È un fermo immagine, un tempo sospeso senza tempo. È un frame di vita e di eterne emozioni. In questo scatto c’è tutto. C’è una città in trasformazione, che punta il cielo, con i grattaceli simbolo di una Milano in continua evoluzione, in perenne movimento.
Poi c’è il signore dei velodromi, quel catino antico ed eterno: il Vigorelli, la Scala del ciclismo e tante altre cose. Una pista in legno rosso della Siberia, erba sintetica di un campo da football americano e un Signore che è poi Maestro, Ernesto Colnago, che con un bimbo guardano incantanti come se fossero entrambi piombati all’improvviso in un mondo fantastico. In uno spazio dove i sogni sono nati e si sono anche rincorsi, con sprint e volate, accelerazioni e immensi surplace. Il tempo è sospeso in un eterno gioco tra forze contrapposte. Il respiro si fa lento… clic. Uno scatto.
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