori, cose come quelle che i medici ed i dirigenti federali fanno nel ciclismo non sono possibili.
I dirigenti onesti sarebbero già andati in procura con i documenti.
Voi fate solo cagnara.
Con rispetto.
@Romario
10 luglio 2013 09:45ruotone
Tu hai letto troppo la Suocera del Baffino.
Io non sono un dirigente, quello lo lascialo ai deliri della Suocera.
La mia non era una critica, ho solo espresso una mia opinione e perché ho amici romani che mi parlano benissimo di Malagò, del quale mi fido ciecamente.
Se queste cose finiscono sulla sua scrivania li manda a casa tutti, piano piano.
Non è pazzo dal farsi tirare a fondo da gente che lavorava con Petrucci; Malagò non viene dal Coni, è un imprenditore come me (io piccolo), non un poltronaro mantenuto dai contribuenti.
Poi c'è anche la giustizia ordinaria come dici tu.
Insomma credo che sia bene distinguere le responsabilità individuali dal contesto politico.
Anch'io con rispetto.
Alfredo
Ruotone leggi meglio
10 luglio 2013 12:29Romario
scusa Ruotone tu non hai letto il file allora
Rileggilo meglio va
http://document.li/4Nss
La maggior parte dei medici "furbetti" non lavora solo per la Fci, ma anche per altre federazioni del Coni.
Semplicemente: COMPLIMENTI!!!!
10 luglio 2013 12:49valentissimo
Quello che ha scritto il direttore è di così tale semplicità e chiarezza, che solo i dirigenti FCI ed i loro elettori, possono non saperlo vedere.
Complimenti!
?
10 luglio 2013 17:45ruotone
Romario non capisco cosa vuoi dire. Io l'ho letto.
Hai le fette di salame?
10 luglio 2013 18:19Romario
Ruotone, hai letto il file?
Bene, hai letto allora dei due del rugby trovati positivi?
Sei andato a leggere se la Procura Antidoping del Coni li ha convocati?
Hai letto per caso se li hanno squalificati?
Te lo dico io: NO
E secondo te perché?
Chi ha il potere di non farli convocare e di "dimenticarsi" di loro?
Guarda caso il medico della loro squadra di club è un medico della nazionale.
Ci vogliono delle belle fette di salame per non capirlo.
Poi se magari la magistratura si occupasse anche della azienda sponsor (di integratori), non è detto che la storia sia anche più spessa.
Domande troppo impegnative per gli anonimi di questo sito....
12 luglio 2013 15:47renzobarde
Caro Pier, poni quesiti straordinari ai quali gli anonimi interlocutori di questo sito NON SANNO e NON POSSONO rispondere ! Quando deciderai di ABOLIRE l'anonimato, allora troverai interlocutori....di minor numero, forse ma di qualità maggiore . Deciditi a dare la svolta . Renzo Bardelli- Pistoia
Richiesta di maggior qualità o gratuito apprezzamento?
13 luglio 2013 18:26ruotone
Forse il politico Bardelli si è perso un passaggio causa-effetto riguardo all'origine dei quesiti. Lo invito a leggere meglio.
E personalmente non volevo proprio mettere negare le possibili responsabilità del Coni. Auspicavo solo un maggior scrupolo analitico da Romario.
Visti gli esiti della politica dei proclami, in questo caso mi ritengo felice di essere annoverato fra gli interlocutori che non sanno rispondere perché di minore qualità. Premetto: non dico questo perché non voterei mai per il suo partito.
Appoggio invece in pieno la richiesta di andare oltre l'anonimato.
L'anonimo CRETINO
14 luglio 2013 18:52renzobarde
Gli anonimi si possono anche offendere quando dicono "cazzate". Il sottoscritto ha fatto politica , certo, MAI a PIENO TEMPO tranne gli anni in cui sono stato sindaco di Pistoia. Ho detto no, a suo tempo ( lontano tempo !) per due volte a fare il parlamentare....e questo dice tutto. Chiaro ? Mani pulite e testa alta, SEMPRE ! E mi firmo con orgoglio : Renzo Bardelli- Pistoia
Cattivi ed inutili maestri
15 luglio 2013 20:45ruotone
Forse signor sindaco lei non ha ben presente i concetti basilari di democrazia.
Sarà certamente più onesto e con la schiena ritta di tanti parlamentari, ma certamente non eccelle nei basilari della democrazia e, se mi permette, del minimo rispetto civile. Lei quando entra in un luogo pubblico dice ai presenti che sparano "cazzate"? Magari a volte è meglio approfondire; mi permetto modestamente il suggerimento.
La storia ci ha già ha già propinato troppi esperti che avevano solo da dire (in genere urlare), mai ascoltare (leggere) e poi sappiamo tutti come è andata con i cattivi maestri che conoscevano il verbo (unici depositari).
Sia più democratico ed a tempo pieno.
Io rispetto la sua persona (firmata), lei faccia altrettanto con chi, firmando o meno, non apporterebbe alcuna differenza.
A parte questo, lei, oltre che generiche accuse, non ha espresso un minimo concetto.
Vuole esprimere qualcosa, una critica circostanziata a quanto scritto O dobbiamo tutti andare a leggere le sue storie ed opere per celebrarla?
La seconda opzione la escluderei perché lei è ancora vivo.
Alfred Isolani
Ps. sono cattolico e quindi felice di essere (cretino).
Gli insulti sono boomerang per chi li esprime in assenza di idee.
Signor Isolani : si firmi sempre .......
16 luglio 2013 06:59renzobarde
Prendo atto di quanto dice. Si è dato un nome ed un cognome : li usi sempre, con trasparenza. Vada su mio sito www.renzobardelli.it. Mi piace il dialogo guardando in faccia le persone....Buona giornata. Renzo Bardelli
Guardandola in faccia
17 luglio 2013 09:24ruotone
Senta sindaco, si risparmi il pixtolotto celebrativo.
Resto in attesa di sapere perché sarei un cretino.
Conosco il suo sito, conosco le sue sterili e ormai superate idee.
Di tutto quanto c\'è in quella raccolta disomogenea, conserverei solo la tensione ideale contro il doping; sulle idee meglio soprassedere.
Il resto, mi consenta, è mera aria fritta.
Già visto, già sentito. Con rispetto civile.
COI COMUNISTI DI OGGI NON INTENDO PERDERE TEMPO.....
17 luglio 2013 17:27renzobarde
......e quindi non replico agli anonimi o ai cognomi falsati o a giudizi fasulli o robetta del genere ! Renzo Bardelli
Comunisti? Problema suo, solo suo signor sindaco
17 luglio 2013 18:33ruotone
Ah ok, allora non si riferiva a me. Io crisi di identità non ne ho ancora avute, sebbene abbia passato i 40.
Lei è stato comunista, io no! :-)
Mai perso tempo in vita mia per ideologie inutili (giacobinismi e purghe varie) nella politica e, mi permetto di dirle, anche nello sport.
Ho sempre dovuto lavorare.
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Come altri molti lettori, forse, mi chiedo cosa succederà ora, cosa dobbiamo aspettarci.
Leggendo questi documenti mi è sorto un feroce dubbio:
non è che il doping debba rimanere di competenza esclusiva dello Stato?
Non parlo dei controlli, parlo proprio del doping.
Non è che tutta l’attenzione dedicata al ciclismo sia un diversivo per distogliere l’attenzione da chi col doping deve averci a che fare liberamente perché figlio di un dxo maggiore?
Cosa è cambiato dal Coni che affidava incarichi ai “ferraresi” di Conconi?
In Francia un personaggio come Ferrari avrebbe già probabilmente conosciuto le patrie galere, qua viene descritto come un mostro dai narratori ufficiali del doping, ma continua stimato ed ammirato perversamente da alcuni ad operare nell’ombra.
Per conto di chi?
Possibile che nessuno a Roma sapesse delle frequentazioni del marciatore?
Possibile che nessun dirigente sapesse, gli stessi dirigenti delle federazioni che mandano i loro atleti in raduno a Sankt Moritz?!
Siamo di fronte ad un rito, l’antidoping di stato, che:
- sottrae enormi risorse (A SPESE DEL CONTRIBUENTE) per studi inutili sul doping che finanziano ricercatori amici
- alza fumo parlando di passaporto biologico per tutti gli sportivi agonisti ed amatori (qualche anno fa)
- propaganda una sterile etica di lotta al doping con onerose campagne pubblicitarie e testimonial famosi
- risparmia sugli effettivi e fondamentali controlli antidoping ai campionati italiani
- sanziona atleti e medici fuori dal giro Coni
- dimentica i peccati dei medici all’interno del giro Coni
- CHIUDE (come minimo) UN OCCHIO SUL DOPING DEGLI ATLETI DI INTERESSE OLIMPICO, ma il dubbio forte è che avvenga ben altro.
Sarà il Coni della gestione Malagò come quelli precedenti?
Difficile, ormai il pentolone è scoperchiato e mi auguro che si faccia chiarezza su tutto.
Stavolta non ci potranno raccontare la solita storiella del doping nel cattivo ciclismo e vendere per l’ennesima volta i libri dei soliti narratori antidoping con l’esclusiva.
Del doping e dei vizi del ciclismo sappiamo tutto.
Adesso lo Stato che ci impone un’etica sportiva e le sue regole, le faccia valere anche per i suoi collaboratori al Coni e nelle federazioni.
Lo Stato non può dopare i suoi migliori atleti e contemporaneamente creare un diversivo martirizzando un solo sport, pur con le tante brutte abitudini che ha!
Lo Stato Coni.
Lo Stato Magistratura dovrebbe intervenire.
Lo Stato Politica dovrebbe tagliare i cordoni della borsa e ridurre il carrozzone Coni.
Quei soldi devono andare allo sport ed ai veri controlli antidoping.