E’ come la settimana della moda: ma invece di giacche e gonne, qui sfilano telai e componenti. E’ come la mostra del cinema: ma invece di film e documentari, qui si guardano anteprime di bici da corsa e mountain bike. E’ come il festival della canzone: ma invece di cantanti e attori, qui i protagonisti sono corridori e costruttori.
“Rouleur Live”: il mondo del ciclismo in tre giorni di sfilate, anteprime e protagonisti, a Londra, alla Victoria House, da domani, giovedì 4, fino a sabato 6 novembre. “Rouleur” è la rivista (e il sito) che privilegia il racconto, il reportage, la storia, con una grande attenzione alla parte fotografica. E “Live” sta per gli appuntamenti, gli incontri, i salotti con personaggi che – ieri, oggi, domani – fanno la storia del ciclismo. Il costo del biglietto (fino a 40 sterline) sta a indicare il prestigio, l’esclusività, ma anche le dimensioni e la forza di questa manifestazione. E pensare che, fino a vent’anni fa, l’Inghilterra era considerata una Cenerentola del ciclismo internazionale, e Londra una gigantesca camera a gas sconsigliata, se non proibita, a chi voleva pedalare.
Il programma degli incontri parla anche italiano. Il primo giorno, dopo i confronti con Marcel Kittel e Fabian Cancellara, e prima di quello con Romain Bardet, alle 20.40 microfono aperto con Fausto Pinarello: le sue bici sono uno status symbol planetario. Il secondo giorno, fra Peter Kennaugh e Jonas Vingegaard, ecco alle 14.05 Omar Di Felice con il suo ultracycling, alle 16.35 Antonio Colombo con le sue Cinelli artistiche (le più recenti sono le trenta Nemo Gravel – edizione limitata - firmate da Alessandro Mendini) e alle 19.45 Andrea Tafi abbinato a Cancellara per ricordare e raccontare le classiche del nord, inferno compreso. Il terzo giorno, fari puntati su Geraint Thomas (nell’occasione viene lanciato anche il suo nuovo libro “Mountains according to G”) e Anna Van der Breggen, Steve Cummings e Ian Boswell. Nel programma iniziale era contemplato anche Vincenzo Nibali, chiamato per parlare della sua eterna giovinezza e infinita carriera, ma l’appuntamento è saltato.
Con questa tre giorni, soprattutto con questa serie di incontri, “Rouleur” propone “cultura ciclistica per ciclisti acculturati”. Messaggio per chi va in bici: non si vive solo pedalando, ma ascoltando, osservando, studiando tutto il mondo che va a pedali. Un comportamento quotidiano, uno stile di vita, una scelta esistenziale - umana, sociale, politica - sempre più importante, urgente, decisiva.
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