Il «caso covid» è esploso in maniera clamorosa al Giro d'Italia, organizzazione e squadre stanno cercando di correre ai ripari alla luce dei tanti casi di positività che stanno scuotendo la corsa rosa.
Squadre sorprese dalla situazione? Sì, ma colpevolmente sorprese... Il caso era stato infatti sollevato alla vigilia della Milano-Sanremo, quando si è svolta l'assemblea dell'AIGCP, l'associazione internazionale delle squadre professionistiche.
Ecco quanto ha raccontato a tuttobiciweb Brent Copeland, general manager della Jayco AlUla: «Pochi giorni prima della Sanremo siamo stati chiamati a fare i conti con la positività di Michael Matthews che è stato costretto a rinunciare alla Classicissima che era uno dei suoi obiettivi per la prima parte della stagione. Per il nostro team si è trattato del terzo caso dell'anno e quindi ho sollevato il problema in occasione della riunione dell'AIGCP che si è tenuta a Malpensa alla vigilia della Sanremo».
Cos'ha proposto?
«Molto semplicemente ho fatto notare come il problema covid fosse ben presente in gruppo e quindi ho suggerito alle squadre di darci noi stessi un codice di comportamento, di adottare un nostro protocollo per cercare di ridurre al minimo i rischi».
Qual è stata la reazione?
«Altrettanto semplicemente, il presidente Richard Plugge (dirigente della Jumbo Visma, ndr) e i miei colleghi hanno lasciato che le mie parole cadessero nel vuoto...».
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