Non ci credo. Oggi partirò per Tokyo2020. I miei primi Giochi Olimpici sono diventati una sfida epica, come sanno tutti gli accreditati che da mesi, per non dire anni, sono alle prese con i protocolli covid che hanno permesso al Giappone di salvare la sfida a cinque cerchi nonostante la pandemia in corso e le tante pressioni che avrebbero voluto l'annullamento dell'evento sportivo più importante al mondo.
Non ci credo perchè la mia è stata una corsa ad ostacoli troppo lunga e accidentata da raccontarvi senza annoiarvi, perchè avevo il terrore di risultare positiva a uno dei tamponi a cui mi sono sottoposta nelle ultime ore e di dover restare a casa, come purtroppo è successo tra gli altri al corridore della Namibia Dan Craven, invece, almeno alla linea di partenza, ci sono. Questo pomeriggio dall'Aeroporto di Milano Malpensa potrò volare verso il sogno che avevo fin da bambina, uno dei traguardi più alti della mia carriera. Sarò ai Giochi di Tokyo2020 e pazienza se sono diventati... Tokyo2021.
Per tuttobiciweb.it vi racconterò tutte le gare di ciclismo: strada, mtb, bmx e pista. Il mio tempismo non è stato perfetto, ho scelto forse le peggiori Olimpiadi della storia per esordire. Non potrò muovermi liberamente, avere contatti con nessuno, incrocerò gli atleti solo nella mix zone a fine corsa (ovviamente ad almeno due metri di distanza), potrò respirare senza mascherina solo quando mangerò e dormirò (da sola, ça va sans dire). Parto con un milione di punti di domanda e un po' di paura. Già ieri un collega italiano è risultato positivo ed ora è in isolamento. Nella vita i drammi sono altri, ma che beffa.
La missione è restare negativa ma pensare positivo. La bolla olimpica non potrebbe essere più sicura di così ma abbiamo capito che con questo virus non si può abbassare la guardia e le brutte sorprese sono sempre dietro l'angolo. Dalla fiamma olimpica al focolaio è un attimo, ahinoi. Spero davvero che l'Olimpiade più faticosa e contestata della storia si trasformi in una ripartenza simbolica, per tutti. Ne abbiamo bisogno. Per me, comunque andrà, sarà la prima e sarà indimenticabile. Mentre chiudo la valigia, sento le farfalle nello stomaco.
PS. Grazie di cuore al direttore di tuttoBICI Pier Augusto Stagi che dopo Rio2016 alla mia richiesta di volermi accreditare ai successivi Giochi mi ha fatto questo regalo.
Al Comitato Olimpico Nazionale Italiano (CONI) per aver dato questa opportunità alla nostra testata e per l'aiuto pratico che ci ha fornito finora e ci darà in loco.
All'Unione Stampa Sportiva Italiana (USSI) che si è battuta per pemettere agli inviati che lo desideravano come la sottoscritta di completare il ciclo vaccinale in tempo e partire più sereni.
Al Centro Regionale Antidoping del Piemonte che, dal direttore sanitario Paolo Garofano alle segretarie, mi ha permesso di sottopormi ai tamponi pre partenza rispettando gli orari e le rigide richieste del ministro della salute giapponese, che dovrebbero (uso il condizionale per scaramanzia ma siamo stati scrupolosissimi, ndr) permettermi di evitare la quarantena di 14 giorni e quindi di lavorare fin dal giorno seguente al mio arrivo.
Grazie ai miei cari che ogni volta che dal Giappone arrivavano brutte notizie e nuovi ostacoli da superare hanno sopportato i miei malumori e mi hanno incoraggiato a non mollare.