
Non si aspettava tutte queste persone, Luca Guercilena.
L'umanità del navigato team manager, e prima ancora risoluto direttore sportivo, racchiusa in un sincero moto d'emozione di fronte alla platea accorsa alla presentazione ufficiale di Da Zero a Uno scritto insieme al nostro direttore Pier Augusto Stagi. Del libro vi abbiamo parlato QUI, ciò che vi raccontiamo è quanto avvenuto ieri sera all'hotel Helios di Monza, alla presenza di un centinaio di persone tra cui il presidente della Federazione Ciclistica Italiana Cordiano Dagnoni, il fuoriclasse Gianni Bugno, l'ex Ct azzurro Davide Cassani, Marco Cannone e Fabio Perego, il direttore del Giro Mauro Vegni e l'omologa del Giro Woman Giusy Virelli, Stefano Zanini e il presidente di AdisPro Davide Goetz, Serge Parsani e Paolo Sangalli, l'opinionista di Eurosport Riccardo Magrini, l'olimpionico Giovanni Lombardi, il team manager azzurro Roberto Amadio, il direttore di corsa delle gare targate Gazzetta Stefano Allocchio, Davide Bramati, il dottor Claudio Pecci con Andrea Morelli ed Ermanno Rampinini del centro ricerche Mapei Sport, Anna Calcaterra in rappresentanza di Mapei SpA, le sorelle Monica e Paola Santini, Adriano Baffi, Paolo Calabresi e Matilde Pozzi per Enervit e il dottor Marco Necchi con cui Guercilena condivise gli anni da Juniores e il primo ingresso nel mondo Mapei negli anni Novanta… e naturalmente i familiari, a cui l'opera è dedicata: i genitori "supereroi" Daniela e Carlo, la moglie Laura, i figli Dennis e Alice. Sono stati inoltre proiettati i videomessaggi di Paolo Bettini e di Antonio La Torre, grande allenatore e Ct azzurro della nazionale di atletica leggera e insegnante di Guercilena ai tempi dell'Isef.
Non in platea ma seduto accanto all'attuale "capo" della Lidl Trek, colui che ora è il suo omologo nella Tudor, ma che per anni è stato suo corridore: Fabian Cancellara, che ha vestito i panni del co-protagonista al fianco di Guercilena, rispondendo anche lui alle domande di Stagi e non risparmiando aneddoti.
«Con Luca ho iniziato in Mapei e chiuso in Trek la mia carriera - ha raccontato Cancellara - ed è stato emozionante condividere quel 2016 in cui decisi di smettere con l'Olimpiade di Rio. Non pensavo di fare un grosso risultato, i favoriti erano i Dumoulin e Froome, ma quando mi allenavo Luca continuava a guardare i dati e dirmi che andavamo a vincere la crono olimpica. Aveva ragione: a un certo punto durante quella cronometro mi chiese persino di rallentare! Soprattutto, sapeva tenere la giusta via di mezzo tra la severità e il concederci momenti di divertimento e stacco quando necessario.»
«Questo libro ha iniziato a nascere quando ero "più di là che di qua" - ha spiegato Guercilena, con l'unico accenno esplicito alla malattia, che in Da Zero a Uno non è presente -. La spinta decisiva è stata quella di Marco (Cannone) mentre a Pier (Stagi) ho chiesto "se scolliniamo, scolliniamo insieme?"»
Il GPM è stato brillantemente conquistato e superato, e ieri sera Luca Guercilena ha potuto lanciarsi in una serie di aneddoti, in parte compresi anche nel libro. Gli anni da giovane corridore ricordati con affettuosa ironia (per saperne di più, QUI un racconto di Giuseppe Figini), la famiglia Mapei col grande maestro Aldo Sassi che gli fece il contratto come regalo di nozze, la gavetta da tecnico della pionieristica formazione giovanile con talenti come Pozzato e appunto Cancellara, la vigilia di una gara Juniores in Belgio vissuta a un pranzo post-funerale, la notte insonne dopo la Sanremo vinta da Bettini non per baldorie ma per problemi automobilistici, la punizione inflitta a Davide Bramati e compagni (il ritorno in Italia in pullman anziché in aereo) per essersi ritirati da un Giro di Polonia causa maltempo nonostante l'ordine di restare in gara, il viaggio negli USA da John Burke per convincerlo a prendere in mano la Leopard Radioshack in prima persona, col patron della Trek che prima lo prende in giro per l'abbigliamento troppo elegante e poi accetta la proposta, dandogli l'incarico di team manager e mettendogli a disposizione dei corsi manageriali.
Infine il periodo della pandemia, il doversi inventare un modo per tenere coinvolti e preparati i corridori, oltre a trovare il modo di pagare loro e tutti i dipendenti. «Un successo gestionale, ma uno stress che successivamente ho pagato... Per me è stato prezioso avere persone come Adriano Baffi e un intero staff di persone che hanno saputo mandare avanti egregiamente la squadra». Ma come dicevamo, il libro non parla della malattia. Traccia una storia di vita, che Luca Guercilena a conclusione dell'evento di ieri ha condensato nel suo senso più profondo: un ragazzino che correva in bici a Baggio, periferia ovest di Milano, diventa un uomo che va a discutere milionate di budget in una super-azienda statunitense; un'ispirazione per chi magari non va fortissimo in bici ma può avere successo in tanti altri modi, anche nel ciclismo stesso.
Per chi volesse acquistare il libro lo può fare all'indirizzo www.librodazeroauno.it.