Dopo l’edizione del 1976 (dominata da Roger de Vlaeminck) e del 2000 (trionfo di Gilberto Simoni), per la terza volta nella sua storia ultracentenaria, il Giro dell’Emilia Granarolo prenderà il via dalla città di Carpi.
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Dalla maestosa Piazza dei Martiri, si percorre un circuito cittadino di 4,3 km, una prima volta ad andatura controllata, quindi per 2 volte in corsa, con un primo traguardo volante al termine della seconda tornata. Si lascia il centro cittadino per dirigersi verso Sorbara e Bomporto per proseguire verso Nonantola, dove sarà posto il secondo T.V. di giornata, dopo 33,2 km di corsa per poi procedere verso Castelfranco Emilia. A Ponte Samoggia, si lascia la SS 9 per raggiungere Monteveglio, per affrontare il terzo sprint in corrispondenza del Prosciuttificio Montevecchio (km 62,1). Lasciandosi alle spalle la pianura, si transita per Zappolino prima di raggiungere Savigno, rinomata per il suo pregiatissimo tartufo bianco. Fino a questo momento, la strada sale dolcemente seguendo il fondovalle del torrente Samoggia. Ma dopo 81,5 km di corsa, ecco approssimarsi la prima salita di giornata, che in 5,4 km (pendenza media 6,3 %) porterà i corridori alla località Ca’ Bortolani, dove sarà posto anche il primo GPM, al km 86,9 di gara. Si resterà in quota per alcuni km, attraversando Tolè ed alcuni saliscendi, fino a raggiungere Cereglio, dove inizierà una lunga e veloce discesa. Si raggiunge il fondovalle del Reno attraversando Vergato, per immettersi sulla SS 64 Porrettana, dopo 106,1 km di corsa.
Si prosegue sulla statale per raggiungere Marzabotto; ma proprio all’uscita del paese, ecco profilarsi la salita di Luminasio, confermata dopo l’esperienza dello scorso anno. Si tratta di una delle salite più iconiche della collina bolognese: il segmento più impegnativo misura complessivamente 5 km ed ha una pendenza media attorno al 10%, ma con alcuni tratti che raggiungono il 18% di pendenza massima. Terminato il tratto più impegnativo, prima un falsopiano, poi un breve tratto in ripida discesa, conducono all’ultima breve rampa, in cima alla quale si troverà il secondo traguardo valido come GPM, presso il castello di Medelana (quota 670 m. dopo 127,4 km).
Oltrepassato Mongardino, la discesa si fa più leggera, fino a raggiungere la strada di fondovalle che con veloci rettilinei porta a Calderino.
E’ quindi il momento del quarto traguardo volante, dopo 143,7 km, posizionato presso il ristorante Parco dei Ciliegi. La strada prosegue sempre in live discesa, favorendo certamente un’andatura molto elevata dei corridori, che, oltrepassato l’ultimo T.V. di giornata dedicato a Franco Raimondi (km 147,5), raggiungeranno molto rapidamente la periferia ovest di Bologna, transitando a fianco dello stabilimento della Ducati Motors. Il passaggio a Porta Saragozza e l’Arco del Meloncello portano ad iniziare, dopo 159,3 km di corsa, la prima delle 5 scalate lungo il portico più lungo e, probabilmente, più bello del mondo che ha ottenuto lo scorso anno dall’Unesco lo straordinario riconoscimento come Patrimonio dell’Umanità.
Il primo passaggio sulla linea del traguardo giunge dopo 161,5 km. All’arrivo mancheranno 4 giri, per complessivi 37,2 km, e sicuramente sarà in questi km, ormai famosi e ben noti a tutti, che si svilupperà l’azione decisiva, da cui uscirà il campione che alzerà le braccia al cielo dopo 198,7 km di corsa e circa 2.900 metri di dislivello complessivo.
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