“Chi siete? cosa portate? Ma quanti siete? Un fiorino!”. È andata un po’ così a Paolo Pinzuti, fondatore e direttore editoriale di BikeItalia, che si è visto recapitare una sanzione di 480 € per aver fotografato “le strade bianche”. Sì, avete capito bene, per aver riprodotto nel mondo luoghi iconici e incantevoli che il mondo intero ci invidia. Quel lembo di terra che Rcs Sport & Event ha reso mito e leggenda grazie all’omonima corsa che è ormai considerata a ragione il “sesto monumento”.
Protagonista di questa bischerata è il Comune di Asciano che non ha gradito che si fotografino i propri territori senza previa autorizzazione. È probabile che anche quello che stiamo scrivendo garbi molto poco al suddetto Comune e ci chiedano di cestinarlo, rimaneggiarlo, esaminarlo preventivamente nel più alto rispetto dell’articolo 21 che ormai odora di muffa.
Terra di campanili e gabelle, ecco che il Comune di Asciano ha pensato bene di introdurne un'altra della quale, francamente, pensavamo di poterne fare a meno. Scrive nel suo editoriale Pinzuti: «Ieri è successo a me: ho aperto la nostra casella di posta elettronica certificata e vi ho trovato un verbale di contravvenzione da parte del Comune di Asciano (SI) con cui ci contestava la “violazione dell’articolo 2 comma 7 del Regolamento per l’effettuazione delle riprese foto e video cinematografiche approvato con Decreto Comunale n.8 del 26.02.2016 e modificato art. 2. c. 7 con D.C. n. 6 del 28. 02. 2020” il delitto è l’aver riprodotto sul nostro canale Facebook e sul nostro sito internet “scatti fotografici del territorio del Comune di Asciano, con particolare riferimento a luoghi caratteristici come il Sito Transitorio pubblicizzando il tutto in maniera fuorviante e lesiva come Gravel Supertuscan: in bici nelle terre di Montepulciano e Montalcino, senza la prescritta Autorizzazione Comunale”.
Non è uno scherzo, non siamo cascati come delle pere in una anticipata trovata da 1° di aprile. Non siamo su “Scherzi a parte” e non è nemmeno un passo dell’antologico film “Non ci resta che piangere”, diretto e interpretato da due giganti della nostra cinematografia come Roberto Benigni e Massimo Troisi. Pare non essere nemmeno una bravata, men che meno una burla da “Amici Miei”, con le loro classiche supercazzole prematurate. È tutto vero, e a noi non ci resta che piangere.