Pavel BITTNER. 10 e lode. Uff… per un soffio. Un colpo di reni per fare il colpo e lasciare ancora una volta lì tramortito Wout Van Aert, al suo quarto secondo posto in questa stagione. Sembrava ormai battuto il ragazzino (ha 21 anni) ceko, ma fino alla fine non si da per vinto e vince. In tre volate non esce dai sei. Sesto alla prima, quinto alla seconda, primo alla terza: boom! Questo è buono.
Wout VAN AERT. 8. Perde perché il ragazzino lo trafigge con un micidiale colpo di reni. Per il belga è l’ennesimo colpo al cuore, ma non mortale.
Kaden GROVES. 5. La sua squadra si fa carico del peso di controllare la tappa, di non lasciar andare via la fuga, perché c’è da fare la volata che l’australiano in pratica non fa.
Brian COQUARD. 6,5. Finalmente arriva lì, si fa vedere, in uno sprint: un quarto posto che può servire più per la testa, visto che le gambe cominciano ad esserci.
Stefan KÜNG. 6,5. Non è un velocista, ma si inventa tale. Fa una gran bella volata, di potenza e resistenza.
Corbin STRONG. 6. Il 24enne australiano porta a casa il terzo piazzamento nei dieci in questa Vuelta: è sempre lì.
Jhonatan NARVAEZ. 6. L’ecuadoriano si getta nella mischia e ne esce benino.
Gianmarco GAROFOLI. 6,5. Il 21enne marchigiano dell’Astana si fa vedere e porta in albergo un buonissimo piazzamento nei dieci. Impara a conoscere la strada, ora sta a lui ritrovarla.
Thomas DE GENDT. 6. L’uomo delle fughe, prova ad andare in fuga. Ci prova immediatamente dopo l’azione di Ruiz e Juaristi, ma il gruppo dopo tanto lavorare, soprattutto da parte dell’Alpecin Deceuninck, non concedono spazio.
Ibon RUIZ. 7. Il 25enne basco della Equipo Kern Pharma prende e va dopo poche centinaia di metri dal via con Tzomin Juaristi della Euskaltel Euskadi. Restano in avanscoperta fino a 38 chilometri dal traguardo. Giornata di ricreazione per il gruppo, non certo per loro.