Il tema degli incidenti stradali nei quali sono coinvolti i ciclisti continua ad essere di drammatica utilità. La discussione è aperta, diritti e doveri (troppo spesso non rispettati) sono stabiliti per tutti gli utenti. Che i ciclisti siano la parte debole non si discute, ma anche loro hanno degli obblighi da rispettare, previsti dal Codice della Strada. È vero che il Codice non parla ancora di biciclette ma di velocipedi - e qui il legislatore dovrebbe intervenire aggiornando non solo le norme ma anche il vocabolario - ma è importante conoscere bene le leggi e rispettarle. Proviamo a... ripassare la lezione grazie a questi articolo pubblicato dal portale Virgilio nella sezione Motori.
L’utilizzo della bicicletta è disciplinato dal Codice della Strada, come quello di qualsiasi altro veicolo e il comportamento dei pedoni. Ogni utente che circola su strada infatti ha delle regole ben precise da seguire, per evitare di creare danni e problemi alla circolazione stradale ed eventuali incidenti, anche gravi.
A proposito di ciclisti comunque, l’articolo 80 del Codice della Strada regolamenta alcuni obblighi a riguardo. Il titolo del suddetto articolo è “Caratteristiche costruttive e funzionali e dispositivi di equipaggiamento dei velocipedi”. All’interno del testo vengono indicati tutti i componenti con i quali ogni bicicletta deve essere obbligatoriamente equipaggiata. Ci sono chiaramente gli pneumatici e i sistemi di frenata, assolutamente indispensabili per viaggiare, ma anche il campanello e le luci.
LUCI. Su ogni bici devono essere montate le luci anteriori – bianche o gialle – e quelle posteriori, che possono essere luci o catadiottri di colore rosso. Attenzione, perché sono obbligatori anche i catadiottri gialli che infatti vediamo sempre sui pedali e lateralmente, questi ultimi in genere inseriti sulle ruote.
Le uniche bici che non devono obbligatoriamente montare questa tipologia di equipaggiamenti per la visibilità del ciclista sono quelle che vengono usate per le competizioni sportive. Le due ruote che invece vengono usate tutti i giorni, per un utilizzo cittadino o comunque tradizionale, devono essere provviste di tutte le luci che abbiamo appena indicato, che devono funzionare da mezz’ora dopo il tramonto a mezz’ora prima dell’alba.
Ci sono dei casi in cui le luci in bici devono essere usate obbligatoriamente anche di giorno: quando le condizioni meteo sono avverse – nebbia, neve e pioggia – nelle gallerie e nei momenti in cui la visibilità, per fattori svariati, è limitata, sia nei centri abitati che fuori.
ALTRI OBBLIGHI. Quando parliamo di visibilità in bicicletta, è bene tenere presente che non bastano le luci sulla bici, ma che anche il ciclista deve provvedere alla sua personale segnalazione agli altri utenti della strada. Non vedere la bici o il ciclista può essere inevitabilmente molto pericoloso, perciò è importante che l’utente alla guida indossi un giubbotto retroriflettente o le bretelle. Quest’obbligo è scritto in un altro articolo del Codice della Strada, esattamente si tratta del numero 182, al comma 9-bis.
Quando parliamo di obblighi su strada, parliamo anche di sanzioni per chi queste norme non le rispetta. E infatti, nei casi che abbiamo indicato, presenti nel testo degli articoli 68 e 182 del CdS, tutti coloro che viaggiano in sella alla propria bicicletta senza rispettare gli obblighi relativi alle luci e ai dispositivi di segnalazione indicati allora rischia una multa che può partire da un valore minimo di 26 euro fino a un massimo di 102 euro.
Purtroppo gli incidenti (i numeri in Italia spaventano) tra biciclette e altri veicoli, per lo più auto e furgoni, sono frequenti sulle nostre strade. Nella maggior parte dei casi, chi ha la peggio è proprio il ciclista, che viene travolto da mezzi molto più ingombranti e pesanti. Per questo motivo sta nell’interesse di chi ama viaggiare in bicicletta rispettare questi obblighi, per la sua sicurezza, nonostante troppo spesso si vedono in giro persone che pedalano nel buio della notte senza essere ben visibili agli altri.