La prima settimana del Giro d'Italia per la Eolo Kometa è andata al di là del mero onorare la corsa rosa: cinque piazzamenti nei primi dieci e la clamorosa vittoria di Davide Bais a Campo Imperatore, con tanto di maglia azzurra a 36 punti di vantaggio su Thibaut Pinot. Un tesoretto che la Professional italiana vuole mantenere sicuramente fino a giovedì (giorno prima di Crans Montana, per intenderci) e che sogna di difendere fino a Roma. Magari incrementando il bottino di successi con le due punte designate Vincenzo Albanese e Lorenzo Fortunato.
La squadra italiana dall'anima spagnola è una delle poche in cui il proprietario possiede anche le biciclette. Le Aurum, che nella loro versione top di gamma (di nome Magma) conservano il primo telaio di tre anni fa e montano copertoni tubolari. Al di sotto della Magma, usata dalle formazioni agonistiche del team, sono in commercio le Essentia da strada e le nuovissime Manto gravel. A occuparsi dell'amministrazione complessiva della struttura (che comprende pure Under 23 e Juniores) è Fran Contador, fratello di Alberto il quale invece si occupa proprio del lato bici.
A gestire la parte squadre, come ben sappiamo, è Ivan Basso. Che ieri pomeriggio, nell'albergo di Formigine dove la Eolo Kometa ha alloggiato nel lunedì di riposo pre-seconda settimana, ha incontrato alcuni giornalisti mentre accanto a lui i meccanici preparavano le bici dei corridori per la Scandiano-Viareggio di oggi.
«In una vetrina per noi fondamentale stiamo andando oltre le aspettative, per adesso - ha affermato Basso - un rendimento che inietta entusiasmo nei ragazzi e nello staff, che devono continuare a lavorare così perché siamo a un terzo del Giro. L'ottima forma con cui son venuti qui Albanese e Fortunato ha trascinato i compagni, che a loro volta hanno risposto alla grande infilandosi sia nelle fughe che negli spazi concessi dalla corsa nel finale di alcune tappe. E vorrei far notare che, nel convulso arrivo di Salerno, Vincenzo ha tirato la volata per Mirco Maestri (che a proposito, essendo finito su una transenna nel flipper post-traguardo ha corso l'indomani a Napoli con 7 punti di sutura al gomito)! Poi il successo di Bais sul Gran Sasso e il sesto posto, l'indomani a Fossombrone, del fratello Mattia hanno ulteriormente "stuzzicato" e stimolato i nostri due leader a voler far meglio, e contestualmente hanno fatto venire ancora più voglia di andare in fuga ai compagni che non ci sono ancora andati. Insomma, un circolo virtuoso nell'organico Eolo Kometa che vi farà divertire ancora.»
Da due volte vincitore del Giro, non poteva mancare una domanda di respiro generale sull'ultimo scossone vissuto dalla corsa rosa: il forfait causa-covid di Remco Evenepoel. La risposta di Basso è stata molto chiara: «Il corridore belga è stato sfortunatissimo e ora a giocarsela rimangono Primoz Roglic e quello squadrone che è la Ineos, ma mi concentro soprattutto sulla mia squadra e sulle sue tattiche giornaliere, anche perché la classifica generale non è un nostro obiettivo.»
Una concentrazione sulla sua creatura sportiva che non si limita al Giro: «Guardate cos'ha fatto Davide Piganzoli al Giro d'Ungheria - ha concluso il 45enne varesotto -: è arrivato 9° appena dietro a Bernal in una corsa vinta da Hirschi. Sono orgoglioso di lui, a maggior ragione in un periodo storico in cui si dice che manchino i grandi talenti italiani, lui è un italiano che sta facendo bene dopo aver fatto tutta la trafila della Fondazione Contador: altre squadre lo vorrebbero, ma resterà con noi!»
Su questo annuncio finale, un altro in chiusura per solleticare la curiosità dei media presenti: «Abbiamo fatto realizzare una bici apposta per Davide Bais, un vincitore di tappa merita questo tipo di riguardo: ce la stanno portando da Padova e domattina (stamattina, ndr) sarà pronta per la partenza da Scandiano, ma non vi dico come sarà. Di sicuro vi piacerà.»
In queste ore la scopriremo.