Fuga vincente, quella arrivata sul traguardo dell’ottava tappa del Giro d’Italia, con il successo del francese Victor Lafay della Cofidis. Lafay è stato l’ultimo sopravvissuto del gruppo di fuggitivi di giornata e a 25 anni ha conquistato la sua prima vittoria in un grande giro.
«Avevo speso molte energie già nella prima parte di tappa per entrare nella fuga – ha detto il francese -, ci sono stati vari tentativi ma il gruppo non lasciava molto spazio. Poi finalmente la fuga è partita e dopo un po' da dietro ci hanno lasciato fare. A quel punto ho potuto recuperare un po' di energie. Nel finale poi ci sono stati diversi attacchi: quando ho allungato e ho visto che nessuno mi seguiva, mi sono meravigliato. Non riesco ancora a credere di aver vinto una tappa al Giro».
Dopo 50 chilometri dal via era andata via la fuga con: Alexis Gougeard (AG2R-Citroën), Giovanni Carboni (Bardiani - CSF - Faizanè), Kobe Goossens (Lotto - Soudal), Victor Lafay (Cofidis), Nélson Oliveira (Movistar Team), Fernando Gaviria (UAE Team Emirates), Nikias Arndt (Team DSM) e Francesco Gavazzi (EOLO - Kometa). Successivamente al gruppo si è aggiunto anche Victor Campenaerts (Qhubeka Assos), che nel finale ha cercato di avvantaggiarsi.
«E’ stato difficile riuscire ad entrare nella fuga oggi – ha continuato il francese –ma volevo tentare perché quella salita finale veramente era perfetta per me. Ho subito visto che stavo salendo bene, la gamba c’era e girava con facilità. Mentre salivo mi sono reso conto che Oliveira non era più così vicino e inizialmente mi chiedevo cosa stesse accadendo, poi ho capito che ero io che stavo bene e che stavo facendo la differenza. La fatica l’ho sentita solamente nel finale. Veramente posso dire di essere felice non solo per me ma per tutta la squadra che ha creduto in me».
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