Sono giorni caldi per il mondo del ciclismo, il Giro Donne è appena finito e in Francia al Tour è lotta aperta per la maglia gialla. Mentre siamo tutti incollati davanti al televisore, ansiosi di sapere come vada a finire o in strada per supportare in nostri beniamini, a migliaia di chilometri c’è chi un’impresa la sta facendo sul serio. Andrea De Vicenzi qualche giorno fa è partito per un’autentica avventura: attraversare tutta l’Islanda in bicicletta per 21 tappe. Il progetto è quello di andare alla scoperta di un mondo magnifico mettendo alla prova se stesso, ma soprattutto lanciando un messaggio ambientale e di inclusività.
Andrea De Vicenzi, 49 anni ed originario di Cremona, è un atleta paralimpico che ormai da anni gira per scuole e aziende raccontando la sua storia e portando un messaggio di speranza. Lo abbiamo incontrato per caso qualche mese fa, ad un incontro in una scuola del Lecchese, davanti ad una platea di ragazzi di quinta liceo affascinati raccontava la sua storia di coraggio e di rivalsa.
Andrea lo sport ce l’ha nel sangue, da ragazzo nuotava, correva, andava in bici fino a che un terribile incidente in moto del 28 agosto 1990 ha cambiato completamente la sua vita portandogli via la gamba sinistra. Nella notte dopo quel tragico incidente c’è stata l’amputazione, poi l’arresto cardiaco e la battaglia per restare aggrappato alla vita, Andrea è rinato più forte di prima. «Dopo l’incidente nessuno sapeva se mi sarei svegliato, poi i mesi successivi sono stati difficilissimi, continuavo a pormi il problema non su cosa potessi fare, ma su ciò che non potevo più fare, avevo paura di essere giudicato, di non poter essere come gli altri. Il grande lavoro non è stato solo a livello fisico, ma soprattutto psicologico, ho capito che non dovevo più vergognarmi, ma provare a mettere da parte i giudizi delle altre persone, pensare con la mia testa e non nascondermi » racconta Andrea a tuttobiciweb, a quasi 22 anni di distanza da quel giorno terribile non ha dimenticato, ma ha usato quell’esperienza per diventare più forte di prima.
Andrea non si è mai fermato un giorno, sostenuto da tutta la sua famiglia ha iniziato a gareggiare come atleta paraolimpico correndo maratone e andando in bici. È proprio in sella che ha iniziato a viaggiare, a spingersi oltre i propri limiti dimostrando che una mancanza fisica non può limitare la vita. E’ andato in India, in Francia e poi è passato al cammino, accompagnato dalle sue inseparabili stampelle ha percorso gli oltre 1000 km della via Francigena e poi quella della Via Postumia, ha viaggiato in tutta Europa e in parte del mondo, fino a che a novembre è venuta quella che poteva essere solo un’idea folle: attraversare l’Islanda in sella ad una bici.
«Quando l’ho pensato non ci credevo nemmeno io - ci spiega Andrea - era un’idea folle, ma poi giorno dopo giorno ho capito che si poteva fare così mi sono gettato a capofitto nell’impresa».
In soli 7 mesi Andrea deVicenzi è riuscito a costruire tutto per la sua avventura, un viaggio a in 21 tappe per oltre 2000km che tocca tutte le coste Islandesi creando un vero e proprio anello. Da Reykjavik a Reyjkavik per un mese di viaggio alla scoperta di una naturaa incontaminata ma soprattutto di se stesso. «Penso che la vera sfida più che a livello fisico sarà a livello mentale, con me ho altre due persone ad accompagnarmi, Simone Pinzolo e Andrea Baglio, ma in realtà sono completamente solo. Ogni problema meccanico sarà compito mio, porterò con me il pasto giornaliero e io gestirò quando consumarlo» sottolinea Andrea che pedalando vuole portare un messaggio di inclusione, ma anche a favore della natura e delle energie rinnovabili. Negli scorsi mesi si è allenato tanto, d’inverno con la sua mtb, poi 3 mesi con la bici da strada e l’ultimo in sella alla gravel con cui sta affrontando il viaggio.
Nei lunghi mesi di lavoro Andrea è riuscito ad ottenere il patrocinio del Coni e della Federazione ciclistica italiana a cui si sommano tantissime altre associazioni ed enti. La pianificazione non ha tralasciato nulla, dalla misura delle distanze ai posti dove fermarsi per alloggiare, i luoghi da visitare e da documentare; ogni tappa supera i 100 km ed è l’occasione per esplorare e portare il pubblico verso dei luoghi che ci appaiono distanti e misteriosi, un modo per gettarsi dentro e scoprire i loro segreti. Il viaggio infatti sarà documentato affinché tutti quanti possano assistere, sia con aggiornamenti quotidiani che con diversi progetti che vedranno la luce solo una volta raggiunta la meta. Il viaggio di Andrea deVicenzi è iniziato ufficialmente la mattina di domenica 10 luglio, con una piccola folla e la tv nazionale islandese ad inaugurare la sua impresa. Pedala senza sosta tra i gaiser e i fiordi, un paesaggio che sembra uscito dalla leggenda.
«Un conto è progettarlo, un conto è esserci dentro, ho sognato tanto questi giorni, ma non mi sarei mai immaginato che sarebbero stati così» ci dice Andrea con cui siamo costantemente in contatto. Ogni giorno parte in sella alla sua bici, da solo contro un mondo che appare più immenso, pedala raccontando la sua storia e intanto fa scoprire quel pezzo di mondo di cui purtroppo ci siamo dimenticati. Spinge sui pedali e con il cuore ci fa vivere un’avventura, un viaggio incredibile che richiede tanto cuore e che ci fa totalmente dimenticare che cosa gli è successo 32 anni fa perché l’importante, soprattutto nello sport, è non arrendersi mai.
tutto le info su https://www.andreadevicenzi.it/progetti/2022-islanda/
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