OSCAR DIESSE, I MAGNIFICI 7. BALDATO: «MAI VISTO UNO COME POGAČAR. COVI E TRENTIN...»

TUTTOBICI | 25/10/2021 | 08:12
di Carlo Malvestio

La stagione agonistica si è appena conclusa e ancora una volta chiediamo ai lettori di esprimere il proprio voto per eleggere il miglior tecnico italiano della stagione. Insieme ad alcuni grandi saggi, abbiamo selezionato una rosa di sette tecnici per la votazione che si apre oggi, ad un mese dalla cerimonia di consegna, la Notte degli Oscar in programma il 26 novembre: potete votare sulla home page del sito, trovate il sondaggio nella parte di destra dello schermo, e avete a disposizione un voto al giorno. A partire da oggi, quindi, vi proporremo in rapida successione le interviste ai sette tecnici - in ordine alfabetico Baldato, Bramati, Missaglia, Pellizotti, Piva, Villa e Zanatta - per conoscere le loro valutazioni sulla stagione e aiutarvi nella scelta. I vostri voti verranno poi sommati a quelli di una giuria di esperti per arrivare all'assegnazione dell'Oscar tuttoBICI 2021. Ad aprire la serie delle interviste è Fabio Baldato.


Il suo primo anno in ammiraglia UAE Team Emirates si è chiuso come meglio non poteva, con il trionfo di Tadej Pogacar a Il Lombardia. Fabio Baldato è tra i candidati al miglior direttore sportivo dell’anno per l’Oscar TuttoBici, al termine di una lunga stagione che lo ha visto impegnato nelle classiche del nord, al Giro d’Italia e poi le gare di fine stagione.


Fabio, cosa le rimarrà in mente di questo 2021?

«Mi sono inserito in una squadra nuova, con gente che in parte conoscevo e un roster molto importante. Direi che è stata una bella stagione; per quanto mi riguarda ho visto la squadra comportarsi bene al Nord, nonostante non fossimo la squadra più attrezzata, poi un buon Giro d’Italia con tantissimi piazzamenti, purtroppo molti secondi posti, e il successo parziale di Dombrowski a Sestola. Il momento più bello, però, è stata la vittoria de Il Lombardia con Pogacar. Ho avuto la fortuna di guidarlo solo lì ed è stato veramente esaltante».

Quando è partito ha capito subito che poteva vincere?

«Sì, io l'avevo sempre visto in TV, ma quando fa questi scatti sai che può vincere. Un corridore d'istinto, che se ha le gambe giuste non aspetta, non fa tattiche e parte. E con questo non voglio dire che sia uno che vuole strafare, perché se non ha la giornata migliore o non ci sono le condizioni sa anche stare coperto. Ha la visione di un corridore di 30 anni e questo è un suo grande pregio (tra i tanti)».

Anche caratterialmente sembra un ragazzo d’oro.

«Molto disponibile e premuroso. Sempre pronto alla battuta e, anzi, fa molta attenzione a non fare il prezioso e a far pesare il fatto che ha vinto due Tour de France».

Aveva mai lavorato con un talento del genere?

«No, così talentuoso mai. Quando lo vedo penso al mio ex direttore sportivo Giancarlo Ferretti che mi parlava di Eddy Merckx. Lui contro tutti, impotenti di fronte alla sua forza. Tadej un po' me lo ricorda».

E di Alessandro Covi cosa ci dice?

«Covi è un ottimo corridore, con grandi doti e una buona testa. Gli manca ancora il killer instinct e per questo io e i miei colleghi un po' lo punzecchiamo. Quando attacca dovrebbe essere più deciso, invece fa spesso scatti telefonati. Dall'altra parte, però, arriva agli appuntamenti sempre pronto, è sempre lì davanti e per un corridore della sua età non è una cosa scontata. Deve credere di più nei suoi mezzi e credo sia nella squadra giusta, con tanti campioni, per poter crescere».

Invece Matteo Trentin come l’ha visto dopo questa stagione stregata in termini di vittorie?

«Eppure, non è andato piano. Ha fatto terzo alla Gand-Wevelgem, poi al Giro delle Fiandre stava benissimo, aveva la gamba per un podio o una Top 5 ma ha forato ai piedi del Kruisberg e credo ci ricordiamo tutti le sue "preghiere" all'uscita del muro. Stiamo cercando di capire, lui per primo, a cosa sono dovuti tutti questi piazzamenti e l'assenza di vittorie. Spesso è arrivato a giocarsi il successo in una volata ristretta, ma non è mai riuscito ad alzare le braccia al cielo, dando l'impressione che per vincere doveva per forza arrivare da solo. È migliorato nella resistenza, ma è chiaro che ha perso esplosività. Quest'inverno lavoreremo per quello, in modo che possa tornare ad essere competitivo anche in volate a ranghi ridotti. Matteo, comunque, resta una garanzia: come capisce lui le gare ce ne sono in pochi».

Nelle prossime settimane cosa l’aspetta?

«Siamo venuti negli Emirati Arabi per incontrare gli sponsor e stare coi tifosi, visto che non succede così spesso. In UAE la squadra è simbolo dello sport e dello stare in salute e questo è motivante per tutti. Le prossime due settimane, invece, saranno un po' più tranquille. Una piccola vacanza con mia moglie è doverosa, poi ci sarà da tornare a lavorare come sempre, scegliere i gruppi di lavoro e confrontarsi con gli allenatori dei vari corridori. Non ci si ferma mai».

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COMMENTI
Nuovi arrivi
25 ottobre 2021 09:54 daminao90
Con i nuovi arrivi, hai a disposizione una squadra al top. Di certo, un piacere allenare certi corridori

Non sono d'accordo
25 ottobre 2021 11:32 mimandapicone
Si questi sono i migliori , per cosa? per le vittorie? Certo hanno i migliori team, ci sono dei DS molto bravi anzi forse di più, ma non hanno la fortuna di stare in grandi Team , ci vorrebbe una scelta più accurata, guardare solo il numero di vittorie secondo me non è valido.
Allora mettiamo il premio al pluri vittorioso , così va bene.
Comunque è solo un mio punto di vista , mi piacerebbe sapere da altre persone cosa ne pensano , grazie

Privilegio
25 ottobre 2021 15:34 Forza81
Poter gestire corrifori del genere, e' un privilegio.

Piano
25 ottobre 2021 18:58 The punisher
Di Eddy ne e' nato uno solo. Piano con i paragoni

Trentin
25 ottobre 2021 19:18 CarloBike
Su Trentin non sono d'accordo. Dopo la batosta mondiale, per me si è perso

@mimandapicone
26 ottobre 2021 00:06 fransoli
non hai così torto.. anche la votazione aperta a tutti gli utenti del sito mi pare un pò così.... io non voterò, penso che solo una minima parte degli utenti possano formulare un giudizio attendibile; secondo me questo tipo di oscar dovrebbe essere assegnato solo dagli addetti ai lavori; gli stessi ds, una selezione di corridori e i giornalisti più rappresentativi del settore

X mimandapicone
26 ottobre 2021 06:58 Albertone
L'allenatore e' cosi in ogni sport. Dipende dai punti di vista.
Comunque Baldato , che male non e', si e' inserito in una bella realta'.
Guidare Pogacar e' un sogno di tanti.

X Fransoli
Sei stato capace mettere polemica sul Ct dei disabili, per essere ancora alla guida a quasi 80 anni.
Pensa te che giudizi sei in grado di fare.

un giornale
26 ottobre 2021 08:41 kristi
di ciclismo (sich) che dedica l articolo d apertura ad una pagliacciata autoreferenziale simile , glissando bellamente su ad esempio la sparata di stuyven nei confronti di evenepoel , per me sta perdendo un po il senso della misura

spero
26 ottobre 2021 09:17 kristi
di non esser stato per ennesima volta censurato , per un cmmento esplicito riguardo scelte editoriali

@albertone
26 ottobre 2021 14:29 fransoli
Scuasate eventuali ripetizioni.
RU alberton invece sei banalmente banale... io non ho fatto polemica alcuna, la polemica mi pare sia stata montata dal CT per difendere il suo posto.. io ho solo detto un'ovvietà, cioè che a 80 anni ci si può anche godere la meritata pensione... che poi uno sia il CT dei disabili non capisco cosa c'incastri col succo del discorso.. qui si parla pur sempre di attività sportiva ad alto livello con costi elevati e il cui fino ultimo è portare a casa medaglie, non di inclusione sociale e sport terapia.
Seconda cosa replica quando sei interpellato... sennò divertiti col tuo amico titi' e company

fransoli
26 ottobre 2021 18:35 kristi
d accordo in toto col tuo ultimo commento ,....e ...vi assicuro non sono un suo troll...perche spesso abbiamo avuto opinioni discordanti

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