Ion IZAGIRRE. 10 e lode. Hanno atteso quindici anni per vincere una tappa al Tour, poi alla Cofidis bastano undici giorni per bissare il successo di Lafay del 2 luglio scorso. Nel 2016 il 34enne basco vinse a Morzine, oggi si ripete alla grandissima in una tappa che è di fatto una piccola Liegi, con oltre tremila metri di dislivello, corsa alla morte e vinta da Ion con pieno merito. Giù il cappello per il basco!
Mathieu BURGAUDEAU. 9. Tosto questo 24enne della TotalEnergies che non difetta di autostima, che non conta le pedalate, ma si butta regolarmente nella mischia come un vero galletto.
Matteo JORGENSON. 8. Corsa di assoluto valore su un percorso bello ed esigente. Su questo mangiabevi c’è da ubriacarsi, noi questa tappa ce la beviamo. Delizia.
Tobias JOHANNESSEN. 8. Il 23enne norvegese della Uno-X verrà anche dal nord, ma nella canicola francese si trova assolutamente a proprio agio.
Thibaut PINOT. 7. Non si risparmia il 33enne transalpino della Groupama che va alla ricerca del colpo grosso, ma gli manca il colpo. In ogni caso oggi fa un salto, recuperando cinque posizioni in classifica: adesso è decimo.
Guillaume MARTIN. 7. Corsa di testa, per uno che la testa ce l’ha sempre avuta. Anche lui oggi, come Pinot, fa un bel saltino di cinque posizioni: questa sera è tredicesimo.
Dylan TEUNS. 6,5. Il 31enne belga prova a mettersi in gioco e gioca.
Ruben GUERREIRO. 6,5. Via a tutta, per tutto il giorno: che andare.
Victor CAMPENAERTS. 15. Il 31enne belga della Lotto Dstny è sempre lì, a menare le danze. Con lui Tiesj Benoot (Jumbo-Visma), Thibaut Pinot (Groupama-FDJ), Andrey Amador (EF Education-EasyPost), Mads Pedersen (Lidl Trek), Mathieu Van der Poel (Alpecin-Deceuninck), Guillaume Martin, Ion Izagirre (Cofidis), Ruben Guerreiro, Matteo Jorgenson (Movistar), Dylan Teuns (Israel-PremierTech), Tobias Halland Johannessen (Uno-X), Mathieu Burgaudeau (TotalEnergies), Jasper Stuyven (Lidl Trek) e Julian Alaphilippe (Soudal-QuickStep). Sono in quindici ad animare questa tappa tosta e vibrante. Quindici guerrieri che escono vincitori dopo un’ora di battaglia: qui le fughe non sono telefonate, qui si paga lo scatto.
Giulio CICCONE. 6,5. Il Cicco ci prova, a più riprese, con cattiveria e continuità. Ci prova al pari di Alaphilippe e Van der Poel, Van Aert e Dylan Teuns, Mattias Skjelmose e Matteo Jorgenson, così come Krists Neilands. Ci prova il Cicco, ma in questa corsa nulla è facile, neanche concludere una tappa dopo essere caduto. Dannazione!
Mads PEDERSEN. 7. È del danese della Lidl-Trek il primo scatto di giornata. Il primo scatto di una tappa che per cinquanta chilometri è stato un susseguirsi di scatti e controscatti: un vero delirio, alla faccia delle prossime tre tappe alpine. Qui si fa così.
Fabio JAKOBSEN. 17. Alla fine deve alzare bandiera bianca. Caduto nella quarta tappa a Nogaro il velocista olandese della Soudal Quick Step è stato costretto a lasciare la corsa. Un Tour di grande sofferenza, già bravo essere rimasto in gruppo fino a ieri.