Egan Bernal è il padrone assoluto di questo Giro d’Italia. Il colombiano ogni giorno dimostra di essere sempre più forte e oggi, nella tappa regina della corsa, con il suo attacco ha fatto vedere ancora una volta di essere inarrivabile.
«E’ vero la tappa è stata accorciata, ma io ero pronto a tutto – ha detto Egan finita la tappa -. Pensavo che sarebbe diventato più difficile controllare una frazione più corta. A dire il vero non sapevo cosa sarebbe stato meglio per noi. Eravamo pronti a ogni tipo di scenario, anche il freddo era una preoccupazione, sapevamo che sarebbe stata una tappa difficile a prescindere dalla sua lunghezza. Per fortuna è andata bene per noi».
Il colombiano, dopo aver ringraziato i suoi compagni, è andato ad abbracciare la sua fidanzata Maria Fernanda, che ogni giorno raggiunge Egan ai traguardi della corsa.
«Per me è stato normale andare dalla mia fidanzata oggi, ho fatto un gesto normale. Sono molto legato alla mia famiglia quando, sei leader della corsa non hai molto tempo per pensare ad altro. Quando sei il primo finisci dopo gli altri perché ci sono l’antidoping e le premiazioni, poi ancora le conferenze, comunque ogni giorno alla fine della giornata cerco di parlare con loro».
Egan Bernal oggi avrebbe preferito la tappa originale, senza tagli del percorso a causa del mal tempo ed ha voluto precisare che i corridori si adeguano a quello che decidono gli organizzatori delle corse. «Alla fine non possiamo dire cosa sarebbe stato meglio. Le decisioni vengono prese dagli organizzatori, noi veniamo qui e facciamo quello che ci viene detto, facciamo il nostro lavoro».
Il colombiano ama il ciclismo più di ogni altra cosa e vuole onorare al meglio la corsa, mostrando rispetto per la maglia rosa, simbolo della corsa. «Ci tenevo in modo particolare a far bene oggi, perché c’era la tappa regina. A questa giornata ci pensavo da diversi giorni, quindi ero preparato a farla tutta. Poi alla fine non sarebbe stato giusto andare contro le scelte di altri corridori, anche se per me sarebbe andato bene farla tutta».
Bernal è giovane ma ha vinto corse importanti e tra queste c’è il Tour de France del 2019. Al campione della Ineos, non piace fare paragoni e non considera la corsa rosa meno importante del Tour de France.
«Non si possono fare paragoni tra il Giro e il Tour, qui è diverso abbiamo avuto comunque tappe dure. Comunque penso di essere in un’ottima posizione, ho 2 minuti e 24 di vantaggio dal secondo e, se dovessi avere una giornata storta, so che potrei gestire la situazione».
Egan Bernal è nato in Colombia ma il suo legame con l’Italia è veramente unico. E’ nato lo stesso giorno di Marco Pantani, che poi è diventato quel corridore al quale ancora oggi si ispira ed è sempre in Italia, che ha imparato a correre ed è cresciuto ciclisticamente.
«Non tutti i giorni si vince e non tutti i giorni riesci a farlo con la maglia rosa, per questo ho tolto la mantellina prima di tagliare il traguardo, era un dovere per onorare questa maglia. Pantani è il corridore al quale mi ispiro di più. A casa mia non ci sono foto di me in bici, ma ho una caricatura di Pantani in bici. Se penso al Giro la prima immagine che mi viene in mente, è quella di Pantani in maglia rosa e mi ha fatto molto piacere oggi sentire tanti tifosi che gridavano il suo nome quando passavo io».