CHIARI (BELTRAMI TSA TRE COLLI): «13 CONTINENTAL IN ITALIA SONO TROPPE»

CONTINENTAL | 21/01/2022 | 08:15
di Alberto Dallatana - Ufficio Stampa Beltrami TSA Tre Colli

Quello appena iniziato, per la squadra creata da Stefano Chiari ed Emanuele Brunazzi, è il settimo anno di attività, il quarto consecutivo fra le Continental. Il Team Beltrami TSA-Tre Colli, squadra emiliana con base operativa a Praticello di Gattatico (Reggio Emilia), anche nel 2022 parteciperà a diverse e importanti gare professionistiche. Un particolare motivo d’orgoglio per il team manager Chiari: «Negli ultimi tre anni abbiamo preso parte alla stragrande maggioranza delle corse professionistiche italiane nelle quali sono ammesse le Continental, cioè tutte quelle al di fuori delle gare World Tour, e anche per il 2022 sarà così. Parlo di competizioni del calibro di Trofeo Laigueglia, Giro dell’Emilia, Settimana Coppi e Bartali, Gp di Larciano, Coppa Bernocchi, nel 2021 anche il Giro del Veneto, e non solo. Senza dimenticare “puntate” all’estero, come per l’Etoile de Besseges, la Vuelta a San Juan o il Gp di Lugano. Quante squadre Continental, nel nostro Paese, fanno un vero calendario da Continental? Quest’anno in Italia ce ne sono 13, nessuno si senta offeso se dico che, a mio parere, sono troppe. Ci sono squadre che praticamente non abbiamo mai visto tra i professionisti, altre che non possiedono neppure le bici da cronometro. Allora che senso ha fare il salto se poi l’attività resta la stessa che si faceva tra i Dilettanti?».


Quali sono le basi del progetto-squadra?
«Come abbiamo sempre ribadito, puntiamo a far crescere con gradualità i giovani. In questo mondo purtroppo c’è troppa fretta e ansia del risultato, ma così si finisce per bruciare i ragazzi. Potrei citare atleti che in una stagione hanno vinto cinque, sei o anche più gare, perlopiù circuiti, e che non sono passati professionisti oppure sono durati qualche mese, neppure un’intera stagione. È questo il ciclismo che vogliamo? Noi vinciamo poco, è vero, ma ora i risultati del nostro lavoro iniziano a vedersi. Un esempio su tutti: Filippo Baroncini. Dopo la categoria Juniores è venuto con noi, stagione 2019, e ancor prima di debuttare fra gli Under 23 lo ha fatto tra i professionisti, al Trofeo Laigueglia, dov’era il più giovane in gara. Naturalmente non avevamo alcuna pretesa su di lui, solo la volontà di fargli assaggiare il ciclismo dei grandi. Poi pian piano è cresciuto, al primo anno ha ottenuto piazzamenti nei 20 in gare pro’, poi nella seconda parte del 2020, dopo la pandemia, è sempre rimasto tra i primi, ha centrato con noi due bellissime vittorie in gare Nazionali e ora eccolo qua, campione del mondo Under 23 e professionista con la Trek. Lui è il caso più eclatante, ma potrei citare Lorenzo Milesi, che dopo l’ultima stagione con noi, la sua primissima fra gli Under 23 nella quale si è messo in luce alla Bernocchi e al Giro dell’Emilia, ora è alla DSM. E nel professionismo, in casa Bardiani, ci sono Fiorelli e Tarozzi. Anche loro hanno indossato la nostra maglia».


Una quota di ex Juniores è imprescindibile in squadra, anno dopo anno?
«Assolutamente sì, è necessario essere vigili sulla categoria Juniores e immettere ragazzi nuovi nell’organico e nella categoria. In quattro stagioni fra le Continental, compresa questa, abbiamo fatto passare 19 ragazzi dalla categoria Juniores a quella Under 23, permettendo loro di assaggiare fin da subito le gare con i professionisti. Parliamo di ragazzi di 18 anni, con i quali occorre pazienza, serve tempo e lavoro prima di poter raccogliere i frutti in termini anche di risultati. Ma è un passaggio che devono fare. Evenepoel è uno solo, non deve essere lui il termine di paragone, altrimenti si bruciano i ragazzi».

Quanto è difficile però lavorare con obiettivi a medio-lungo termine?
«La cosa importante e fondamentale è far capire la tua filosofia agli sponsor. Chi è rimasto con noi, evidentemente, capisce che questi ragazzi hanno bisogno di essere accompagnati nella loro crescita nel modo giusto. Una casa solida non la si costruisce in una notte, e necessita di solide fondamenta. Anche per un corridore è così. Poi non tutti possono arrivare dove sognano, ma con noi hanno tutti l’opportunità di provarci e, comunque, di gareggiare fianco a fianco con i grandi campioni di questo sport. Non è poco».

All’alba del quarto anno da Continental, si può dire che ormai la Beltrami TSA-Tre Colli non è più una novità nel mondo del professionismo…
«Gli addetti ai lavori, così come gli organizzatori, ci conoscono e riconoscono la bontà del nostro lavoro con i giovani. Ripeto, il miglior biglietto da visita è il nostro calendario: a certe gare non partecipi per caso, specialmente se solo in Italia ci sono così tante Continental. Abbiamo una struttura importante, fatta di mezzi e di personale adeguati anche alla massima categoria. In questi anni abbiamo portato Beltrami TSA, il nostro sponsor principale, nel mondo del professionismo. A livello di marketing è stata un’operazione importante, l’azienda ha avuto un’ottima visibilità grazie alla nostra squadra. Inoltre, fin da quando siamo nati, abbiamo il sostegno di una grande realtà imprenditoriale come Tre Colli, fatta di persone che conoscono bene il mondo dello sport e che ci spronano a puntare sui giovani. Più in generale, posso dire che il ciclismo resta uno sport popolare e molto amato, la bicicletta è il mezzo sostenibile per eccellenza, tante aziende guardano con rinnovato interesse al mondo delle due ruote, anche a quello agonistico. Un progetto ben strutturato e credibile è la base per durare nel tempo».

L’ingaggio di Ceolin segna una svolta verso il fuoristrada?
«Non solo Federico Ceolin, che viene da mtb e ciclocross, ma anche di Luca Cibrario. Ovviamente l’attività principale per noi resta quella su strada, ma stiamo investendo anche sul fuoristrada, un modo che negli ultimi anni, grazie anche al traino di campioni come Van der Poel e Van Aert, sta riscuotendo molta attenzione. La multidisciplinarità è possibile e a noi interessa essere presenti anche nella stagione invernale del ciclocross».

 

 

 

Copyright © TBW
COMMENTI
Pienamente Ragione
21 gennaio 2022 22:09 paoletta
Ha ragione!!!
Tolto qualche eccezione , le squadre continental italiane sono ridicole al confronto allo standard Europeo!!
Squadre che acquisiscono lo status di continental solo per illudere sponsor e corridori con un calendario pseido professionostico.......
Poi li ritrovi a correre alle corse del campanile del martedì ...e si esaltano anche!!

la realtà
22 gennaio 2022 22:18 PIZZACICLISTA
dalla Beltrami sono passati tanti ragazzi che sono andati bene quando se ne sono andati

Hai dimenticato i tuoi dati, clicca qui.
Se non sei registrato clicca qui.
TBRADIO

00:00
00:00
La SC Cesano Maderno ha da quasi trent'anni lo stesso presidente, Giuseppe Fontana (papà del medagliato olimpico della mountain bike Marco Aurelio) e una struttura societaria altrettanto collaudata, che tra i massimi dirigenti nonché direttore di corsa della Cesano-Ghisallo vede...


E sono trenta. Trenta edizioni dell’Oscar tuttoBICI, trenta serate organizzate, trenta liste di campioni da invitare, applaudire, coccolare e premiare. Campioni, una parola che non è scelta a caso: tutti coloro che hanno vinto l’Oscar sono dei campioni, indipendentemente dal...


Quel numero che aveva attaccato per l'ultima volta sulla maglia il primo giorno di settembre nella Elfdorpen, resterà l'ultimo della sua brevissima carriera: lunedì è morto improvvisamente, proprio nel giorno del suo diciannovesimo compleanno, il dilettante belga Tuur Hancke. A...


Era solo venerdì quando Maxim Van Gils dichiarava che le trattative con la Lotto-Dstny stavano procedendo in modo positivo. Il ciclista belga, aveva rilasciato alcune dichiarazioni durante il torneo di padel organizzato dalla A&J All Sports, la società dei fratelli...


Moto e bici in Italia. Due anime di un settore fatto di eccellenze, passione, innovazione e trionfi sportivi: quella a motore, con un mercato trainante (+42% dal 2020 al 2023), che non smette di crescere; e quella delle due ruote...


La Parigi-Dakar in bici elettrica. Sei tappe in otto giorni, dagli 80 ai 120 km al giorno, dal 30 novembre al 7 dicembre. E’ il Tembaine Desert Rally. Una prova estrema ma sicura. Della Parigi-Dakar ha l’ispirazione, e c’è il...


Il Gran Premio Mamma e Papà Guerciotti della stagione crossistica 2024-25 sta per andare in scena. Normalmente la corsa della Fas Airport Services – Guerciotti – Premac fa parte del calendario internazionale. Tra le gare internazionali nel territorio italiano con...


Il Museo del Ghisallo cresce nell’indice di gradimento di anno in anno. Dal 2022 i numeri salgono,   anche il 2023 è stato un anno in positivo, sono sempre di più i visitatori che hanno staccato un biglietto al Museo...


Anche quest’anno, il binomio tra il ciclocross e il borgo di Barbara ha funzionato a meraviglia con lo svolgimento del Memorial Americo Severini, abbinato all’Adriatico Cross Tour e valevole per l’assegnazione dei titoli regionali FCI Marche e provinciali FCI Ancona.Con...


Si è svolta nei giorni scorsi in Viale Porta Adige, a Rovigo, l’Assemblea Elettiva del nuovo Comitato Provinciale della Federazione Ciclistica Italiana di Rovigo. Per l'occasione è stato riconfermato all'unanimità e per il secondo mandato il presidente uscente, Mirvano Mazzetto....


TBRADIO

-

00:00
00:00





DIGITAL EDITION
Prima Pagina Edizioni s.r.l. - Via Inama 7 - 20133 Milano - P.I. 11980460155




Editoriale Rapporti & Relazioni Gatti & Misfatti I Dubbi Scripta Manent Fisco così per Sport L'Ora del Pasto Le Storie del Figio ZEROSBATTI Capitani Coraggiosi La Vuelta 2024