Per passione e per amore, per appartenenza e per un insieme di cose che animano l’animo umano e ti spingono a fare le cose non solo con la spinta razionale, ma anche e soprattutto con quella emozionale del cuore.
Sono venuti dalla Danimarca, in sei (anche se questo gruppo di appassionati è composto da 15 amici) per onorare una maglia, quella blucamoscio della Molteni, per onorare una famiglia, ma anche tutto il ciclismo italiano e non solo quello, tanto è vero che stanno ripercorrendo le salite più iconiche del Giro di Lombardia, dal Muro di Sormano al Ghisallo, fino al Bisbino.
Sono saliti su al Museo del Ghisallo per farsi avvolgere dalla storia, loro che di belle storie si nutrono (l’anno scorso per la partenza del Tour dalla Danimarca, l’Aso li ha “ingaggiati” come staffetta che anticipava le tappe di una ventina di chilometri), ma sanno anche scriverle, sulla loro pagina Instagtam. Hanno incontrato Antonio Molteni, presidente di quel Museo voluto da Fiorenzo Magni e che ha cristallizzato più di cento anni di storia del ciclismo, dai Giganti della strada a Filippo Ganna.
Sei amici guidati da Niels Biørnsteen, in un gemellaggio Italia-Danimarca tanto bello quanto struggente. Una foto davanti alla foto di Merckx che firma il contratto redatto da Ambrogio Molteni, papà di Mario e Lalla. E un’altra davanti al Bolide Pinarello di Filippo Ganna. Poi una pedalata sul Muro di Sormano, per conoscere uno dei luoghi più iconici del ciclismo nel mondo. Ad accompagnare Niels c’erano Kristian e Lars, Svend e Grane, Jeppe, Eigil e Pelle, tutti assieme appassionatamente e rigorosamente in maglia Molteni e con le loro belle biciclette Molteni d’epoca.
«Per noi Molteni è una fede – spiega felice Niels -. In Danimarca è uno dei marchi di ciclismo più conosciuti, amati e importanti. In assoluto il più affascinante di tutti. Sono un simbolo di un ciclismo, bellissimo, della squadra del campione più grande di tutti i tempi: EddyMerckx. Per tutti noi è un modo di vivere questo sport bellissimo, volevamo onorare il ciclismo d’antan e per farlo abbiamo scelto la squadra più bella di tutte: la Molteni. E un modo come un altro per ricordare, ripercorrendo strade e incontrando persone, come Mario e la famiglia Molteni, alla quale siamo grati per la bellissima accoglienza».
Ieri una visita alla Salmilano di Mario e Lalla Molteni a Besana Brianza, con le foto di rito e poi guidati di Fabio Perego, uno dei grandi animatori della Fondazione Molteni (a proposito, non dimenticate di fare un salto sul loro sito e fare una donazione che andrà a chi è meno fortunato di noi, ndr) a Monza, all’autodromo, con un campione d’eccezione ad accoglierli: Gianni Bugno. Una bella storia, per ricordarne delle altre. Per scriverne una di più.
www.fondazionemolteni.org - www.instagram.com/nielsbjornsteen/
ENGLISH VERSION
For passion and for love, for belonging and much more. For the soul, the brain and above all the heart. They have come from Denmark, in six (although this group of fans is made up of 15 friends) to honour a jersey, the Molteni blue-suede jersey, to honour a family, but also the whole Italian cycling and much more. They are retracing the most iconic climbs of the Giro di Lombardia, from the Muro di Sormano to Ghisallo, up to Bisbino.
They climbed up to the Museo del Ghisallo to be enveloped by history and listen to beautiful stories like the one they represent (last year for the start of the Tour from Denmark, Aso 'hired' them as a relay that anticipated the stages by about twenty kilometres). They also know how to write them, on their Instagtam page. They met Antonio Molteni, president of that museum wanted by Fiorenzo Magni and which has crystallised more than one hundred years of cycling history, from the Giants of the road to Filippo Ganna.
Six friends led by Niels Biørnsteen, in an Italy-Denmark twinning that is as beautiful as it is poignant. One photo in front of the picture of Merckx signing the contract drawn up by Ambrogio Molteni, Mario and Lalla's father. And another in front of Filippo Ganna's Bolide Pinarello. Then a ride on the Muro di Sormano, to get to know one of the most iconic places of cycling in the world. With Niels there were Kristian and Lars, Svend and Grane, Jeppe, Eigil and Pelle, all together passionately and strictly in Molteni jerseys and with their beautiful vintage Molteni bicycles.
«For us Molteni is a belief» Niels explains happily. «In Denmark it is one of the best known, best loved and most important cycling brands. By far the most fascinating of all. It’s a symbol of cycling and one of the team of the greatest champion of all time: Eddy Merckx. For all of us it is a way of living this beautiful sport, we wanted to honour the cycling of yesterday and for this reason we chose the most beautiful team of all: Molteni. And a way like any other to remember, retracing roads and meeting people, like Mario and the Molteni family, to whom we are grateful for the wonderful welcome».
Today, a visit to Mario and Lalla Molteni's Salmilano in Besana Brianza, with the customary photos, and then guided by Fabio Perego, one of the great animators of the Molteni Foundation (by the way, don't forget to drop by their site and make a donation that will go to those less fortunate than us, ed.) to Monza, at the autodrome, with an exceptional champion to welcome them: Gianni Bugno. A beautiful story, to remember others. And to write one more.