Ne ha avute per tutti Patrick Lefevere in merito al caso Cian Uijtdebroeks. Ieri il team manager della Soudal QuickStep ha pubblicato due tweet in rapida successione.
Nel primo ha bacchettato la federazione internazionale, il corridore belga e i suoi procuratori: "Uijtdebroeks aveva un accordo con la Bora Hansgrohe fino al 2024 e i Carera lo sapevano, la UCI deve far rispettare le proprie regole e autorizzare il trasferimento solo se le tre parti in causa sono allineate".
Nel secondo tweet, d'altro canto, Lefevere ha lanciato una stilettata al grande capo della squadra tedesca: "A gennaio 2021 m'incontrai con Ralph Denk a Bruxelles e stabilimmo che avrebbe aspettato almeno fine marzo prima di formulare un'offerta per Evenepoel, poiché io dovevo capire bene le possibilità future del mio team e se avrei dovuto liberare i corridori o meno: invece l'8 marzo presentò un'offerta scritta al papà di Remco. Quindi ora faccia poco la vittima!"
Questo fa il paio coi precedenti tweet degli omologhi Cedric Vasseur (Cofidis) che ha nemmeno troppo velatamente chiesto le dimissioni di Richard Plugge (Jumbo Visma) da presidente dell'associazione internazionale delle squadre ciclistiche professionistiche, e Brent Copeland (Jayco AlUla) che ha chiesto "come sia possibile una situazione del genere a questi livelli? È avidità? Disperazione? O noncuranza del futuro dell'atleta, che pagherà più di tutti..."