Una piccola storia in un grande dramma. Torniamo con i ricordi alla fine di agosto del 1997 e voliamo dall’altra parte del mondo, a Perth. La città australiana ospita i campionati del mondo di ciclismo su pista e nella finale dell’inseguimento a squadre si affrontano l’Italia, campione uscente, e l’Ucraina.
Da una parte Andrea Capelli, Cristiano Citton, Andrea Collinelli e Mario Benetton, dall’altra ci sono Oleksandr Klimenko, Olexander Fedenko, Sergiy Matveyev e Alexander Simonenko.
In testa fin dal primo giro, gli ucraini sembrano destinati al trionfo quando il quartetto di scompone, Fedenko che è il secondo della fila cade e i due atleti che lo seguono non possono evitarlo. Italia campione del mondo e ucraini pesti e d’argento.
Questi i fatti di 25 anni fa, torniamo ad oggi: negli anni Benetton e Trentini, altro azzurro della nazionale di Callari, sono rimasti in contatto proprio con Fedenko, che da dilettante ha corso e vinto anche in Italia (ricordiamo tra gli altri una vittoria di tappa alla Settimana Bergamasca e un secondo posto al Giro del Belvedere).
Sono in contatto e in queste ore scoprono che l’amico, che oggi ha 51 anni, è al fronte. Ha inviato una foto nella quale indossa abbigliamento militare e va a combattere per la sua Patria. Ed è una foto che ha scosso violentemente i cuori di chi l'ha ricevuta.
Una foto che documenta una piccola storia drammatica, un fotogramma di una tragedia che non avremmo mai voluto vedere.
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