L'ORA DEL PASTO. LEARCO GUERRA? VE LO RACCONTIAMO NOI - 2

LIBRI | 15/10/2022 | 08:00
di Marco Pastonsi

Germano Bovolenta, collega alla “Gazzetta dello Sport”, spiegava come Claudio Gregori, prima di immergersi negli archivi – pardon, centro documentazione – del giornale, indossasse i paramenti sacri. Non era vero, però aveva ragione: perché Gregori aveva questa capacità, forse questa missione, di introdursi nei misteri del passato, scavare nei sacri testi, estrapolare dati e resuscitare storie dimenticate o trascurate o ignorate. Un sacerdote.


Così, per far risorgere Learco Guerra, ci siamo divisi: il sacerdote Gregori si è tuffato nei Giri e nei Tour, nei Mondiali e nelle classiche, e il chierichetto Pastonesi si è dedicato anche ai testimoni dell’epoca, quelli che potessero ricordare e raccontare. E’ un compito che mi appassiona. Occasioni, dettagli, circostanze, frangenti, punti di vista, a volte soltanto uno sguardo o una parola. Da cogliere, da fermare, da tramandare.


Così ho sentito Luigi Roncaglia, mantovano, vicecampione olimpico e due volte campione mondiale nell’inseguimento: “Indossavo la maglia Ozo Learco Guerra con grande orgoglio, ma pedalavo su una Chesini, usata, fabbricata a Verona, acquistata in un negozio di Villafranca. Guerra era un personaggio inarrivabile. Lo incontrai un paio di volte, significava salutarlo, perché di più non si osava, a definirlo timore reverenziale è poco, la mia era una rispettosa paura”.

Così ho ascoltato Marino Vigna, da campione olimpico a Roma 1960 a direttore sportivo di Eddy Merckx: “Giro d’Italia 1963. Primo giugno, quattordicesima tappa, la Saint-Vincent-Cremona, 260 km. Primo io in volata e Balmamion in maglia rosa. Il giorno dopo si corre la Mantova-Treviso. Prima della partenza il gruppo è chiamato a inaugurare la dedica a Guerra del velodromo in cemento realizzato all’interbo dello stadio di calcio, a sua volta dedicato a Danilo Martelli, mantovano del Grande Torino. Per la foto siamo chiamati io e Balmamion. Un grande onore”.

Così ho telefonato a Gianni Motta, primo al Giro d’Italia 1966: “Era l’inverno 1959-1960. Esordiente nella Faema, vengo chiamato per partecipare a un raduno con i professionisti a Salò. Ed è lì che incontro Guerra. Io, un bambinetto, lui, quasi un nonno. O almeno così mi sembra. Per me è un premio, un privilegio, un regalo, un onore. Una volta mangio anche con i corridori. E con i corridori torno a casa, in bici, sotto l’acqua, felice e sognante”.

Così mi sono ricordato dell’astrofisica Margherita Hack: “Una volta, a Firenze, Campo di Marte, lo vidi. Mi sembrava un omone. Gli toccai un braccio, come se fosse Padre Pio. A quel tempo si chiedeva a tutti: ‘Sei per Binda o per Guerra?’. Io lo chiesi anche a Aldo, al Bobolino, quando quel ragazzino mi offrii di giocare a palla con lui e i suoi amici, anche perché, a dire la verità, la palla era mia. Io avevo 11 anni ed ero per Binda, Aldo ne aveva tredici ed era per Guerra. Siamo rimasti insieme tutta la vita, fino all’ultimo giorno”.

(fine della seconda puntata – continua)

 

Copyright © TBW
COMMENTI
Hai dimenticato i tuoi dati, clicca qui.
Se non sei registrato clicca qui.
TBRADIO

00:00
00:00
Una bravata, qualcuno parla di spregio, sicuramente un furto e comunque un gesto deplorevole. Una mano ignota ha portato via la piccola statua raffigurante un ciclista in bici poggiata sul basamento in pietra con tre bulloni (vedi foto) presso il...


La VF Group Bardiani-CSF Faizanè ha annunciato il roster per il 2025, che comprenderà ben 23 atleti, di cui 20 italiani. La squadra si distingue come il team professionistico più giovane al mondo, con un’età media di 21,...


La UAE Team Emirates ha completato la sua formazione per il 2025 ingaggiando per una stagione il danese Julius Johansen, il cui arrivo porta a 29 il numero di corridori del team emiratino per la prossima stagione. Il 25enne Johansen ...


Come vuole la prassi,  le selle Prologo garantiscono prestazioni elevate,  una caratteristica che possiamo ritrovare in ogni prodotto dell’azienda, sia che si tratti di modelli unisex, adatti sia per gli uomini che per le donne. Oggi Prologo ritiene essenziale soddisfare...


A soli 66 anni, vinto da una malattia muscolare degenerativa, si è spento ieri pomeriggio l’ex professionista olandese Jos Lammertink. Già da giovane si era messo in luce conquistando il titolo nazionale olandese tra i dilettanti ed è stato tra...


Sette trionfi, sette Oscar! Elisa Longo Borghini eguaglia il record di Fabiana Luperini e torna su quel trono di miglior ciclista italiana che aveva ceduto momentaneamente lo scorso anno, al termine di una stagione difficile, conclusa anzitempo a causa di...


La nebbia mattutina avvolge l’ombra del Vigorelli nella tipica atmosfera d’autunno ormai inoltrato. Tutto è silenzio intorno, ma laggiù in lontananza, al bordo della pista umida e sdrucciolevole, si scorgono quattro figure che, leggere, diremmo quasi eteree, fanno capannello intorno...


Ottantatrè anni, fiorentino, campione italiano dilettanti nel 1962 e una settimana dopo già professionista fino al 1978, Roberto Poggiali fa parte della commissione che aggiudica i premi del Giglio d’oro. Questa è la seconda puntata dei suoi ricordi e racconti,...


E’ stata una grande sorpresa per Ivano Fanini l’arrivo di una troupe della televisione tedesca ARD, ovvero la Rai teutonica, per intervistarlo sul tema del doping nel ciclismo professionistico.  Sullo slancio anche dell’interesse sollevato nel mondo del ciclismo per...


Non sono buone le notizie in merito al numero delle gare per élite e under 23 in Toscana per la stagione 2025. Si tratta è vero di una bozza del calendario, e quindi sono possibili variazioni ed inserimenti di...


TBRADIO

-

00:00
00:00





DIGITAL EDITION
Prima Pagina Edizioni s.r.l. - Via Inama 7 - 20133 Milano - P.I. 11980460155




Editoriale Rapporti & Relazioni Gatti & Misfatti I Dubbi Scripta Manent Fisco così per Sport L'Ora del Pasto Le Storie del Figio ZEROSBATTI Capitani Coraggiosi La Vuelta 2024