Tadej POGACAR. 10 e lode. Bene, bravo bis. Taddeo si ripete, con eguale semplicità, facilità e forza. Di una superiorità evidente, mostruosa e schiacciante: “écraser”, per dirla con i francesi. Un talento di sublime bellezza, per chi ama il ciclismo e adora azioni da fuoriclasse: alla Schumacher, per intenderci, o alla Hamilton. Alla Valentino Rossi o all’Alberto Tomba, per arrivare a Federica Pellegrini, Roger Federer, Nadal o Djokovic per citare solo qualche gigante dello Sport tutto. Perché Taddeo a dispetto della giovane età è già nell’olimpo dello sport, non solo del ciclismo. È già qualcosa di mostruosamente pregiato e bello. Poi chi lo accusa di essere ingordo e poco ruffiano, ricordo i campioni citati prima. Ricordo Merckx e Hinault e la chiudiamo qui. Dimenticavo, nella crono va piano, molto piano, arriva “solo” 8°, ad oltre 50 di media. Nel frattempo firma autografi.
Wout VAN AERT. 10 e lode. Fa il numero oggi, lo farà anche a Tokyo, dove avrà la possibilità di fare doppietta: sia nella prova in linea che in quella a crono. Fa registrare il tempo di 35'53''. Alla media di 51.500 km/h. Un atleta pazzesco, che deve solo capire cosa fare da grande. Ma intanto pedala: alla grande.
Jonas VINGEGAARD. 10. In attesa che si preoccupino anche i suoi avversari, ad incominciare da Taddeo Pogacar, il primo a preoccuparsi sarà chiaramente Primoz Roglic. Era il punto di riferimento della sua Jumbo Visma, ora non più. Gli unici non preoccupati? La Jumbo Visma. Oggi fa anche una crono pazzesca, alla media di 50.700 km/h. Però.
Kasper ASGREEN. 7. Il 26enne danese della Deceunick Quick-Step, il Signore delle Fiandre, fila via veloce bello come pochi. Posizione in sella da manuale. Composto ed efficace, fa segnare il tempo migliore, a 51 km/h di media. Per la cronaca, il danese ha usato il 58x25-11! Poi un marziano gli passa di fianco, e lo vede appena.
Richard CARAPAZ. 5,5. In salita va bene, ma non fa la differenza. A crono non è chiaramente competitivo. Anche oggi perde parecchio tempo. Forse anche troppo.
Stefan KÜNG. 5,5. Non è cosa per il campione d’Europa. Anche oggi deve subire una brutta battuta d’arresto, proprio come a Laval dove fu costretto ad arrendersi a Pogacar per 19”. Oggi parte bene il 27enne corridore elvetico che al primo intermedio ha 10'' di vantaggio su Kasper Asgreen, poi cala, inesorabilmente.
Stefan BISSIGGER. 7. Il 22enne campione svizzero della EF Education Nippo si conferma un trenino ad alta velocità, che non fila via su monorotaia, ma su due ruotine che diventano lama. Sul traguardo arriva con il miglior tempo: 36'37''. Poi però i tempi saranno aggiornati, ma lui è in ogni caso puntuale.
Mattia CATTANEO. 7. È un bell’andare, anche quello del bergamasco. Chiude la sua fatica con il tempo di 36'43'' alla media di 50.300, poco sotto Van Aert. Un sesto posto di valore, e qualche rammarico di troppo per una top ten che era nelle sue corde.
Pello BILBAO. 5. Lui che a crono non è proprio fermo arriva alla fine di questo Tour con la lingua a penzoloni: Giro e Tour si fanno sentire. Eccome se si sentono.
Alexey LUTSENKO. 5,5. Le prove contro il tempo sono anche suo territorio, ma il kazako ci arriva fiaccato da tre settimane di fatica.
Franck BONNAMOUR. 7. Fa il suo piccolo grande Tour e oggi è ufficialmente è insignito di numero rosso di più combattivo della Grande Boucle. Dice: questa è la svolta della mia carriera. Lo credo anch’io.
Sepp KUSS. 5. L’americano è tosto e ci sa fare, ma nelle prove contro il tempo pedala come una papera. Gambe aperte: non si può vedere.