In un percorso di adattamento all’evoluzione del ciclismo, nella prossima stagione la Fondazione Alberto Contador mirerà a trasformare la squadra Juniores in un punto di riferimento internazionale e non proseguirà l’attività dell’Under 23, allo scopo di convogliare maggior talento verso il ProTeam.
Il direttore generale della struttura Fran Contador spiega in questa intervista tutte le novità e i motivi che hanno portato a questa riorganizzazione per continuare a lavorare secondo i propri valori e obiettivi.
– Perché la Fundación sta affrontando questa ristrutturazione 10 anni dopo la creazione delle formazioni giovanili?
“Noi crediamo tantissimo nel lavoro di base e per questo non abbandoneremo mai la formazione dei giovani atleti. Tuttavia i cambiamenti nel ciclismo negli ultimi anni hanno condizionato il modo in cui dobbiamo investire le risorse a disposizione. Attualmente, oltre che nella categoria Professional siamo attivi come Under 23 e come Juniores per un totale di 50 corridori, ma dobbiamo stare al passo con la nuova realtà.
Oggigiorno i team Juniores devono guardare con sempre maggior impegno agli Allievi più promettenti, contestualmente i migliori Juniores fanno il salto direttamente nel professionismo. Ciò non vuol dire che la categoria U23 sia esclusa dai giochi, ma è un fatto che gli sforzi economici e logistici non riescono a portare i risultati sperati nel nostro organico professionistico. Ecco perché utilizzeremo le risorse finora allocate sull’U23 per potenziare in primis la ricerca talenti per la Juniores.”
– È una decisione economica?
“Assolutamente no, semmai è una decisione strategica. I cambiamenti che apporteremo non sono al risparmio, ma ci permetteranno di utilizzare le nostre risorse nel modo che riteniamo più opportuno per garantire il futuro del progetto di fronte all’avanzata delle maggiori squadre World Tour e Professional.”
– Come sarà questa squadra Juniores?
“Vogliamo attrarre talenti da tutto il mondo garantendo loro un calendario europeo di alto livello e prevendo di poter promuovere direttamente in prima squadra i migliori tra questi giovani corridori. Ci concentreremo su questa idea. Saranno circa 15 ragazzi a comporre il roster e lavoreremo con la stessa qualità di oggi, ma adattata appunto al ciclismo contemporaneo.”
– Come avverrà questo processo?
“Il 2025 sarà l’anno di lancio di questa transizione. Avremo un team Juniores rinforzato che potrà contare su un calendario importante e sullo stesso tipo di risorse a disposizione del ProTeam. Il personale sarà naturalmente redistribuito a seconda di dove potrà contribuire meglio al raggiungimento degli obiettivi, mentre i corridori U23 che non troveranno posto in prima squadra avranno tutto il nostro supporto per trovare una sistemazione per il 2025.”
– Perché avete preso questa decisione proprio ora?
“Per una struttura come il Team Polti Kometa i punti della classifica UCI sono un fattore decisivo. Da questi dipende la nostra possibilità di partecipare alle corse più importanti e partecipare a gare come il Giro d’Italia ci permette anche di giustificare agli sponsor l’investimento e la fiducia che ripongono nei nostri confronti. Questa riorganizzazione ci consentirà non solo di migliorare il settore giovanile come dicevo prima, ma anche di espandere l’organico Pro al di là del numero minimo UCI degli attuali venti. Raggiungeremo un numero di 24-25 elementi, grazie all’ingaggio di corridori Under 23 o promossi dalla Polti Kometa U23 o provenienti da altre società. Potremo così competere in diverse gare .2 e avere l’opportunità di guadagnare così punti preziosi.”
– Le dispiace rinunciare alla squadra U23?
“Senza dubbio, è stata una scelta molto difficile. Ma assolutamente ponderata. La gestione era diventata sempre più complessa e non riusciva più a contribuire alla nostra crescita. Sono triste di lasciare una categoria dove siamo presenti dal 2014, nella quale abbiamo ottenuto grandi successi e da dove sono passati ciclisti poi arrivati al vertice come Juanpe Lopez. Tuttavia è un passo necessario per assicurarci un futuro a lungo termine. In ogni caso, non è un addio definitivo: qualora la situazione cambiasse e l’Under 23 tornasse ad avere senso all’interno della nostra struttura, riprenderemo in considerazione l’idea di ricostituirla.”
– Nell’ottica del rafforzamento della ricerca talenti, state considerando altre misure?
“Un domani avremo una formazione Allievi, è solo questione di tempo. Spero di riuscirci già nel 2026, con un focus più sull’attrattività e la crescita sportiva dei talenti che sui risultati in sé e per sé.”