E’ una lunga e assai gloriosa storia quella dell’A.S. ROMA CICLISMO, nata ufficialmente nel 1928 e che, nell’occasione del compleanno dei 90 anni, ha realizzato una documentata e appassionata rievocazione dell’A.S. ROMA CICLISMO grazie alla sapiente penna, come si diceva una volta, prima dell’avvento dei computer, del noto e competente giornalista, specialista di ciclismo che ha praticato in gioventù, Enzo Vicennati, orgogliosamente nato ad Ascoli Piceno nel 1968. E’ giornalista professionista dal 1995, professione esercitata a Roma, dove abita con la moglie Monica e i due figli Massimo e Sara, quando non è impegnato sulle rotte del grande ciclismo nelle massime competizioni internazionali. Professionalmente ha svolto ruoli di responsabilità, sia nella gestione delle dinamiche organizzative di redazione, sia nelle funzioni d’inviato speciale per un’importante casa editrice con BS, testata veterana di riferimento fra i mensili, specializzata nelle diverse declinazioni delle due ruote, abitualmente e piacevolmente “full immersion”, con sempre garbata presenza e educato approccio, pienamente accettato e condiviso dal gruppo dei corridori e degli addetti. Ha scritto libri di successo e, da poco più di due anni è il direttore del sito bici.PRO, denominazione che non lascia dubbio alcuno sui contenuti trattati.
Sandro Ruiti, collega e amico di Vicennati, ha curato il progetto, l’impaginazione e la grafica della pubblicazione che, in copertina propone un’elaborazione di Cristiano Di Biagio della foto di Alessandro Savioli, corridore degli anni 1960.
All’inizio sono proposte le sedi di rappresentanza della società che, fino al 1970, corrispondevano alle sedi della casa-madre calcistica, la Roma con le altre emanazioni in vari sport che formavano l’omonima polisportiva, ma il cuore di riferimento per passione, operatività gestionale era il frequentatissimo negozio di biciclette di Pietro Chiappini, in via Gaeta, nei pressi della stazione Termini, punto d’aggregazione ciclistica a tutto tondo per varie generazioni di corridori. Pietro Chiappini, nato nel 1915 a Spianate, località del comune di Altopascio, provincia di Lucca, è stato un valido passista veloce, professionista da metà anni 1930 fino al 1946, vincitore di una tappa del Giro d’Italia, la Bologna-Venezia, nel 1939, della Tre Valli Varesine 1935 e con un bis vincente in due edizioni della Milano-Torino (1941 e 1942).
Nel 1946, dopo che, già da qualche tempo, si era trasferito a Roma, smette di correre ma non smette la passione per la bicicletta e il ciclismo aprendo la “bottega” di riferimento del ciclismo, ma non solo, romano, come ricorda nella prefazione che apre le testimonianze e i ricordi di vari personaggi al massimo livello dello sport italiano, Rita Salza Chiappini. E’ la figlia del proteiforme “sor Pietro” che, con il marito, Ugo Salza ha portato avanti l’attività paterna consegnandola poi alla forza nuova del figlio Pietro, entrato in ditta, con nome e peculiari “addendi” di discendenza per continuare una bella e importante storia di famiglia e di ciclismo con i colori giallorossi della capitale che si è riverberata pure, a validi livelli, nelle differenti epoche, approdando pure con notevole frequenza a quello nazionale. E il libro è stato voluto particolarmente da Pietro Salza, il figlio di Rita Chiappini e da Lorenzo Baldesi, famiglia di primo rilievo nella storia oramai quasi centenaria dell’ A.S. Roma Ciclismo.
La corposa pubblicazione, 180 pagine, narra, in ordine cronologico, la storia, con varia profusione di personaggi, episodi sportivi e dati statistici in dieci capitoli che contemplano pure una serie di “varia umanità” con riflessi che riguardano il costume e pure la storia varia della realtà capitolina degli anni presi in considerazione piacevolmente proposti dall’autore. E’ pure notevole e accattivante la parte iconografica con foto e documenti di grande impatto e atmosfere emozionali.
Qualsiasi tentativo di sintesi e citazioni specifiche dell’esaustivo lavoro non lo riteniamo adeguatamente proponibile se non a detrimento della completezza del racconto dei nove decenni di vita, veramente e variamenti splendenti, della società capitolina, guidata da valenti dirigenti che metteva in strada, in pista o sui percorsi del ciclocross, diversi interpreti anche di rilevanza nazionale con risultati di prestigio raccolti nella documentata parte statistica della pubblicazione.
Il nome di Vinicio Corridi, “er Cannola”, romano de Roma, campione italiano allievi nel 1951, poi più volte campione regionale laziale in quelle superiori, vestendo a più riprese la maglia azzurra, nominato Cavaliere della Repubblica Italiana al termine della sua attività agonistica è passato subito sull’ammiraglia giallorossa, nota in tutta Roma e dintorni, restando alla guida dell’ammiraglia e a quella tecnica dell’AS Roma Ciclismo per oltre 50 anni. Un personaggio, unico, esuberante, eclettico, che ha guidato generazioni di corridori cogliendo molteplici affermazioni e conosciuto pure, per il suo approccio allo sport e alla vita, in diversi ambienti legati alla vivace vita romana dei decenni dopo il 1950. L’azienda di famiglia, la Corridi Arredamenti, è tuttora main sponsor dell’AS Roma che, con l’andare del tempo, ha sempre più connotato la sua attività nel settore amatoriale, non trascurando comunque l’aspetto giovanile ludico per l’avvicinamento alle due ruote in una metropoli complessa, anche ciclisticamente, con i rilievi proposti dai suoi sette colli e dal suo traffico.
La passione per le due ruote trova sempre e comunque vivo interesse e immutata passione, fra altre meritevoli realtà del settore, nell’A.S. Roma e nella sua valorosa storia, baluardo del ciclismo capitolino, raccontata da par suo, con competenza e passione, da Enzo Vicennati.
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