Una corsa come il Tour of the Alps sa sempre come mescolare le carte, ma non bluffa mai: chi risponde presente sulle strade dell’Euregio, ha doti e gambe per pensare in grande. Lo sa bene la Bahrain-Victorious, che dal 2018 ha al Tour of the Alps un invidiabile ruolino di marcia, conquistando quantomeno un successo di tappa o un gradino del podio finale in ciascuna edizione.
Un trend che la squadra bahreinita vuole conservare e migliorare anche dal 15 al 19 Aprile, quando gli atleti in bianco cercheranno il successo finale sempre sfuggito in questi anni, e lo faranno con due carte importanti: Wout Poels, che per la prima volta ha preferito l’Euregio alle Ardenne, e Antonio Tiberi, una delle speranze italiane per le corse a tappe.
Dopo le buone prestazioni di livello World Tour, ultima nell’ordine quella al Giro di Catalogna, il 22enne laziale al Tour of the Alps non potrà nascondersi: su di lui puntano non solo la sua squadra, ma anche i tifosi italiani, che dal ritiro di Vincenzo Nibali attendono un nuovo protagonista capace di entusiasmare nelle corse a tappe, di una come di tre settimane. Lo dimostra anche l’albo d’oro del Tour of the Alps, dove per trovare l’ultima bandierina tricolore bisogna risalire ben 10 edizioni: l’anno era il 2013, il nome Giro del Trentino, la firma – nemmeno a dirlo – quella di Vincenzo Nibali.
“Il Tour of the Alps è una gara molto dura per caratteristiche,” analizza Tiberi. “Arriverò al via di Egna dopo alcuni giorni in altura, e sarà l’ultimo banco di prova in vita del Giro d’Italia. La condizione sta migliorando, e al Tour of the Alps punterò a curare la classifica, e magari a portare a casa un buon risultato.”
A rafforzare le ambizioni di Tiberi è anche la storia stessa del Tour of the Alps, che negli anni recenti ha saputo lanciare nel firmamento alcuni dei migliori talenti del ciclismo mondiale, emersi nell’Euregio in giovane età e poi affermatisi in tutto il mondo.
“Al Tour of the Alps il livello è molto alto, ma non trattandosi di una grande corsa a tappe c’è più possibilità per i giovani di mettersi alla prova e di prendere responsabilità. È per questo che qui emergono tanti giovani di valore,” riflette il ventiduenne.
Al Tour of the Alps come al Giro d’Italia, Tiberi condividerà i gradi con un atleta esperto come Wout Poels. “Entrambi abbiamo buone gambe, il Catalogna lo ha dimostrato, ma sarà la strada a decidere chi sta meglio per potersi giocare qualcosa di importante”.
“Con Antonio stiamo lavorando bene insieme – gli fa eco Poels. “Abbiamo corso insieme l’anno scorso alla Vuelta, e quest’anno alla Tirreno-Adriatico e in Catalogna: più gareggiamo insieme, meglio funziona l’intesa.”
Per l’olandese, il cambio di programma dalle Ardenne al Tour of the Alps non è affatto casuale: “Voglio preparare al meglio il Giro, e non c’è modo migliore di farlo che correre nell’Euregio, con la possibilità di misurarsi su più giorni ad alto livello. E poi avevo proprio voglia di qualcosa di nuovo.”
“Voglio fare una buona gara e provare a vincere una tappa o ottenere un buon risultato in classifica generale – gli obiettivi dell’atleta della Bahrain-Victorious -. Mi aspetto una gara in un’atmosfera speciale fra Austria e Italia: correre lì mi è sempre piaciuto, non vedo l’ora.”
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