Anche la seconda settimana è filata via a tutta velocità, in un Tour di rara combattività, anche se solo all’apparenza tutto sembra definito e cristallizzato. 2591.1 km sono stati percorsi, i più bravi sono in sella da oltre 62 ore (Tadej Pogacar da 62 ore 7 minuti e 18 secondi), e si spera che il bello – fin qui bellissimo – debba ancora venire. Debba ancora accadere. Speriamo che i nostri eroi abbiano la voglia e la forza di osare, di non pensare a portare a Parigi un piazzamento che vale una carriera. Speriamo che qualcuno consideri ancora il bimbo sloveno attaccabile, altrimenti ci attacchiamo.
DECEUNINCK-QUICK STEP. 9. Cinque vittorie di tappa con Alaphilippe e Mark Cavendish (quattro), oltre ad una infinità di piazzamenti (16 in 15 tappe, non male). Maglia verde con Cannonball e un Cattaneo 11° nella generale che sogna di finire nella Top Ten. Insomma, non male.
TEAM BIKEEXCHANGE. 5,5. L’hanno detto subito, molto prima del via di questa Grande Boucle: andremo in Francia per andare a caccia di tappe. Al momento hanno sparato poco e quelle volte che ci hanno provato hanno fatto cilecca (solo 8 volte nei dieci). Chi è mancato davvero è Michael Matthews, che è comunque in lotta per la maglia verde (2°, alle spalle di Cavendish: 270 contro 207).
JUMBO VISMA. 8,5. Per quanto mi riguarda è la squadra rivelazione, perché non è facile restare in piedi senza il piedistallo dato da Primoz Roglic. Tagliato fuori dalle cadute lo sloveno, costretto poi ad arrendersi ai dolori, il team olandese si è sempre messo in mostra, andando a vincere due tappe (una con Van Aert e l’altra con Kuss) e raccogliendo ben 14 piazzamenti nei dieci. Sono terzi nella generale con Vingegaard e lo stesso Van Aert è comunque 16° e può solo risalire, ma il fuoriclasse belga è in lotta anche per la maglia a pois, dalla quale è staccato da soli 10 punti.
TEAM BAHRAIN VICTORIUS. 7,5. Nella classifica a squadre è al comando, anche se il suo uomo classifica Pello Bilbao è solo 10°. Però non si può dire che non stia andando forte: al Tour sta dimostrando di essere un team di livello assoluto.
BORA HANSGROHE. 6,5. Politt ha sistemato molte cose con il suo successo di tappa, per il resto Kelderman c’è, è sempre 6° nella generale ed è uno di quei corridori che potrebbero provare a far saltare il banco, sempre che ne abbia voglia, sempre che abbia gambe.
UAE EMIRATES. 8. La squadra è forse da 7, lui - Taddeo – è da dieci, perché non perde un colpo, non dà mai l’impressione di essere in balia degli eventi, non facendosi mai prendere dall’ansia: anzi, è tipo rassicurante. Majka, Formolo e compagnia pedalante fanno il loro prezioso lavoro senza strafare, tanto poi ci pensa lui. Adesso inizia la parte più difficile? Certo che sì, ma anche per gli altri.
GROUPAMA-FDJ. 5. Gaudu ha dovuto fare i conti con qualche scivolone di troppo e un mal di stomaco che l’ha condizionato oltremodo, ma è chiaramente al momento un bilancio deficitario quello per il team diretto da Thierry Bricaud e Frederic Guesdon.
EF EDUCATION NIPPO. 7. Zitti zitti, sono lì. Secondi nella generale con Rigoberto Uran, secondi nella classifica a squadre con qualche buon piazzamento raccolto qua e là: insomma, Tour di assoluto livello.
TOTALENERGIES. 4. Tre noni posti, il 19° posto nella classifica a squadre. Per il resto, Latour a quasi due ore e il miglior uomo in classifica, Cristian Rodriguez, idem come sopra. Prenderanno Peter Sagan? Meno male…
ASTANA PREMIER-TECH. 6. È un momento chiaramente delicato quello per il team kazako. Stanno cambiando tante cose e molte ancora cambieranno. Per il momento è una squadra con alcune individualità che faticano ad essere squadra. Lutsenko è 7° nella generale, Fuglsang è come se avesse un limitatore di velocità (il secondo vaccino può aver influito, ah saperlo…): e dire che al Giro di Svizzera volava.
INEOS GRENADIERS. 6. È chiaramente la squadra che al momento ha raccolto meno, per quello che è, per quello che vale, per quello che rappresenta. Solo quattro piazzamenti nei dieci: il 5° posto nella classifica a squadre, il 4° con Carapaz nella generale e una serie infinita di problemi. Però ha tutto per provare a far saltare il banco: ha tutto per farlo e, soprattutto, è uno dei team che, a questo punto, ha meno da perdere.
ALPECIN FENIX. 6,5. È chiaro che la seconda settimana non poteva essere come la prima, soprattutto senza Van der Poel e Tim Merlier, ma Philipsen fa sempre fare buona figura ad un team più che competitivo e ben organizzato.
TREK SEGAFREDO. 6,5. Ci ha provato un sacco di volte, in tutti i modi e in ogni luogo, c’è riuscita con il dieselone Bauke Mollema, che sistema il proprio Tour e quello di una squadra che qui forse era venuta anche per fare un po’ di classifica – con l’olandese -, ma in ogni caso non sta sfigurando.
TEAM ARKEA-SAMSIC. 6. Qualche piazzamento, anche se è andata alla disperata ricerca di una vittoria di tappa. E’ in corsa per la maglia a pois con Nairo Quintana (a dieci punti). Si è portata a casa con il colombiano il Souvenir Henry Desgrange per la vetta più alta del Tour, non è tantissimo, ma al momento è già qualcosa. Soprattutto per un piccolo team che lotta tra corrazzate.
TEAM DSM. 4. Tre piazzamenti tre con Cees Bol, il penultimo posto nella classifica a squadre: punto.
TEAM QHUBEKA NEXTHASH. 4,5. La classifica o qualcosa del genere con Sergio Henao, poi solo due piazzamenti nei dieci. Un po’ poco.
COFIDIS. 6,5. Con il filosofo Guillaume Martin i francesi sono noni nella generale, anche se forse una vittoria di tappa o la maglia a pois sarebbe stato più nelle loro corde. Diciamo che non hanno ancora capito bene cosa fare, ma stanno facendo in ogni caso qualcosa di buono.
INTERMARCHÈ-WANTY. 5,5. Qualche piazzamento con Van Poppel, poca cosa per una squadra che al Giro ci aveva fatto vere cose molto belle.Meintjes non mente: quello è.
ISRAEL START-UP NATION. 6. Sfortunatissima con Froome e non solo con lui. Fuori dai giochi subito anche con Dan Martin. Sette piazzamenti nei dieci con Greipel (4) e Woods e Martin. Con il canadese è in piena corsa per la maglia a pois: insomma, corsa in salita, in attesa di una bella discesa.
B&B HOTELS. 6. È una piccola squadra della grande Bretagna, che sta facendo piuttosto bene. In luce con Franck Bonnamour, che può ancora rilasciare qualche raggio di luce.
LOTTO SOUDAL. 5,5. È tra le formazioni più falcidiate in assoluto, ma è anche tra quelle che hanno ottenuto davvero pochino. Non è un caso che sia ultima nella classifica a squadre;non è un caso che abbia raccolto solo tre piazzamenti nei dieci. Non è nemmeno un caso che Thomas De Gendt non abbia ancora carburato: non è da lui.
AG2R CITROEN. 6. Corsa senza lode e senza infamia con Aurilien Paret-Peintre: il 25enne di Annemasse è forse il nome nuovo di questo Tour.
MOVISTAR. 5. Erano venuti in Francia con ben altre ambizioni, come altri, ad incominciare da Miguel Angel Lopez che sarà anche sfortunato, ma è più il tempo che trascorre per terra che in bici. Il tempo non lo sente l’Embatido Alejandro Valverde, con il quale a Tokyo dovranno fare i conti in tanti.