A 21 anni Gaia Realini si prepara alla tappa più importante della sua giovane carriera. Dopo due anni nell'italiana Isolmat Premac Vittoria, la ventunenne scalatrice sbarcherà nel WorldTour nel 2023 con la Trek Segafredo, con la quale ha firmato un contratto triennale. «Questo è un sogno che si avvera, sono super emozionata - ha detto Gaia -. Ho sempre considerato Trek-Segafredo come la migliore squadra del gruppo. Uno stile unico, l'immagine della squadra perfetta. Non potrei davvero chiedere di meglio per il mio futuro».
Ina Teutenberg, Team Director di Trek-Segafredo: «Realini è una giovane atleta che, prima di tutto, avrà bisogno di tempo per adattarsi alla nuova realtà del WorldTour e integrarsi con la nostra struttura. Le qualità che abbiamo visto in lei sulle salite del Giro d'Italia sono state impressionanti e si merita la nostra fiducia. Ha caratteristiche specifiche che riteniamo saranno un'aggiunta positiva al nostro roster. Nel 2021, alla sua prima partecipazione al Giro Donne, si è classificata 11ª assoluta e 2ª nella classifica delle giovani, oltre a conquistare due piazzamenti nella top ten (nella tappa regina di Pratonevoso e nella cronoscalata). Poche settimane fa, nell'edizione 2022, si è confermata cone prospetto per la classifica generale (13a assoluta e 3a classifica giovanile) oltre che top climber, piazzandosi 7a e 5a nelle due tappe di montagna del Passo Maniva a San Lorenzo Dorsino».
«È stata la prima, vera occasione per mostrare al mondo chi ero, per attirare l'attenzione su di me - continua Gaia -. Finora ho vissuto il ciclismo professionistico in una piccola realtà, molto diversa da quella che troverò il prossimo anno. Ad essere onesta, al di là di quello che ho potuto vedere dall'esterno, non so nemmeno cosa aspettarmi. Sarà un enorme salto di qualità, con tante novità da scoprire. Sicuramente il meglio a cui potessi aspirare a crescere».
Con appena 150 cm di altezza e 40 kg di peso, Realini è un a scalatrice pura. «Queste caratteristiche sono la mia chiave per correre forte in montagna. Per un corridore italiano, uomo o donna, il mito a cui ispirarsi è sempre Pantani, l'essenza dello scalatore. Ma la mia modella, come atleta e come donna, è sempre stata Elisa Longo Borghini. L'ho sempre seguita con grande ammirazione, sia in TV che ora nel gruppo. Lei è il mio punto di riferimento. Imparare da lei è uno dei miei obiettivi».
Negli ultimi anni Realini ha diviso la sua stagione con il ciclocross ma, dal prossimo anno, il focus sarà esclusivamente su strada. «Finora la mia esperienza è stata piuttosto limitata e non vedo l'ora di mettermi alla prova nel calendario del World Tour. Il mio sogno per il 2023 è correre una grande corsa a tappe a sostegno dei nostri leader. Il Giro è la corsa che amo di più, ma spero di conoscere presto Classiche come Liegi-Bastogne-Liegi o Flèche Wallonne. Entrerò in squadra in punta di piedi ma con tanto entusiasmo. Voglio imparare tutto. Dalle più esperte, come Longo Borghini, Deignan o Van Dijk, e dalle più giovani e talentuose, come Van Anrooij. I prossimi anni mi serviranno anche per capire chi è veramente Gaia come ciclista. Mi conosco e so di avere ancora importanti margini di crescita. Conoscere meglio me stessa mi aiuterà a concentrarmi su quali obiettivi inseguire per il futuro».