I VOTI DI STAGI. BERNAL E INEOS DA CAPOGIRO, BAHRAIN DA APPLAUSI, COME QHUBEKA ED EOLO

I VOTI DEL DIRETTORE | 30/05/2021 | 18:57
di Pier Augusto Stagi

Giro d’ITALIA. 10. Bello, bellissimo, pure troppo. Il percorso però meritava un cast anche più ambizioso, anche se gli interpreti “ingaggiati” hanno onorato dalla prima all’ultima tappa una corsa forse fin troppo dura. I velocisti? Resto del mio parere: a parte Caleb Ewan che dopo il suo uno-due ha alzato i tacchi per tornarsene a casa all’inizio dell’ottava tappa, gli altri avevano tutte le ragioni di questo mondo per fare i bagagli. Dopo Verona il Giro è stato un festival verticale che puntava il cielo. Ci vorrebbe un gran finale per velocisti all’ombra del Duomo, un carosello nobile e prestigioso per gli uomini-jet, come già avviene da anni a Parigi e Madrid: Milano non è da meno.


INEOS. 10. Squadra super e lo dimostrano i numeri, la condotta di gara e il risultato finale: primo Egan Bernal (voto 9); quinto Daniel Martinez (8). Più quattro vittorie di tappa, con Egan Bernal (due) e Filippo Ganna (due crono, due vittorie, poi tutto il resto: voto 9). In totale diciassette (17) piazzamenti nei dieci e sedici giorni (16) in maglia rosa: tre con Ganna e 13 con il colombiano. Basta?


JUMBO Visma. 6. Avrebbero dovuto fare classifica con George Bennett (voto 4), si portano casa un 9° posto con il norvegese Tobias Foss (6,5). Raccolgono 15 piazzamenti nei dieci e l’uomo in più della squadra olandese è il nostro Edoardo Affini (voto 7,5) che raccoglie due secondi posti e un terzo posto. Vittorie? Zero.

DECEUNINCK Quick Step. 6. Vengono al Giro con due punte: Remco Evenepoel (S.V) che rientra dopo 9 mesi di inattività per le note vicende e Joao Almeida (6,5) che è in uscita. Il belga paga la lunga inattività e anche la sua poca confidenza con le discese. Il portoghese parte molto male, ma poi fa vedere a tutti che ha stoffa da vendere. Anche un team vincente come quello di Patrick Lefevere chiude il Giro con “zero tituli”, con sedici piazzamenti nei dieci.

Team QHUBEKA Assos. 9. Perdono anche loro un uomo che avrebbe potuto fare classifica, come Domenico Pozzovivo, ma i sudafricani non si perdono d’animo e ottengono dieci piazzamenti nei dieci, tre però sono vittorie: Mauro Schmid (11° tappa); Giacomo Nizzolo (13° tappa) e Victor Campenaerts (15° tappa). Non male.

ISRAEL Start-Up Nation. 8. Due giorni in rosa con lo sfortunatissimo Alessandro De Marchi (7,5), una vittoria di tappa con Dan Martin (17° tappa) e altri dodici piazzamenti nei primi dieci. Squadra tosta, tostissima, con un Davide Cimolai (7) di una regolarità pazzesca: da applausi.

Alpecin FENIX. 6,5. Vincono quasi subito (2° tappa) con Tim Merlier, poi portano a casa altri sei piazzamenti nei dieci. Vince la classifica della combattività e dei Traguardi volanti con Dries De Bondt (se le vince l’Androni sono classifiche di nessun valore, eppure valgono, eccome che valgono…). Per una squadra così, è il minimo sindacale.

COFIDIS. 6,5. Tutti noi aspettavamo un acuto di Elia Viviani (voto 5), che però ci arriva vicino (due 3°, un 4°, due 9°), ma la vittoria arriva con Victor Lafay. Bravo bravissimo anche Simone Consonni (7), che rimedia un 2° e un 4° posto. In totale, per i transalpini: dieci piazzamenti nei dieci.

TREK Segafredo. 6. Nessuna vittoria e tanta sfortuna. In totale undici piazzamenti nei dieci. Tolto Nibali (voto 8, per aver onorato il Giro e sé stesso) che è stato accompagnato da malasorte e lo stesso Giulio Ciccone (un 2°, un 4° e un 5°) che era al momento del ritiro 6° nella generale, così come Gianluca Brambilla (un 4°), gli italo-americani mostrano un buon Moschetti (un 4° e due 6°) e anche un buonissimo Jacopo Mosca (due 10°). Non brillantissimo Bauke Mollema (un 5° e un 7°).

UAE Emirates. 6. È tra le formazioni con più piazzamenti nei primi dieci: ben 15. Vince una tappa (la 4°) con Dombrowski, poi raccoglie piazzamenti con Gaviria (un 2°, due 5°, un 6°, un 7°, un 9°), con Molano (un 9° e due 10°), Alessandro Covi (un 2°, un 3°), Davide Formolo (un 9°) e Diego Ulissi (un 4° e un 5°). Cosa manca? La classifica. Formolo (voto 5) va come Ulissi (voto 6,5): ho detto tutto.

BARDIANI Csf Faizané. 8. Non vincono, come Jumbo e Deceunick, Trek e Ag2r, Groupama e Movistar, Astana, DSM e Androni. Ma raccolgono la bellezza di sette (7) piazzamenti nei primi dieci, con un bravissimo Fiorelli (un 3°, un 6°, un 9°); Carboni (un 5°); Battaglin (un 6°), Giovanni Visconti (un 5°) e Zana (un 7°). A questo vanno aggiunti tanti chilometri in fuga, a battagliare con Marengo, Gabburo e Zoccarato. Corsa di cuore e testa. E per farlo, ci vogliono gambe.

AG2R Citröen. 6,5. Mi attendevo qualcosa da Champoussin, non pervenuto. I transalpini sono salvati dal nostro Andrea Vendrame (voto 7), che centra anche un successo di tappa (12°). Lottano per la maglia azzurra di miglior scalatore e se la portano a casa con Geoffrey Bouchard (voto 7).

LOTTO SOUDAL. 6. Due vittorie di tappa con Caleb Ewan e sei ritiri. Finiscono il Giro con i soli Oldani (6,5) e Vanhoucke (6,5). Piazzamenti nei dieci? Nove.

INTERMARCHÈ Wanty Gobert. 7. I ragazzi di Valerio Piva mi hanno sorpreso e impressionato. Arrivano a Milano con la squadra al completo e una bellissima vittoria di tappa con Taco Van der Hoorn. Otto piazzamenti nei dieci e un bravissimo Andrea Pasqualon (un 5° e due 7°).

BORA Hansgrohe. 6. Emmanuel Buchmann avrebbe dovuto fare classifica, ma è costretto ad abbandonare la corsa, anche se al momento dell’addio non era proprio nel vivo. Vincono una tappa con Peter Sagan (6,5), che si porta a casa per la prima volta la maglia ciclamino della classifica a punti, precedendo il nostro Davide Cimolai (7) e Fernando Gaviria (5,5). Solo quattro i piazzamenti nei dieci. Per un team così, davvero il minimo sindacale. Nota lieta? Giovanni Aleotti (voto 7), il ragazzo ha tante cose belle.

EF Education Nippo. 6. Perde pedine importanti e poi fa quello che può con Hugh Carthy (5,5). Alberto Bettiol (7) vince una tappa pazzesca e da un senso a tutto il Giro. Alberto oltre alla vittoria raccoglie un 7° e un 8° posto. Piazzamenti nei dieci? Sei.

BAHRAIN Victorious. 9. Undici piazzamenti nella top ten e più di un motivo per fare le valige e tornare a casa dopo il ritiro di Mikel Landa. Invece la squadra diretta da Franco Pellizotti e Alberto Volpi si supera, nonostante tre ritiri pesanti (Landa, Mader e Mohoric). Damiano Caruso (10) con Pello Bilbao (8) e compagni fanno il resto. Una vittoria di tappa bellissima con il siciliano e un posto d’onore per un uomo d’onore.

GROUPAMA Fdj. 5,5. Tre giorni in rosa con Attila Valter (6,5), poi un paio di piazzamenti nei dieci in tutto il Giro. Poco. Davvero poco.

MOVISTAR. 5,5. Perdono anche loro il punto di riferimento, il capitano, l’uomo di classifica Marc Soler. A quel punto cercano di fare quello che possono, ma raccolgono solo nove piazzamenti nei dieci.

BikeEXCHANGE. 6,5. Corrono copertissimi, con il “fantasmino” che prova ad uscire ad intermittenza nel finale. Ottiene un terzo posto finale con Simon Yates e con il britannico anche una vittoria di tappa. Non male, anche se le aspettative erano molto più ambiziose.

EOLO Kometa. 9. Tenete conto che era al suo primo Giro d’Italia, con il budget più leggero di tutte le squadre partecipanti alla “corsa rosa”, eppure fanno qualcosa di eccezionale. Con Lorenzo Fortunato vince sullo Zoncolan. Con Fortunato arriva 16° nella generale del Giro. In totale sei piazzamenti nei dieci con Fortunato (un 1° e un 9°), Belletti (un 9°), Francesco Gavazzi (un 2° e un 8°) e Vincenzo Albanese (un 8°). Tanta roba.

ASTANA Premier tech. 5,5. A Milano arrivano al completo. A Milano arrivano con Vlasov 4° nella generale e il russo raccoglie qualche piazzamento (un 3°, un 5° due 7° e un 10°). Insomma, era venuto qui con la voglia di podio, ma resta sempre un po’ troppo lontano. Bravo Battistella (un 6°), che lavora sodo e fa vedere che la stoffa c’è. E bravo anche Sobrero (7), il “cognato” di Ganna, che chiude la crono al 4° posto, e deve prendere a pugni l’ammiraglia della Groupama che per poco non lo sbatte per terra (10 per la lucidità).

DSM. 5,5. Raccolgono tanti piazzamenti nei dieci (11) e sfiorano anche in un paio di circostanze la vittoria di tappa: con Chris Hamilton (2°), Arndt (3°), Romain Bardet (2°), Nicolas Roche (3°), ma da un uomo di esperienza come il transalpino mi aspettavo molto di più.

ANDRONI Giocattoli. 6,5. Un Giro in fuga, con il vento in faccia e la classifica delle fughe vinta con Simon Pellaud. Un Giro di fatica con un paio di piazzamenti nei dieci: Simone Ravanelli (10°) e Tesfatsion (8°). Tanto? Poco? Il giusto per una squadra che fa sempre il suo con grande impegno e serietà.

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COMMENTI
Bahrain Victorius
30 maggio 2021 20:05 mdesanto
Per il Bahrain ricordo anche la grande vittoria di Gino Mader in solitaria.

Androni 6,5?
30 maggio 2021 20:09 cicloscemo
Con due piazzamenti nei dieci in un Giro in cui sono arrivate 12 fughe. Era difficile fare peggio ed essere più inconsistenti. Per non parlare dei super scalatori Cepeda e Sepulveda, letteralmente mai visti. Avete sfrangiato le palle per due mesi per questa roba qua? Ah, belli i banner pubblicitari Androni sul percorso, a pensar male spesso ci si azzecca

Direttore si è sbagliato
30 maggio 2021 20:19 Randagio
Sagan non è al secondo anno consecutivo in testa alla classifica per la maglia ciclamino,infatti l'anno scorso la maglia è andata ad Arnaud Démare

Androni
30 maggio 2021 20:40 cocco88
Alla fine erano stati esclusi dagli inviti ... grande scalpore .. scandalo .. a fine giro è la squadra con meno piazzamenti .. tanto rumore per niente ...

i macro errori di stagi
30 maggio 2021 20:59 alerossi
1 A Madrid quest’anno non c’è la passerella, ma crono a Santiago de Compostela. 2 Martinez è arrivato 5°, non 6°. 3 L’anno scorso la maglia ciclamino la vinse Demare, non Sagan. 4 Fortunato è finito 16° in generale, non 14°. se si vuole fare un articolo pieno di numeri, almeno i macro errori vanno evitati. non ho controllato se tutti i numeri di top10 sono giusti

Voti
30 maggio 2021 22:11 italia
Per me i vincitori di tappa meritano 8 vegana 9;AttilaWalter 8 per la maglia rosa. Fortunato 9 per la vittoria sullo Zoncolan e Campenaert 9 perché si e' reinventato come corridore.Per gli organizzatori del Giro 10.Saluti

Fenomeno
30 maggio 2021 22:12 Maurone
Tenetervi il fenomeno, quello che con una supersquadra è riuscito a dare ben 1.29 a un corridore che alla fine era praticamente rimasto con 1 compagno di squadra degente! E andate in Francia se volete vedere le squadre francesi......

Correzione
30 maggio 2021 22:19 italia
Scusare il refuso: Ganna 9.

Purtroppo Androni insufficiente
30 maggio 2021 22:20 Roxy77
In molti criticavano la scelta degli uomini di Scinto a scapito dell Androni... però alla fine hanno fatto poco

Bernal "petit vainqueur"
30 maggio 2021 23:12 pickett
Così lo definirebbero i francesi.Non ha fatto niente di speciale,anche nelle giornate migliori ha guadagnato,con i suoi scattini,solo una manciata di secondi,ha avuto una crisetta in Trenino,e ha chiuso il Giro con una crono modestissima.Ci fosse stata un'altra cronometro a metà Giro,dubito che avrebbe portato in Colombia la maglia rosa.Comunque ha conservato un risicato minuto e mezzo di vantaggio sul corridore che lo scorso anno ha concluso il Tour al decimo posto.Assolutamente fuori luogo tutti i peana e i salamelecchi che gli hanno tributato.

Giro 2021
31 maggio 2021 00:58 noodles
Corsa molto bella, percorso splendido (non c'è proprio paragone fra la varietà e la bellezza del Giro con gli altri gt) forse anche troppo duro. Vincitore un corridore eccezionale, un talento vero che fa ciclismo vero e non pare un robottino frullatore sempre uguale a se stesso. Un grande Caruso, soprattutto per il coraggio e la testa mostrati ieri. I rimpianti maggiori quelli di non aver avuto il solito sfortunatissimo Landa e di non aver capito quale sia ancora il livello di Ciccone in una classifica generale.
Grandi Pancani Cassani e la Borgato. I peggiori quelli che la menano ancora con la storia del mancato tappone asserendo che la classifica sarebbe stata diversa.

Valutazioni pickett
31 maggio 2021 07:15 Diego076
Condivido le valutazioni.. la maglia rosa è un corridore che non mi emoziona affatto... piuttosto un plauso va a Caruso! i miglioramenti fatti.. l'impegno impiegato...Grande!

fenomeno?
31 maggio 2021 09:19 Donfelice62
Bernal ha vinto il giro grazie ad un paio di scattini negli ultimi 1-2 km.di Pantani ha solo il giorno di nascita.

BERNAL... correva già per la Vuelta
31 maggio 2021 09:55 Paino Inclinato 90
Credo che Bernal avesse preparato il giro con picco di preparazione anticipata e crisi controllata pensando a non consumare troppo per avere ancora energie buone alla Vuelta e diventare il più giovane "Tripla Corona" della storia anche prima di Hinault... credo sia questo è il suo vero obbiettivo 2021.

@noodles
31 maggio 2021 10:37 max73
Ottimo commento. Condivido in pieno. Ha detto tutto e bene. Basta criticare inutilmente

Tante critiche senza senso
31 maggio 2021 10:44 marco1970
Diciamo la verità è stato un bel Giro,incerto fino all'ultimo.Bernal lo ha ampiamente meritato.Mi dispiace per Ciccone,ancora un anno perso,si dovrà ancora attendere per vedere in pieno le sue potenzialità.Mi permetto di esprimere qualche voto.Al percorso del Giro 10,si sono introdotte nuove salite durissime.Alla Trek Segafredo 4 per non aver coperto e tutelato Ciccone.A Raisport e in particolare ad Auro Bulbarelli 9 (avrebbe meritato un bel 10 se ci fosse stata copertura visiva nel tappone di Cortina) ha ottenuto ascolti televisivi strepitosi.Ai telegiornali Zero per avere occultato la corsa .Urbano Cairo dice che il Giro vale quasi come il Tour ma della corsa francese ne parla anche AlJazeera nei suoi TG mentre in Italia nemmeno il suo La7 se ne occupa.

D'accordo con noodles
31 maggio 2021 16:11 Fondriestbike
Ottimo commento...

Professional
31 maggio 2021 20:46 Principino
Buonasera direttore ,
Come sempre ottima analisi
Un plauso al team Eolo , dopo le critiche ricevuto per l’invito il team si è regalato una vittoria !
Hanno corso come un team navigato ma vincono in modestia Bravi !
Anche il team Bardiani ha mostrato una crescita qualitativa
La grande delusione il team Androni
Dopo mesi di polemiche proclami alla meritocrazia un giro da comparse
Questa edizione ha evidenziato l’importanza dei team professional , per il movimento italiano
Caruso e Fortunato
Peccato che nessuno si sia complimentato o ricordato di Bordonali e Scinto
Saluti

Elogio della discesa
1 giugno 2021 01:22 Fondriestbike
Sempre a proposito di Bardet e del 6 del Direttore di un giorno fa…….
Contrariamente alle celebrazioni di chi narra il ciclismo, le sue imprese, le “pagine di storia” che si scrivono quando la strada sale e i migliori, il migliore, rimane solo come nelle celeberrime parole di Ferretti che raccontava di Fausto Coppi, la mia fantasia è stata sempre colpita dalla discesa. E’ quando la strada scende che l’uomo, spinto più dalla gravità che dai suoi muscoli, deve far valere di più la sua perizia, il suo coraggio, il suo dominio sulla paura. In discesa, chi risulterebbe perdente per la dura legge della genetica o, se volete, della natura, cerca di sovvertire quella legge, che sarebbe ineluttabile, senza un moto di ribellione, di chi non si arrende, non è domo, nonostante tutto. Come non ricordare gli attacchi in discesa, appunto, di Francesco Moser e Roberto Poggiali, con Poggiali mandato avanti in salita ad attendere Moser al culmine di essa, con qualche metro di vantaggio sugli altri che diventavano minuti…..Tentavano di scalfire il regno del Cannibale….e non avevano altro mezzo che quello, il loro cuore e coraggio con cui tentavano di sovvertire la legge di natura. Perciò, se vogliamo, la discesa è più “eroica” della salita ed è il terreno su cui più compiutamente si esprimono le doti dell’eroe come ce lo ha tramandato il mondo classico: spirito indomito, intelligenza, perizia, coraggio…..
Dunque, Direttore 6 a Bardet è proprio poco….

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