«Mi chiedono tutti se farò ancora una stagione tra i professionisti, ma mi sento di dire che non sarà così - spiega il corridore lucano sul sito della lega del ciclismo professionistico -. Ho già disputato 18 Giri d’Italia, eguagliando Vladimiro Panizza, e non arriverò al 19°. Per di più ho una bella novità: a dicembre diventerò papà».
È un Domenico Pozzovivo pimpante quello che ha preso parte all’85° Giro dell’Appennino, sulle strade della Liguria. Il corridore lucano è arrivato in Riviera direttamente dal Passo dello Stelvio, dove è impegnato in uno stage in altura, ed ha approfittato dell’occasione per confermare alcune delle sue intenzioni per il futuro e fornire una piacevole novità. «Il lieto evento è previsto per dicembre e quindi credo sia giusto concentrarsi sulla famiglia».
Per l’occasione, sabato sera al Cabanun di Campomorone, a pochi chilometri da Genova, Pozzovivo è stato premiato con l’Appennino d’Oro, un riconoscimento che va al corridore che ha iniziato la sua carriera 20 anni fa e dove nel 2010 seppe conquistare il 2° posto dietro a Robert Kiserlovski. In quell’edizione, Pozzovivo transitò per primo sulla salita della Bocchetta.
«Ne ho approfittato per inserire del lavoro sulla lunga distanza all’interno del training camp in quota», aggiunge il corridore che ha concluso la prova al 62° posto, ottenendo il tifo del pubblico lungo tutto il percorso.
Il Giro dell’Appennino è stata anche l’occasione per conoscere il Presidente della Lega Ciclismo Professionistico, Roberto Pella (nella foto con Pozzovivo, ndr). «Conoscevo Pella di nome», racconta il corridore, «ma era la prima volta che ci incontravamo. Abbiamo alcune amicizie in comune, come l’ex Ministro Roberto Speranza, che è del mio territorio. È stato un momento conviviale e di confronto interessante, parlando di politica e di alcune tematiche riguardanti il nostro movimento».
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