C’è un’assenza, ma c’è anche tutta l’essenza dell’attività De Rosa. Della storia De Rosa. Di questo marchio storico che ha tagliato qualche giorno fa - il 7 aprile – un traguardo importante, quello dei Settant’anni dalla fondazione dell’azienda creata da Ugo De Rosa. Voglia di festeggiare non ce n’è molta. Voglia di ricordare parecchia. Voglia di fare e progettare, creare e produrre come sempre, come ha insegnato per una vita Ugo, il signore bianco-crinito dal cuore rosso. Quante creazioni, quanti sogni nella sua vita.
C’è movimento nell’atelier di Cusano Milanino. Fervono gli ultimi preparativi per il lancio stampa fissato tra qualche giorno, il 1° maggio, festa del lavoro, a simboleggiare la passione e il credo di un uomo che non ha mai guardato l’orologio, se non per essere puntuale alla consegna dei suoi gioielli. «Ho sempre guardato poco le ore trascorse in bottega, anche perché ho trascorso la vita a fare il lavoro più bello del mondo, con la leggerezza della mia passione…», ebbe modo di raccontarmi in uno dei nostri ultimi incontri.
“Settanta” è pronta. È li da svelare, da amare e da accarezzare lievemente con i polpastrelli come ha fatto Ugo e fa oggi Cristiano De Rosa, il Ceo della casa, che mira la sua creatura come si fa con qualcosa di unico e prezioso. «Posso dire poco, per ovvie ragioni – mi dice con gli occhi lucidi -. Posso solo dirti che questa nostra ultima creazione è un insieme di tante cose, di nostre esperienze, della nostra storia, fatta di attenzioni e rigore, ma anche e soprattutto di emozioni».
La guarda rapito, con quegli occhi che parlano, che vorrebbero dire… questo è quello che ha anche voluto Ugo e ora la sua assenza è la più acuta presenza. C’è Ugo in quella bottega animata da Cristiano a Danilo, da Nicholas, Federico e Francesco. «Tutte le biciclette, non solo quelle De Rosa, hanno un’anima, questa ce ne ha ancora di più…», aggiunge Cristiano.
Di questa Settanta da svelare c’è un po’ di tutto. C’è un po’ della King: la linearità e la leggerezza. Della Merak: le geometrie. Della SK Pininfarina: la ricerca aerodinamica. C’è anche qualcosa dell’ultimo progetto sviluppato tre anni fa, la 838, con quel movimento centrale che tra dimensioni e forme ha dato le migliori performance in assoluto. Settanta è quindi un insieme di tutto questo, di tutti i progetti in carbonio pensati, sviluppati e prodotti nell’atelier di Cusano Milanino. A ben vedere c’è anche un po’ di Protos, con la sua rigidità.
C'e tanta storia De Rosa in questa Settanta nata in ventidue mesi di lavoro sotto lo sguardo attento di Ugo. Il risultato è davvero sorprendente e tutto da vedere, anche da sfiorare, grazie alle linee morbide e scorrevoli: 730 grammi di “experience”, tanto pesa un telaio del 54 che a sollevarlo ti scappa di mano, tanto è leggero. Il carbonio ad alto modulo si distribuisce in maniera fluida e progressiva, dal 12K view del carro alla sua texture definita, passando all’1K che sfuma in unidirezionale sul corpo del telaio, nella sua interezza. Il tubo della serie sterzo non presenta spigoli, nessun impedimento al flusso aerodinamico, che accoglie, “culla” e integra in maniera perfetta tutti i cavi. Ma ho già detto troppo, mi sono lasciato andare, tra qualche giorno ne sapremo di più. Ora è il momento dell’attesa. E come si dice in questi casi: se tanto mi da tanto… Settanta.
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