Senza ombra di dubbio, la tappa con la doppia scalata al Mont Ventoux verrà ricordata come una giornata da record. Il successo mediatico certamente non è in discussione e il Tour come ascolti ha battuto in Francia anche gli Europei di Calcio, ma un altro record è quello dei corridori che sono usciti di scena in una giornata epica del Tour de France.
Sono stati sette i ritiri, più un arrivo fuori tempo, nell'undicesima tappa del Tour, che ha portato così a 27 il numero dei corridori che hanno abbandonato la corsa, diventati poi 28 con Peter Sagan che non ha preso il via ieri mattina nella tappa numero 12.
Il britannico Luke Rowe ha tagliato il traguardo oltre il tempo previsto dal regolamento. Il danese Soren Kragh Andersen, invece, si è salvato per 3 secondi e ieri ha preso regolarmente il via.
Tony Martin della Jumbo-Visma è stata la vittima più illustre: per lui una brutta caduta, la sua coscia era vistosamente sanguinante e il suo viso dolorante quando ha lasciato. Dopo il ritiro di Robert Gesink, Primoz Roglic e ora Martin, la Jumbo-Visma ha solo cinque uomini in corsa.
Fuori anche Tiesj Benoot: il belga, allo stremo delle forze, ha preferito abbandonare la gara dopo i primi chilometri. La salita è stata fatale anche per Tosh Van der Sande, il corridore Lotto-Soudal non ha ritenuto opportuno continuare a soffrire in questo Tour e lo stesso vale per Victor Campenaerts: il detentore del record dell'ora ha trascorso molto tempo da solo davanti alla vettura scopa prima di gettare la spugna alla fine del primo passaggio attraverso Malaucène.
Anche Miles Scotson non è più in corsa per la Groupama FDJ, che continua il suo Tour con appena 4 uomini. Giornata nera anche per l’Arkea-Samsic di Quintana, che sulle strade del Gigante di Provenza, ha lasciato due compagni di squadra, McLay e Russo. E la strada verso Parigi è ancora lunga...
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