La speranza è sempre quella di rivedere, all’improvviso, il Chris Froome dei vecchi tempi. Il britannico della Israel Start-Up Nation sta costruendo la sua condizione in vista del Tour de France, ma dopo l’incidente di due anni fa sono sempre più le incognite che le certezze. Il Tour of the Alps 2021 servirà sicuramente a diradare qualcuna di queste nubi: il percorso sarebbe sicuramente adatto al Froome dei bei tempi, che sulle strade dell’Euregio ha chiuso 4° nel 2018 e 11° nel 2019, onorando sempre al massimo la corsa, anche mettendosi a disposizione dei compagni.
«Amo questa corsa, cinque tappe da correre full-gas – spiega il keniano bianco in conferenza stampa - È sempre divertente e dà indicazioni importanti sullo stato di forma. Io mi sento bene, sto sempre meglio e arrivo da un blocco importante di lavoro a Tenerife. Qui troverò tanti corridori che si stanno preparando per il Giro d'Italia e probabilmente staranno meglio di me, compresi alcuni miei compagni di squadra che proveranno a portare a casa qualche buon risultato. Penso che per chi vuole andare al Giro abbia più senso partecipare a questa corsa rispetto alle classiche». La Israel punterà anche su Daniel Martin e Ben Hermans, ma è difficile prevedere chi possa essere il più in forma: Difficile fare pronostici, l'unica cosa di cui sono certo è che sarà una settimana intensa. Mi aspetto di vedere lottare Simon Yates e Thibaut Pinot, ma potrebbe esserci anche qualche sorpresa».
Mentre cerca di ritrovare lo smalto di un tempo, il quattro volte vincitore del Tour deve fare i conti con i tantissimi giovani che passano professionisti e sono già super-competitivi: «Ormai non mi sorprendo più se vedo un 22enne che non conoscevo che all'improvviso lotta coi migliori. Il ciclismo è cambiato e adesso sono subito pronti» ammette ancora.
Infine conferma una volta di più quanto sia felice di essere nella squadra israeliana, dopo aver vinto tutto con il Team Sky. «È una boccata di aria fresca, una bella novità dopo più di 10 anni nella stessa squadra. Ovviamente non è banale adattarsi a nuovi corridori e nuovi membri dello staff, però mi sto trovando molto bene e mi dà una motivazione ulteriore».