ZEROSBATTI. CICLISTA MORTO INVESTITO, NON AVEVA LA TARGA...

SOCIETA' | 08/06/2023 | 16:32
di Federico Balconi

Hai voluto la bici?... Come una buca presa all’improvviso, le nuove proposte del nostro Governo ci hanno fatto sobbalzare sulla sella e per un attimo perdere l’equilibrio: ma dallo stupore alla delusione, bisogna prendere atto che l’interesse c’è e forse la volontà di porre fine alle stragi sulle strade.


Forse le proposte disattendono un’aspettativa nata da promesse di prendere a cuore la tutela e la sicurezza dei ciclisti: un problema che esiste, evidente, che è sotto gli occhi di tutti e che purtroppo salta alle cronache solo in vista campagne elettorali o dopo fatti gravi come gli episodi milanesi.


Pur apprezzando lo sforzo e ritenendo utili tutti i mezzi e gli strumenti che possano aiutare il ciclista a farsi vedere, evitare e rispettare, quali luci, frecce dobbiamo però constatarne l’inefficacia, almeno quale strumento di tutela e di educazione.

Sarebbe più utile, a nostro avviso, un approccio che partisse da una conoscenza approfondita delle problematiche di chi vive la bicicletta che sia per trasporto o per sport, due mondi talmente diversi da meritare due discipline separate, con regole precise e che possano mirare all’educazione e alla sensibilizzazione degli automobilisti, alla guida di mezzi che spesso si trasformano in armi micidiali scagliate contro le categorie più vulnerabili.

Noi in bici ci viviamo: pedalata, scritta e nelle aule di Giustizia… qualche spunto possiamo concedercelo!

Il metro e mezzo non basta e non può essere la soluzione, ne siamo convinti, ma poteva costituire un punto di partenza, per ricordare agli automobilisti che avrebbero l’obbligo “di prestare attenzione quando incappano in un ciclista, imponendo loro di accertarsi di poterlo superare in piena sicurezza prima di iniziare la manovra! ”…si tratta di un regola che è già scritta, all’art. 148 del codice della strada, rafforzata dal codice penale che punisce chi la dovesse violare con pene più severe, il cosiddetto “sorpasso cautelare”.

Andrebbero rafforzate questa ed altre norme, rivisti punti quali la fila indiana (anacronistica) o l’utilizzo delle ciclabili (spesso pericolose più delle strade veicolari), ma certamente possiamo ridimensionare l’utilità, per quanto utile, di ulteriori obblighi rivolti ai ciclisti quali frecce, campanelli, targhe o altri orpelli (salvo il casco che pare già assurdo richiedesse una norma per educare ad indossarlo), poiché se da un lato il messaggio è ancora una volta di colpevolizzazione dei ciclisti, spostando così il fulcro del problema (condotte scellerate di automobilisti), dall’altro risultano semplici supplementi, fonte di ulteriore burocrazia (immaginiamo solo il registro di tutte le targhe delle biciclette!).Quanto all’assicurazione, utile certamente, ma al pari di una RC capo famiglia che sarebbe da imporre, a questo punto, a tutti per i potenziali danni che ciascuno, cani, figli o parenti, potrebbe cagionare in mille modi.

Queste poche righe vogliono essere un appello, una mano offerta da parte di chi ogni giorno raccoglie vittime e gli appelli dei loro parenti, vite spezzate o gravemente ferite per cause assurde e dovute a comportamenti illeciti, irresponsabili ma ciò che più è grave INCONSAPEVOLI, di automobilisti per lo più è convinti di trovarsi nella ragione e nel giusto, percependo il ciclista come un ingombro che rallenta e disturba la sua marcia sulla strada e possiamo affermare con piena certezza e competenza che una targa, un campanello o la freccia non gli salverà la vita né lo metterà al sicuro sulle strade.

Queste righe hanno quindi scopo di critica costruttiva da un lato e dall'altro offerta di disponibilità ad offrire competenza, dati raccolti, le testimonianze di chi ha subito danni ingiusti, gravi o lievi, le perizie cinematiche, i verbali di incidenti, per analizzare, proporre e cambiare in modo incisivo le regole, affinchè la legge che ne uscirà possa nascere dall’esperienza e dalla conoscenza oltre che dalla competenza, rivestendo il duplice ruolo di imporre regole immediate e farle rispettare ma anche di educare e sensibilizzare tutti gli utenti della strada.

 

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COMMENTI
L'unica cosa
8 giugno 2023 17:27 lupin3
che interessa a Salvini é il consenso di vaste fette dei cittadini. Lui sa che la maggioranza populista é favorevole alla targa per le bici ("cosí se passando col rosso prendono la multa anche loro!") e agisce di conseguenza. Della sicurezza degli utenti deboli non gli interessa

distanza di sicurezza
8 giugno 2023 19:13 agostino
Il parlamento non vuole scrivere una misura della distanza di sicurezza, perché avvantaggerebbe troppo la bicicletta , preferisce le liti in tribunale sulla distanza di sicurezza cosi lavorano in tanti, dei morti e feriti non si ricorda nessuno escluso i diretti interessati, si passa nel dimenticatoio. Se scrivono una cifra quella fa testo nei rilievi degli incidenti, se consideriamo che commercialmente vengono vendute e usate bici con manubri che vanno dai 78 ai 40 cm , usando la matematica e le regole attuali, già è un problema sorpassare una bici in presenza di linea continua art 148 par 9 bis (. Lungo le strade urbane ciclabili il conducente di un autoveicolo che effettui il sorpasso di un velocipede e' tenuto ad usare particolari cautele al fine di assicurare una maggiore distanza laterale di sicurezza in considerazione della minore stabilita' e della probabilita' di ondeggiamenti e deviazioni da parte del velocipede stesso. Prima di effettuare il sorpasso di un velocipede, il conducente dell'autoveicolo valuta l'esistenza delle condizioni predette per compiere la manovra in completa sicurezza per entrambi i veicoli, riducendo particolarmente la velocita', ove necessario, affinche' la manovra di sorpasso sia compiuta a ridottissima velocita' qualora le circostanze lo richiedano. Chiunque viola le disposizioni del presente comma e' soggetto alle sanzioni amministrative di cui al comma 16, primo periodo.) Quindi 80cm il ciclista, 80 cm minima distanza di sicurezza(ricavata dall’art.182 paragrafo 1 “ “I ciclisti devono procedere su unica fila in tutti i casi in cui le condizioni della circolazione lo richiedano e, comunque, mai affiancati in numero superiore a due; quando circolano fuori dai centri abitati devono sempre procedere su unica fila, salvo che uno di essi sia minore di anni dieci e proceda sulla destra dell'altro.
((1-bis. Le disposizioni del comma 1 non si applicano alla circolazione dei velocipedi sulle strade urbane ciclabili)). “”se i bambini sino a10 anni devono avere in fianco un adulto a sua protezione,per parita di diritti anche l’adulto deve avere uno spazio non occupato fisicamente di sicurezza pari al bambino, 78cm+78cm =1,56MT,se siamo in presenza di linea continua per rispettare il codice della strada, un veicolo deve avere una larghezza di 1,44 MT con carreggiata di 3 MT , altrimenti supera la linea continua e viola un’altra regola del c.d.s.
Se scrivono 1 MT o 1.5 MTpraticamente con linea continua diventa impossibile superare un ciclista se si rispetta il codice, sarebbe una rivoluzione per la cicolazione.
in reltà dobbiamo lavorare sull'uso del buon senso sulle strade,anche se oggi dobbiamo constatare che scarseggia abbondantemente.

Lupin3
8 giugno 2023 20:13 alerossi
Se l'idea della targa è nata dal vedere ciclisti passare col rosso ben venga la targa. Personalmente la ritengo una cosa solo economica per lo stato e priva di fondamento logico, ma dato che vedo anch'io il 70% dei ciclisti passare col rosso inizio a pensare che ce lo siamo meritati (diciamo che sono più i ciclisti, in percentuale, agli automobilisti a non rispettare il codice della strada, però basta 1 auto a non rispettarlo che fa la strage)

Se fossimo cani
8 giugno 2023 21:36 AlbertGogo
Se fossimo cani saremmo più tutelati, norme per la protezione del cane vengono continuamente fatte. Norme oer salvare vite umane invece no. Che schifo!

Per la sicurezza stradale, si pensi ad usare le telecamere fo videosorveglianza (w la privacy) per multare chi usa il telefono o si trucca in auto!! Cacchio! Questa gente sarebbe da denuncia per tentato omicidio!

lupin 3
8 giugno 2023 21:47 Osoistrac!
Sottoscrivo il suo commento, parola per parola.

Proposta x alerossi
8 giugno 2023 22:25 italia
Siccome io vedo passare molti pedoni lontano dalle strisce pedonali, con il rosso PROPONG0 di mettere una targa da apporre nel fondoschiena a tutti i pedoni; se la sono meritata !!!!

no comment
9 giugno 2023 06:02 kristi
al solito in italia le leggi vengono fatte "ad minchiam" ..con questo governo poi che ha una compulsivita da ddl mai vista prima , 25 in 6 mesi se non sbaglio , perchè stupirsi della nuova sparata di salvini , entro fine estate ddl per multe e fustigazione pubblica per chi camminando in spiaggia mi butta la sabbia addosso , targa frecce e stop ai toponi che attraversano le strade dei nostri centri storici , ecc ecc ecc .........

Siamo un fastidio
9 giugno 2023 08:14 59LUIGIB
Ormai dovrebbe essere noto che per molti noi utilizzatori delle bici siamo un fastidioso ingombro non passa giorno che pedalando anche ai margini della strada ed in fila indiana veniamo insultati ed agrediti verbalmente anziché varare leggi per proteggere chi utilizza i mezzi non inuinati con questa proposta di legge si tende a disincentivarne l'uso è una proposta di legge folle.

Ratio
9 giugno 2023 08:27 fransoli
C è un errore a monte che tutti fate.... La ratio del provvedimento non è la tutela del ciclista in quanto parte debole.... Bensì l'introduzione di obblighi a carico dello stesso in quanto pericoloso per la circolazione di auto e pedoni... 8n pratica viene equiparato al monopottino che sfreccia a tutta nelle aree pedonali

italia
9 giugno 2023 11:00 alerossi
ad oggi ai semafori esistono telecamere che in caso un veicolo a motore passa col rosso fotografano la targa e scatta la multa. se i ciclisti non rispettano il rosso anche loro vanno puniti giustamente in qualche modo. sono contro questa proposta della targa (le altre invece sono giuste e aumentano la sicurezza del ciclista), ma devo dire che è meritata visto il comportamento della maggioranza dei cicloamatori che si credono fenomeni. ciò non toglie che urgono provvedimenti più seri e severi verso le automobili

X alerossi
9 giugno 2023 13:58 italia
Non cogli l'aspetto fondamentale della pratica sportiva come tutti; il ciclismo non ha delle vie ciclistiche riservate alla pratica sportiva: esempio sinallagmatico. La pratica sportiva ciclistica è come se nel calcio la partita viene giocata nella piazza del paese e con in mezzo un attraversamento pedonale e i giocatori durante il gioco non danno la precedenza alla nonna che va a fare la spesa!! E siccome non danno la precedenza se la sono cercata e quindi contestazioni amministrative, tessera di riconoscimento assicurazione ....

Italia
9 giugno 2023 15:12 alerossi
Ma qui si parla di mezzo di trasporto bicicletta e mezzo di traaporto monopattino. La pratica sportiva viene in secondo piano. Il codice della strada non fa distinzioni tra ciclisti "sportivi" e ciclisti che "vanno a fare la spesa". Altrimenti dovrebbe essere permesso ad auto sportive di sfrecciare nei centri cittadini e strade extraurbane perchè "si devono allenare" per il gran premio di f1? Assolutamente no. Sia che ti alleni per il giro d'italia sia che vai a far la spesia devi sottostare alle stesse leggi.

Considerazioni
9 giugno 2023 22:41 italia
Forse non mi spiego bene oppure non si vuole centrare il problema: le auto sportive non sfrecciano per le strade urbane per il semplicissimo motivo che hanno delle strutture (autodromi) per le gare; il ciclismo agonistico NON ha delle strutture ad esempio vie ciclistiche da non confondere con le piste ciclabili per la pratica. Ecco spiegato perché le auto della formula 1 o le squadre di calcio non si allenano sulle strade urbane o nelle piazze!!

Incentiviamo le bike lines
10 giugno 2023 13:00 comodi70
Convivere sulle strade è sempre più difficile, molto spesso gli amministratori locali si sforzano di trovare soluzioni per la mobilità alternativa che molto spesso diventa peggiorativa della situazione in essere. Molto brevemente mi riferisco al restringimento della sede stradale per creare uno spartiacque per un percorso ciclabile intermittente con attraversamenti continui pericolosissimi. Quindi si rischia di più e si spende tanto per ottenere risultati modesti. Meglio allargare la sede stradale e creare corsie esclusive per ciclisti cosiddette bike lines

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