C’è un dibattito che anima i territori del Mortirolo: chiudere la salita ai ciclisti per questioni di sicurezza. La proposta c’è, in effetti, e viene dall’Associazione Amici del Mortirolo, che chiede a sorpresa l’interdizione del versante di Mazzo ai bikers per motivi di sicurezza, in quanto “estremamente pericolosa”. La richiesta è giunta sul tavolo del Consiglio Comunale di Mazzo, che l’ha presa in considerazione.
Da tempo l'associazione segnala il deterioramento della strada che, negli ultimi tempi, versa in uno stato di degrado a tal punto da compromettere l'incolumità di chi vi transita, in particolare dei ciclisti. L'amministrazione, non disponendo delle risorse economiche per un serio programma di riqualificazione e messa in sicurezza del tracciato, ha presentato nel 2022 agli enti sovraordinati (Regione, Provincia e Comunità Montana di Tirano) un progetto articolato degno di un "brand" internazionale quale è la salita del Mortirolo da Mazzo.
L’associazione aggiunge: «Nonostante le promesse fatte dalla politica regionale e provinciale, siamo sconcertati e anche arrabbiati nel constatare che, nel recentissimo Accordo Quadro di Sviluppo Territoriale (Aqst) 2024, l'intervento richiesto viene, provocatoriamente, finanziato per un importo pari a 100 mila euro, a fronte dei 3 milioni e 300 mila euro complessivi di costo dell'opera. L'indisponibilità dei fondi sembra dovuta al prosciugamento delle finanze a favore delle Olimpiadi Invernali 2026 di Bormio e Livigno, già uniche beneficiarie del brand Mortirolo».
Questo intervento si inserisce in una disputa più ampia. Già in estate, il sindaco di Mazzo Franco Saligari, aveva espresso il suo desiderio di rifacimento della strada, ritenuta troppo stretta, mentre altre parti non vorrebbero snaturare il progetto originale, che è apprezzato proprio per la sua unicità. Certo è che la via di comunicazione nasce come strada silvopastorale, e il traffico attuale richiede agli utenti della strada un’attenzione speciale: sia a chi ci pedala, sia a chi ci sale in auto, che si vede sbucare i bikers all’ultimo momento.
Un’altra fonte di malcontento per i locali nasce dal fatto che, ad oggi, il territorio non è stato in grado di sfruttare a pieno il potenziale della salita mitica (pochissime le strutture ricettive presenti), che invece è diventata parte dell’offerta della vicina Bormio… ma qui dovremmo aprire un’altra parentesi. Nel frattempo, i ciclisti sperano di poter continuare a salire sulla montagna dedicata a Marco Pantani.