E’ stato sul punto di attaccare la
fatidica bicicletta al chiodo a soli ventitre anni, poi ha prevalso
l’indomabile passione per il ciclismo e la voglia di rimettersi in gioco. E’ la
storia di Paolo Locatelli da Romano di Lombardia, bergamasco della Bassa,
corridore che fino ai dilettanti ha fatto sfracelli conquistando titoli
Italiani su strada e pista, tappe al Giro d’Italia Baby, e convocazioni in
azzurro; poi tra i professionisti in due anni alla Colnago-CSF non è riuscito
ad emergere. Passistone, così si dice in gergo, ma anche sgobbone, Paolo si è
messo a disposizione dei vari capitani e da corridore che alle affermazioni
dava del tu, si è pian piano perso nell’anonimato. “Ho pensato di smettere
visto che il mio contratto era scaduto - afferma Locatelli -, avevo perso la
voglia di pedalare: il ciclismo è sempre stato divertimento per me, quel
divertimento che non ti fa pesare la fatica. Ultimamente però tutto mi era
diventato faticoso, per fortuna però sono arrivati i consigli di Paolo Valoti
che mi ha allenato quando ero junior nella For 3 Milram, che mi ha detto di
contattare i dirigenti della Marchiol-Emisfero-Site.
L’ho fatto e ho
trovato un team che crede in me, che mi ha dato subito fiducia, e così mi sono
deciso a fare il passo indietro dai professionisti ai dilettanti.
Valerio Zeccato
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