La 7^frazione del Giro di Svizzera (Meilen-La Punt, 206 km) ha proposto ai corridori un suggestivo menù composto da 4 Gpm, tra i quali la salita hors categorie dell’Albulapass con scollinamento a meno di 10 km dal traguardo. Dopo le delusioni causate da due cadute nelle scorse tappe, Scarponi (foto archivio Bettini) era smanioso di riscattarsi. L’Aquila di Filottrano non ha lasciato nulla di intentato, fuoriuscendo dal gruppo dei migliori, assieme al compagno di squadra Stortoni, a 6 km dalla vetta dell’Albulapass. Efficace la progressione di Stortoni a lanciare Scarponi, ma il duo di attaccanti blu-fucsia-verdi è stato raggiunto a 2 km dallo scollinamento. Lungo la rapida discesa verso il traguardo, il terzetto composto da Rui Costa, Mollema e Van Garderen ha raggiunto il primo attaccante Dombrowski: vittoria per Rui Costa, Scarponi al traguardo con 2’26″ di ritardo (21°) e maglia gialla ancora sulle spalle di Frank.
Ritiro al rifornimento per Ulissi: l’atleta toscano, caduto ieri,
faticava ad alzarsi sui pedali a causa di un dolore alla gamba. Rientrerà appena possibile in Italia per valutare la situazione in vista dei prossimi appuntamenti agonistici.
“Dombrowski aveva una trentina di secondi sul gruppo quando ho attaccato con Stortoni in un tratto in falsopiano – ha spiegato Scarponi – Simone ha scandito un ottimo ritmo che mi ha permesso di avvicinarmi allo statunitense: ero a una decina di secondi e ne avevo guadagnati 30 sul gruppo. Purtroppo non sono riuscito a continuare la progressione, sono calato e da dietro sono rientrati i migliori scalatori. Ci credevo, volevo lasciare il segno dopo la sfortuna dei giorni scorsi”.
Anche il ds Matxin è rammaricato: “Avevamo studiato bene la tappa e la condizione di forma di Michele ci lasciava sperare di poter realizzare una bella prova. La corsa è stata meno dura di quanto si potesse prevedere, basti pensare che fino ai piedi dell’ultima salita il gruppo era praticamente compatto. Michele ha così trovato avversari con ancora molte energie, nonostante gli sforzi gli hanno lasciato poca libertà”.
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