Julian Alaphilippe ha perso la maglia gialla cedendola ad un esplosivo Mathieu Van der Poel, ma si consola almeno parzialmente con quella verde. Nonostante la perdita della maglia gialla, al termine della seconda tappa da Perros-Guirec a Mûr-de-Bretagne, il leader del team Deceuninck-Quick Step Julian Alaphilippe non ha rimpianti.
«È sempre bello avere una maglia importante e che ti distingue al Tour. Credo di aver indossato tutte le maglie da quando ho iniziato a correre alla Grande Boucle».
Alaphilippe ieri aveva conquistato la tappa e la maglia di leader, dedicando il successo al figlio Nino, appena nato. Il campione iridato sperava di conservare la maglia gialla per alcuni giorni, ma così non è stato e oggi ha dovuto cederla a Van der Poel. «Non ho intenzione di trovare scuse, ma è stata una giornata più dura rispetto alla prima tappa. Ho provato a seguire Mathieu sulla prima salita ma sentivo che le gambe non erano eccezionali. Quindi, ho cercato di risparmiare il più possibile per il finale. Non sono andato bene e ho fatto il massimo, ma Mathieu era semplicemente più forte. Per questo non sono deluso, non ho rimpianti perché ho dato tutto».
Van der Poel e Alaphilippe si conoscono bene e sono rivali da diversi anni. Il loro modo di correre per alcuni aspetti è simile, e per questo spesso si trovano a scontrarsi nelle stesse gare.
«Io e Mathieu siamo due corridori che ci sfidiamo tutto l'anno, corriamo allo stesso modo. Ha puntato alla vittoria nel modo giusto, quindi la merita, complimenti a lui. La maglia gialla è eccezionale, è grande e magica, ma richiede tante responsabilità. Volevo ringraziare i miei compagni di squadra che oggi hanno lavorato molto. Non dobbiamo dimenticare che questa è solo la seconda tappa del Tour de France, sono ancora tante le opportunità che ci si presenteranno da qui a Parigi».
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