LA VUELTA 2024. O'CONNOR CI PRENDE GUSTO: «QUESTA MAGLIA NON ME LA TOGLIERANNO TANTO FACILMENTE»

VUELTA | 25/08/2024 | 18:51
di Claudio Ghisalberti

Che tappa! Yates e Carapaz danno spettacolo. I loro attacchi sono un terremoto sulla Vuelta. O’Connor però resiste, Roglic soffre e Tiberi abbandona. Siamo solo alla 9a tappa e la corsa spagnola è sempre più avvincente, impronosticabile, folle. 


Il piccolo Adam Yates si trasforma in un gigante e, a 32 anni, sigla l’impresa della vita: vittoria di tappa (a quasi 38 di media con una tappa di circa 4.500 metri di dislivello), maglia di leader della montagna e rientro in classifica. Impresa bella e insperata. Adam, dopo avere sfruttato il lavoro di Soler e Vine, parte dalla fuga di 26 a 58 km dal traguardo. Da affrontare c’è ancora una doppia scalata di Hazallanas. Ma lui va, inespressivo e potente. Beve e si bagna, una macchina da guerra. Per capire l’impresa bisogna ricordare che il suo attacco più lungo è stato di 7 km, quando vinse a San Sebastian nel 2015. 


Complimenti anche al team di Yates, alla Uae, che di primo mattino ha a che fare con il ritiro di Joao Almeida. Motivo ufficiale, dopo la batosta di ieri, Covid. Così, quando sembra che la loro presenza in questa Vuelta diventi marginale, ecco che s’inventano un attacco fantastico. E dietro, nel gruppo O’Connor-Roglic, brilla Sivakov. Davanti alla disperazione, sembrano rinati. 

Un capolavoro ieri l’ha fatto anche Richard Carapaz. Non passerà alla storia, perché non ha vinto, ma per partire a 90 km dal traguardo in solitario e con questi tre terribili gpm da affrontare ci vuole coraggio. O essere matti. L’ecuadoriano, che dopo essere stato escluso dai Giochi ha trovato una grinta nuova tanto da essere eletto come il supercombattivo del Tour, ai piedi del Puerto de el Purche è partito, da solo, dal gruppo come un missile. La “locomotora del Carchi” ha ingranato la marcia. Spietato, ha ripreso e superati tutti i fuggitivi tranne uno, Yates. Ora nella generale è 3° a 4’32” dalla maglia rossa, mentre Roglic è solo 39” più avanti. Dopo avere vinto il Giro 2019 ed essere arrivato secondo alla Vuelta 2022 può puntare a conquistare questa Vuelta.  

Lo spagnolo Mas, finalmente, è andato all’attacco sull’ultima salita. Andava di sicuro più forte di Roglic e O’Connor ma stavolta la fortuna non è stata dalla sua parte. In discesa, infatti, se l’è vista brutta su una curva a sinistra. A perso prima l’anteriore, poi il posteriore. La bici sembrava un cavallo imbizzarrito che voleva disarcionarlo. Eric è finito fuori strada e, grazie al cielo, in quel tratto c’era uno slargo sterrato prima del guardrail e lo strapiombo. Lo scalatore della Movistar è riuscito a non cadere e rimettere a posto immediatamente la catena caduta, ma addio sogni di gloria. 

O’Connor, aiutato da Gall, ha gestito abbastanza bene la situazione difficile, e al traguardo s’è pure preso i 4 secondi di abbuono del 3°. Dopo il traguardo non si nasconde, anzi sfodera molto orgoglio e convinzione: «Mi sono sentito molto meglio di ieri, ho dato tutto quello che ho dentro e che è sempre stato nelle mie possibilità. Non sarà facile togliermi questa maglia». E siccome ormai tutti parlano di ciclismo moderno ecco ribaltato un altro concetto “storico”. «Non cambia nulla sapere come sono le salite - afferma il leader che la pensa in modo opposto rispetto a Yates -. La peggiore fu la prima, è sempre durissima. Su Hazallanas mio sono sentito meglio». 

Roglic, invece, oggi potrebbe avere passato una giornata storta. Visto com’è andato fino a ieri, difficile pensare che oggi abbia risentito dei problemi alla schiena legati alla caduta del Tour. Inoltre, la gestione tattica della corsa da parte della Red Bull resta sempre abbastanza discutibile. Lasciare andare una fuga con 26 corridori con dentro Yates e Gaudu non è un'azione molto sensata. Eppure, sulla carta, sono proprio loro la squadra più forte. Ma se Aleotti da lontano e Lipowitz dopo hanno dato il loro contributo, c’è da notare che Martinez non sembra neanche parente di quello che abbiamo visto al Giro e Vlasov è sempre inconsistente. 

E Tiberi? Ha sofferto tantissimo il caldo, ha preso proprio un colpo di calore.Il team ha provato a raffrescare il corridore fermandolo, ma non c'è stato nulla da fare, purtroppo Antonio era proprio in grandissima difficoltà e si è fermato. Al momento il team non parla. Bisogna però ricordare che nei giorni scorsi il suo compagno Caruso è stato costretto a lasciare la corsa per il Covid. Oggi, prima di lui, sempre della Bahrain si era arreso l’austriaco Rainer Kepplinger. Ora l’italiano meglio piazzato in classifica è Lorenzo Fortunato (Astana), 18° a 11’12”.

 

Copyright © TBW
COMMENTI
Hai dimenticato i tuoi dati, clicca qui.
Se non sei registrato clicca qui.
TBRADIO

00:00
00:00
La stagione 2025 è iniziata da una manciata di settimane, ma sembra già entrata completamente nel vivo; archiviate le corse australiane ecco che è il turno per il Medio Oriente di prendersi il ruolo da protagonista. Stanno per accendersi i...


Le prime gare di stagione sono arrivate, l'Europa sta per indossare i panni tradizionali del continente di riferimento per il mondo delle due ruote e quindi non può esserci momento migliore per andare a scoprire le forze nuove del ciclismo...


Con le prime gare di stagione è ripartita a tutti gli effetti la corsa all'Oscar tuttoBICI Gran Premio Fondazione Molteni riservato ai Professionisti: come sapete, la classifica è stilata tenedo conto della graduatoria UCI che viene aggiornata ogni settimana e...


Quando sente parlare di Sanremo, Dino Zandegù rinasce. Non tanto la Sanremo, intesa come Milano-Sanremo la classicissima di primavera, quanto il Festival di Sanremo della canzone italiana. Sarà la dolcezza dei ricordi: la prima edizione si tenne nel 1951, Dino...


Viene dal Paese dei fiori e ado­ra la musica. In un certo senso Stijn Vriends, presidente e AD di Vittoria Spa da quattro anni, è un direttore d’orchestra, visto che ha senso del gruppo e del comando in­nato, che svolge...


A Torino è nata una nuova squadra di elite e under 23. Si tratta del team Goodshop Yoyogurt creato da Daniele Laino, imprenditore di Reana (Torino). Malgrado l’impegnativa e soddisfacente attività commerciale, Daniele ha sempre trovato del tempo da dedicare...


Il Ghisallo Cycling Museum riapre il primo di marzo e annuncia - oltre all'evento di riapertura con Bugno e Chiappucci, una giornata focus sul ciclismo femminile, fissata nella giornata internazionale della donna, l'8 marzo, con la presenza della plurititolata Nicole...


Prosegue in vista della nuova stagione la preparazione alle corse per i giovani allievi del Pedale Senaghese diretti da Lorenzo Redaelli. Nel frattempo il team, presieduto da Arturo Gorla e coordinato da Luca Ortolani Della Nave, ha ufficializzato e dato...


Aveva davanti a se una sfida al limite del possibile e Vito lo sapeva benissimo. Lo considerava il terzo mondiale da vincere, invece ha vinto quel dannato male che ha portato via un grandissimo uomo, non solo dal punto di...


La mountain bike nel suo format “marathon” è capace di accogliere i più forti interpreti internazionali della disciplina e, allo stesso tempo, di consentire a migliaia di biker amatori di misurarsi sullo stesso tracciato e nello stesso evento con l’élite...


TBRADIO

-

00:00
00:00





DIGITAL EDITION
Prima Pagina Edizioni s.r.l. - Via Inama 7 - 20133 Milano - P.I. 11980460155




Editoriale Rapporti & Relazioni Gatti & Misfatti I Dubbi Scripta Manent Fisco così per Sport L'Ora del Pasto Le Storie del Figio ZEROSBATTI Capitani Coraggiosi La Vuelta 2024