La Regione Veneto si conferma ancora una volta come un laboratorio di innovazione tra le destinazioni italiane e internazionali. In linea con le tendenze più recenti del viaggiatore i riflettori si accendono sulla naturalità di un Veneto semplicemente bello con proposte legate al turismo lento, alla sostenibilità e alla bellezza del patrimonio culturale e naturalistico dei siti Unesco.
Un modo di viaggiare sempre più diffuso, che accompagna il turista alla scoperta di luoghi nascosti, culture diverse e produzioni locali grazie a prodotti slow, come i Cammini Veneti e il consolidamento del prodotto Cicloturismo attraverso l'organizzazione coordinata di itinerari e progetti ad hoc condivisi da tutte le destinazioni venete aderenti a “Cycling in the Land of Venice”.
E ancora, i grandi eventi sportivi, fonte di richiamo per tantissimi appassionati da tutta Italia e da tutto il mondo, sono in grado di ampliare l’offerta turistica per rendere il territorio più attrattivo e pronto all’accoglienza.
Proprio sull'accoglienza la Regione Veneto ha avviato un importante lavoro attraverso l’adozione della "Carta dell'Accoglienza e dell'Ospitalità del turismo veneto", uno strumento che riassume in un vero e proprio decalogo, declinato per le diverse tipologie dell’accoglienza turistica, i valori fondanti per un turismo di qualità, da applicare e declinare nelle diverse destinazioni coinvolgendo tutti gli operatori della filiera.
In che modo tutto questo si applica al mondo della bicicletta? Qui un paio di dichiarazioni in materia:
Federico Caner (Assessore Turismo Regione Veneto) «Il miglioramento dell’offerta cicloturistica, ad esempio, è l'obiettivo condiviso da tutte le destinazioni venete aderenti a “Cycling in the Land of Venice”. Tra i risultati che si vogliono raggiungere c'è l'istituzione di un tavolo permanente degli operatori del cicloturismo, il completamento della segnaletica lungo le ciclovie della REV (Rete Escursionistica Veneta), il ripensamento della modalità di monitoraggio delle ciclabili utilizzando tecnologie più affidabili e l’organizzazione dell’offerta MTB e Bike Park.»
Giulia Casagrande (Presidente RTI Cycling in the Venice Garden) «Nel decennio prepandemico il cicloturismo, in tutte le sue forme, è entrato sempre più prepotentemente nei trend da seguire per un pubblico sempre più ampio. Cogliendo queste indicazioni, la Regione Veneto si era già mossa rapidamente verso il consolidamento del tematismo, attraverso l'organizzazione coordinata degli itinerari, di progetti ad hoc nel campo del marketing turistico e di incentivi rivolti alle imprese che puntassero ad aggregarsi per organizzare l'offerta in maniera puntuale ed efficace.
Dopo la pandemia, però, il fenomeno è aumentato esponenzialmente, sia nei numeri che nelle forme (pensiamo al Gravel), obbligando gli enti pubblici ad adeguare ed ampliare le infrastrutture, sia in termini di manutenzione di ciclovie, cartellonistica che di nuovi percorsi, e le imprese a strutturarsi per rispondere a una domanda sempre più esigente in maniera efficace, qualitativa ed esperienziale.
Il cicloturismo sta quindi evolvendo in brevissimo tempo da trend a prodotto turistico.»
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