Miguel Angel LOPEZ. 10 e lode. Deve solo convincersi che ha una gamba super e quando scatta fa male, nel senso che lo fa bene. Vince alla grande una tappa importante, di quelle che restano e danno la cifra del corridore. Lui ha una cifra da numero uno, ma ci deve credere sempre, non quando gli capita.
Primoz ROGLIC. 10 e lode. C’è poco da dire: è di un’altra dimensione. Mai in affanno, anzi, in affanno manda regolarmente gli altri che si affannano a stargli a ruota.
Eric MAS. 8. Va forte, molto forte, e paga solo la rasoiata finale di Roglic a pochi chilometri dal traguardo. Fa il gioco di squadra come deve essere fatto e resta appiccicato alla ruota dello sloveno fino alla fine: perde solo la volata finale.
Egan BERNAL. 7. Per un vincente è dura non vincere. È dura rimediare schiaffoni. Ma il colombiano lotta, con quello che ha (non è poco), pagando qualcosina nel finale.
Jack HAIG. 6,5. Lotta come un leone, per difendere il quarto posto e sperare in qualcosa di più. La sua squadra, però, con uno strepitoso e inesauribile Damiano Caruso è da urlo: un bell’8 non glielo toglie nessuno.
David DE LA CRUZ. 6,5. Lo spagnolo della Uae Emirates fa la sua parte, come sempre e più di sempre. Anche oggi è lì: a pochi secondi dalla top ten della generale.
Gino MADER. 8. Vedi la pagella di Haig e il voto dato alla squadra. Gino e Damiano uomini squadra.
Sepp KUSS. 8. Doppia P e doppia SS, per uno corridore che è sempre pronto a farsi in quattro.
Louis MENTJES. 7. Oggi il sudafricano della Intermarché fa davvero corsa di testa, in una tappa nella quale occorreva avere tutto: non solo le gambe.
Adam YATES. 6. Fa il suo, restando lì, con il suo capitano, ma è evidente che in questa terza settimana sta pagando dazio. È in riserva.
Michael STORER. 8. Dopo aver vinto due tappe (7a e 10a tappe), oggi il 25enne australiano del Team DSM conferma di essere la vera rivelazione di questa Vuelta. Corridore di assoluto talento.
Fabio ARU. 6. Corre con tenacia e impegno la sua ultima corsa, cercando di non perdere mai il suo fine ultimo: provarci.
Rafal MAIKA. 7. Dei corridori in fuga, era quello più vicino e messo meglio in classifica: 54’15” dalla maglia rossa, un’eternità. Ma dopo la bella vittoria di tappa, il polacco della UAE Emirates pensa ad un magico bis, che darebbe un senso pensantissimo alla sua Vuelta più che positiva a prescindere.
Yukiya ARASHIRO. 6,5. Il giapponese della Bahrain Victorious per un lungo tratto di tappa è il solo ad avere sulle spalle il peso di tirare il gruppo, per fare in modo che il gruppo non aumenti troppo il proprio vantaggio.
James PICCOLI. 7. Il 29enne corridore canadese in forza alla Israel Startup Nation ha il grande merito di dare il là alla fuga di giornata. È lui l’iniziatore di tutto. Bravo! Gli vanno dietro Bouwman(Jumbo-Visma), Cherel e Dewulf(AG2R-Citroën), De Tier e Planckaert(Alpecin Fenix), Izagirre (Astana-Premier Tech), Gamper (Bora-Hansgrohe), Canal, Okamika e Sanchez (Burgos-BH), Bagües (Caja Rural-Seguros RGA), Herrada (Cofidis), Keukeleire (EF Nippo), Martin e Mate (Euskaltel-Euskadi), Le Gac (Groupama-FDJ), Taaramäe (Intermarché-Wanty-Gobert Matériaux), Puccio (IneosGrenadiers), Cras e Vanhoucke (Lotto Soudal), Erviti (Movistar Team), Howson e Schultz (Team BikeExchange), Arensman e Storer(Team DSM), Aru e Lindeman (Team Qhubeka NextHash), Brambilla e Nibali(Trek-Segafredo) e Majka (UAE Team Emirates).