Giulio Ciccone deve alzare bandiera bianca e rinunciare al suo posto nel roster della Trek-Segafredo per il Giro d'Italia. La decisione è stata presa oggi, di comune accordo dal corridorie e dal Team, dopo aver preso atto della persistenza dei sintomi del covid-19 (oltre che della continua positività dei test) e del poco tempo rimasto per essere alla Corsa Rosa in forma perfetta.
È stata una scelta difficile per la Trek-Segafredo e sofferta per Giulio, considerando il suo forte legame con il Giro e il fatto che la Grande Partenza si svolgerà in Abruzzo, sua regione d'origine. Ma, alla luce dei fatti, la decisione è stata obbligatoria.
Ciccone è risultato positivo per la prima volta lunedì (24 aprile) e da allora non può allenarsi a causa di sinusite, tosse e stanchezza. Con l'avvicinarsi della gara, si è convenuto che il tempo necessario per recuperare completamente non c'era. Ciccone ora si concentrerà esclusivamente su una ripresa graduale e senza stress. I prossimi eventi della sua stagione saranno confermati più avanti nel mese di maggio. Martedì Trek-Segafredo ufficializzerà la sua formazione al completo per il Giro d'Italia.
Giulio Ciccone è affranto: «Rinunciare al Giro mi spezza il cuore. Non riesco a trovare altre parole per descrivere i miei sentimenti in questo momento. Avrei affrontato la mia gara preferita dopo il miglior inizio di stagione della mia carriera. Sarei partito da casa, dal mio Abruzzo; un evento storico, anzi unico. Era tutto perfetto e poi... voglio dire, sembra assurdo. Devo ingoiare un boccone amaro e il pensiero di cosa avrei potuto fare in questo Giro resterà nella mia mente a lungo. D'altra parte, devo ascoltare il mio corpo. Devo recuperare nel migliore dei modi perché la stagione è lunga e il rischio di comprometterla sarebbe troppo alto. È una decisione difficile, ma devo accettare il fatto e guardare oltre. Appena tornerò a correre trasformerò questa delusione in determinazione».
Gregory Rast, responsabile della Trek Segafredo per il Giro d'Italia, aggiunge: «Perdiamo un elemento molto importante della nostra rosa per il Giro. Con il suo talento innato e la grande condizione che ha mostrato nella primissima parte della stagione, Giulio aveva tutte le carte in regola per essere uno dei protagonisti della corsa. Ci dispiace per lui, perché sappiamo quanto ci tenesse ad essere lì, ed è un peccato non avere il nostro uomo più forte per le salite. Sostituire un capitano a pochi giorni dal via è impossibile, così come trovare qualcuno in grado di assumerne la guida del team. Nelle prossime ore decideremo il corridore che prenderà il suo posto. Abbiamo delle buone opzioni che, seppur in un ruolo diverso, garantiranno il loro contributo alla squadra».