Domattina scatterà da Rho una Milano-Torino di difficile lettura, dato che il profilo pianeggiante, tipico della corsa più antica al mondo da quando è stata ricollocata in calendario come antipasto della Sanremo, è stato "ondulato" da RCS Sport con gli strappi di Silva, Prascorsano e Colleretto Castelnuovo prima del traguardo in falsopiano di Salassa.
Per questo la Polti Kometa aveva pensato a uno schieramento a due punte, con uno sprinter puro come Giovanni Lonardi e una ruota esplosiva amica delle alture come Jhonatan Restrepo. Tuttavia domenica il colombiano non ha portato a termine l'ultima tappa della Tirreno-Adriatico (dove invece Lonardi si è piazzato ottavo, nella tradizionale passerella-sprint di San Benedetto del Tronto) e ieri il ProTeam italiano ha optato per un cambio di formazione: fuori Restrepo, dentro Mattia Bais, tutti uniti per il velocista veronese.
Gli altri corridori di supporto, pronti chi a lavorare in gruppo chi a tentare l'avanscoperta, saranno l'altro Bais (Davide), l'altro colombiano (German Gomez), Andrea Pietrobon, Diego Sevilla e Mirco Maestri. Quest'ultimo in particolare, capitano designato del 2024 non tanto nel senso ciclistico del termine (non è il deputato principale ai risultati) quanto piuttosto nel senso tipico degli sport di squadra (leader carismatico e punto di riferimento nell'organico) viene da una corsa dei due mari dove è stato lead-out per le volate, gregario sui monti per i due Davide (Bais e Piganzoli) e attaccante con una fuga stoppata solo alla flamme rouge di Giulianova.
Ed è stato proprio Maestri a far capire tra le righe che, per una Polti Kometa, la Sanremo di sabato sarà sicuramente più prestigiosa ma è sulla Milano-Torino che si possono davvero giocare delle fiches: «Il finale così movimentato potrebbe fare al caso nostro, nel caso in cui qualche altro velocista facesse fatica e noi resistessimo con un Lonardi in gran forma. Abbiamo belle aspettative e ci siamo preparati a dovere per provare a portare a casa punti preziosi...»
Il direttore sportivo designato non poteva che essere un piemontese Doc come Giovanni Ellena: «Gli ultimi quaranta chilometri sono aperti a molteplici scenari, non solo per l’altimetria ma anche perché ci sono diverse stradine insidiose - ha spiegato, prima di aggiungere una battuta che strappa un sorriso di emozione e affetto - Passeremo a 500 metri da casa mia… è una settimana che faccio gli scongiuri, dato che il Gran Piemonte lo scorso ottobre l’ho seguito dall’ospedale!»
[foto di Maurizio Borserini]
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