Il vento in faccia non lo disturba. Anzi... . Giulio Pellizzari è uno di quei corridori che appartengono a un ciclismo fatto di coraggio e di rischi. "Mi piace attaccare da lontano, che senso ha attendere l'ultimo chilometro o gli ultimi metri per provare a vincere. Bello è rischiare, avere il coraggio di provare la fuga a lunga gittata. Per questo ammiro corridori come Pogacar, Van Aert, Evenepoel, Van Der Poel e altri giovani di questa splendida generazione. Grazie a loro le corse sono più spettacolari e meno noiose".
Marchigiano di Camerino, nei pressi di Macerata, classe 2003 juniores di secondo anno all'Unione Ciclistica Foligno, Pellizzari che studia per diventare Geometra, è la rivelazione di questa stagione. Il suo tallone d'achille è la pianura, ma in salita è una forza della natura.
"Mi definisco arrampicatore che ama raggiungere le cime in bicicletta. Se amo così tanto le salite il merito è di Chris Froome e della sua impresa nella tappa del Colle del Finestre al Giro d'Italia. Si è giocato la vittoria quando all'arrivo mancano 80 chilometri. E' stato incredibile e coraggioso. Una giornata memorabile che ricorderò per sempre".
Pellizzari proviene da una bella stagione, finora la migliore da quando, a otto anni, ha scelto di salire in sella per conto del Velo Club Montecassiano. Nel team umbro diretto dall'ex professionista Massimiliano Gentili si è messo in luce nelle corse di alto livello vincendo, tra l'altro, tre competizioni (San Giovanni in Marignano, Mocaiana, Castelfiorentino) e piazzandosi al Giro del Friuli a tappe (4°), alla Corsa della Pace (decimo nella generale con la maglia azzurra della Nazionale Italiana), al Trofeo Buffoni (5°) e al campionato italiano in linea, quarto. Grandi prestazioni per il giovane marchigiano che ha raggiunto la maturazione necessaria per esprimere il suo potenziale e migliorare la sua tenuta in pianura.
"Ho avuto grandi motivazioni, e le ho usate bene. Avevo bisogno di migliorarmi in pianura e ci sono riuscito allenandomi meglio con continuità e concentrazione seguendo anche i consigli del mio mentore Gentili. Preferisco allenarmi da solo e quanto capita faccio dietro moto con mio padre che fa il poliziotto. Sono ancora molto giovane, dalla mia parte ho il tempo per imparare e crescere. Quest'anno ho avuto delle belle risposte, ho tenuto testa ai migliori corridori della categoria e ho servito la Nazionale Italiana in tre occasioni (Europei Trento, San Martino di Lupari, Nations Cup in Repubblica Ceca). Qualità più che la quantità era il mio obiettivo".
Pellizzari cavalca l'onda dell'entusiasmo specialmente dopo un 2021 che l'ha visto grande protagonista in campo internazionale. Ha regalato emozioni alla sua famiglia, alla società Foligno di patron Moreno Petrini e degli allenatori Sandro Settimi e Massimiliano Gentili, che dal profondo del cuore ringrazia con tanto affetto per il supportato ricevuto in tutti questi anni. E adesso?
"Tra poco sarò maggiorenne (compirà 18 anni il 21 novembre, ndr) poi dirò il nome della mia nuova squadra per il 2022. Posso soltanto dirvi che si tratta di una formazione di valore e spessore, una Continental italiana con la quale cercherò di dare il massimo, imparare e contribuire all'economia agonistica del gruppo".
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