Li vogliamo belli, forti e invincibili. Li vogliamo supereroi capaci di fare quello che sogniamo di fare, come se fossimo in un immenso videogame. È il bello dello sport: una continua e costante ricerca della performance e del miglioramento dei nostri limiti, ma poi arriva il momento in cui le forze vengono meno e c’è bisogno di fare una sosta. È accaduto a Tom Dumoulin, vincitore di un Giro d’Italia nel 2017, secondo al Tour de France e al Giro nel 2018, campione del mondo della crono nel 2017 e argento olimpico a Rio nel 2016.
Il 30enne campione olandese ha annunciato l’altra sera che si prenderà una pausa di riflessione "a tempo indeterminato”. «Mi sento come se mi fossi liberato di una zavorra di cento chili dalle spalle – ha detto -. Cosa voglio fare della mia vita? È la domanda alla quale devo dare una risposta».
Quella che può sembrare oggi una resa è probabilmente l’atto di forza più grande di un atleta di prima grandezza. La presa di coscienza di un uomo, che non si sente un robot.