Caro Presidente, vogliamo fare qualcosa per il ciclismo?

DOPING | 09/02/2013 | 14:06
Caro Renato, caro presidente,
dopo l’ennesimo pugno nello stomaco, sono a scriverti queste poche righe con l’entusiasmo di chi generalmente si avvia verso una camera operatoria ben sapendo che la buona riuscita dell’intervento rasenta l’1 per cento. Il morale è basso, quasi nullo. Il dolore profondo. La rabbia, quella, è tantissima. E tantissima è anche la preoccupazione.

Tu parli di un ciclismo che ha voltato pagina e di una cronaca che appartiene solo al passato: io non la penso così. Io guardo e non penso che sia cambiato nulla. Ma quel che mi preoccupa è la politica sportiva, più della gestione dei team e dei loro corridori. Mi preoccupa il silenzio. L’incapacità di far sentire la propria voce.

L’Operacion Puerto ha nuovamente portato alla ribalta un ciclista, un grande ciclista, il velocista principe che per noi italiani e non solo è stato un Re. L’inchiesta spagnola travolge nuovamente il nostro sport, il nostro ciclismo. Bene, ne prendiamo atto, ma ad un politico esperto come te chiedo vigore, forza e coraggio per fare in modo che il Cio, la Wada, la stessa Uci facciano qualcosa di unico e concreto in modo tale da mettere la parola fine a quello che tu giustamente definisci «stillicidio».

Il ciclismo è pieno di doping. Credo che ci siano pochi pochissimi corridori che si possono dire puliti. Ma vorrei che venissero fuori una volta per tutte i nomi dei clienti del dottor Eufemiano Fuentes. Questo è quello che tu dovresti avere come missione. Una missione, che dovrebbe essere anche quella de «La Gazzetta dello Sport», che ha fatto certamente molto bene il proprio lavoro, ma la sensazione che provo – e non solo io – è che continui come sua abitudine a fare la forte con i deboli e la debole con i forti.
Il ciclismo è probabilmente indifeso e indifendibile, ma è altresì vero e chiaro che Fuentes è lì che freme per poter fare i nomi di tutti, ma nessuno ha il coraggio e la voglia di chiederglieli.

Scrive questa mattina il direttore della rosea Andrea Monti: «Ciò detto, questa ricerca dolorosa e tenace non può valere solo per il ciclismo, lo sport che meglio di altri ha saputo farsi male da solo. Per sei lunghi anni, le carte dell'Operacion Puerto sono rimaste inguattate nei capaci cassetti della giustizia madrilena. E' mai possibile che in settemila pagine sia riconoscibile solo il nome di un italiano e mai di uno spagnolo?». Giusto. Giustissimo. Ma è mai possibile che in tutti questi anni un giornale importante e autorevole come la “Gazzetta” non si sia mai sentita in dovere di chiedere a gran voce i nomi e i cognomi degli atleti coinvolti in questo scandalo? È mai possibile che quando gli ispettori della Wada si sono presentati ai Mondiali di calcio del 2006 sono stati respinti, e la rosea ha sempre ignorato o minimizzato l’accaduto? È mai possibile che lo stesso sia accaduto con il Barcellona e il tutto ha sempre trovato degli spazi minimi ma soprattutto marginali? E mai possibile che continui imperterrita a stritolare il ciclismo e non faccia nulla in nome della verità e della giustizia, visto che questo scandalo ha anche altre zone d’ombra e soprattutto altri nomi e cognomi? E infine, è mai possibile che non abbia mai pensato di scrivere al CIO, chiedendo provvedimenti contro la Spagna, che fa  - o meglio non fa – quello che vuole e meriterebbe magari di essere esclusa dai Giochi? E mi fermo qui.

Caro Renato, caro Presidente, non pensare che oggi il ciclismo sia cambiato: nessuno di noi può dirlo con certezza: neanche tu. Potremmo essere smentiti domattina entrambi. Ma non è questo il problema. Il problema è fare qualcosa che possa portare alla verità e alla giustizia. Invece assisto attonito a movimenti e a riunioni carbonare in giro per l'Europa e per il mondo, tra chi vuole varare un ciclismo nuovo ma con i soliti noti. La “Gazzetta” strizza l’occhio a Bakala, il magnate Ceko che sta lavorando alla realizzazione di una Superlega con 12 team di World Tour, e dietro c’è ancora una volta lui,  Hein Verbruggen, con suo figlio e un bel piano per assicurarsi i diritti tivù. E in tutto questo l’Aso che fa?  Attende. Anzi, invia messaggi, tipo: potremmo fare un Tour per nazionali (capite?).

Insomma, la situazione è drammatica e qui stiamo giocando: con il fuoco. Lo so, non siamo i soli ad avere colpe. Ma in questo momento siamo molto più semplicemente soli.

Pier Augusto Stagi – direttore di tuttoBICI e tuttobiciweb.it
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COMMENTI
NON CI SONO PAROLE!!!
9 febbraio 2013 14:29 matteo51
NON CI SONO PAROLE PER AGGIUNGERE QUALCOSA A QUESTA LETTERA...DIREI CHE è PERFETTA...MA IL PROBLEMA è CHE SAPPIAMO TUTTI COME ANDRà A FINIRE...NEL NULLA PIU TOTALE!!!

appello globale
9 febbraio 2013 14:55 lattughina
Egregio Direttore Stagi, mi piace moltissimo il suo modo di scrivere, di analizzare, di proporre possibili' soluzioni e scuotere gli immobilismi che ingessano questo sport prima in Italia e poi nelle alte sfere fuori confine. Tutti, o quasi tutti, gridano l'allarme ma nessuno si muove. E questa è la rrealtà. La sua lettera è impeccabile quanto emblematica ma purtroppo, se non divulgata, si fermerà qui tra le quattromura di TuttoBici e invece lei, con la sua carica dovrebbe far avere questa lettera alle alte sfere del CIO, WADA, USADA e UCI giusto per smuovere le acque e le coscienze affinchè qualcosa si muova altrimenti il suo/nostro sarà solo l'ennesimo grido d'allarme andato perso nel vuoto.

politica
9 febbraio 2013 15:02 zemmel
che non sia un altro escamotage elettorale

9 febbraio 2013 15:25 geom54
sempre ottimo giornalista e direttore rispettabile;
però e lo chiedo da imprenditore,
per il futuro e da oggi su questo sito gradirei NON PIU' leggere la parola "CALCIO", MI appare vomitevole in se e soprattutto per quello che rappresenta;

I giocatori di calc..,tutti in miniera!
9 febbraio 2013 15:43 magico47
geom54, sei un ganzo!,ormai ho perso le parole per difendere il nostro amato CICLISMO....buttano fango solo su di noi questi animali.(..E mi scuso con gli animali)

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Loriano Gragnoli DCI, libero e onesto cittadino.
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ok
9 febbraio 2013 15:59 nikko
ben cacciata....direttore
proporrei, inoltre, una commissione controllo con a capo un certo Alessandro Donati, allora si che se ne vedrebbero delle belle

Bravo Direttore
9 febbraio 2013 17:09 SERMONETAN
Approvo in pieno la tua tesi.

Parole sante
9 febbraio 2013 20:17 killer
Carissimo Pier, come è nel tuo stile, ancora una volta hai scritto cose giuste, peccato che il signor Di Rocco ancora una volta non darà risposte, dovrebbe essere giusto e doveroso prendere una presa di posizione verso la Spagna, da troppi anni si nascondono nomi e nomi importanti, guarda caso non è ancora venuto fuori uno spagnolo, sarà normale questa cosa??? Ciao Direttore sei sempre il numero 1. Antonello Della Corte

Se Di Rocco vuole può mostre coerenza ora!!!!
9 febbraio 2013 20:49 valentissimo
Da Vice Presidente UCI può tranquillamente sbattere i pugni sul tavolo e chiedere la cacciata della Spagna fino a che non farà le cose sul serio.
In vece cosa fa? Una semplice azione mediatica per quelle cariatidi dei suoi elettori. Non può bastare per chi ha ancora il possesso del proprio cervello e riesce a valutare!

ok direttore
10 febbraio 2013 07:50 AERRE56
consueto intervento puntuale, preciso e competente da parte del direttore (non è così scontato tra i suoi colleghi). contro di rocco si sollevano invece critiche aspre da parte dei lettori. ci sono appena state le elezioni, occasione buona per un cambiamento, che non è avvenuto, solo per colpa nostra, non certo per meriti suoi. allora basta scagliare solo i sassi e tirare indietro la mano. fare, non urlare.

viva tuttobici, abbasso la gazzetta.

L'ex presidente del Real Sociedad
10 febbraio 2013 09:55 Monti1970
Ha " DICHIARATO" che la sua squadre si faceva "curare" dal dott.Fuentes . In quel periodo sono arrivati anche in finale in coppa del Re. Qui si tratta di "dichiarazioni" non di una semplice scritta "Milan" . Ma la "gazzetta" ha messo in prima pagina Cipollini piu' di quando vinse il mondiale. Notizie di 11 anni fá. La gazzetta ha l'obiettivo di distruggere del tutto il ciclismo.

Proprio di Rocco...
10 febbraio 2013 14:24 kisio
Salve concordò su gran parte di quanto ha scritto direttore. Secondo me l'interlocutore e assolutamente errato...di Rocco? Ma stiamo scherzando? In questi anni non ha fatto nulla per il ciclismo e soprattutto se non ho capito male, per uno scritto che mi devono spiegare come fanno inconfutabilmente a collegare a cipollini, la fci si dichiara parte lesa??? Ma stiamo scherzando ??? Quelli che per anni sono state parte del sistema doping, dirigenti , istituzioni, squadre ecc....purtroppo anche giornalisti !! Io continuò a non capire come si possa sbattere cipollini in prima pagina per delle supposizioni. Non mi risulta che Mario sia indagato e soprattutto non serve andare a spulciare tra atleti che hanno smesso da anni o attendere le loro confessioni...parliamo di chi è in attività e cerchiamo le nuove centrali del doping.
Scusi se faccio un passo indietro....come fanno le istituzioni ad essere interlocutori credibili??? Ma Conconi e il fido Ferrari negli anni ottanta con quali soldi facevano la ricerca al doping?? Spacciando la per metodologie innovative di preparazione??? Coni fci sapevano ! Infatti hanno messo donati alla gogna. Chi è principale responsabile del sistema a tutti i livelli e in tutti gli sport dovrebbero essere il primo ad essere perseguito !cosi cambieranno veramente le cose. Quando si dice che i corridori controllati a sorpresa avessero soffiate secondo voi da chi arrivavano, da poveri ispettori antidoping, non credo proprio,arrivavano dall'alto. Quando poi qualcuno ha avuto paura ha scaricato ogni colpa sui pesci piccoli o sul l'ultima ruota a chi è in prima linea per alimentare lo show business che ha arricchito pochi. Scusi lo sfogo . Davide

11 febbraio 2013 10:14 Melampo
Concordo pienamente con matteo51, che saluto. Per il resto, direttore, si metta l'animo in pace: da Di Rocco non otterrà risposta.

Se mi posso permettere, le faccio presente un mio pensiero: in un momento come questo, in cui "l'apparato" si dimostra inscrollabile, c'è un solo sistema (e molto efficace) per la gente di abbatterlo, ed è quello del BOICOTTAGGIO. Io sono anni che non compro più la GdS, quando la vedo in un bar non la tocco neanche, sono anni che non guardo più corse organizzate dall'RCS; non parliamo del calcio: ma esiste sempre? Se tutti gli appassionati di sport facessero così, ...

La rosea....buona per incartare il pesce
11 febbraio 2013 15:07 cimo
Anche io la penso ed agisco come Melampo, sono anni ed anni che non compro più l'inguardabile gazzetta dello sporc !!

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